Clinici, chirurghi, funzionari, sindacalisti della dirigenza medica, amministratori, volontari e pazienti delle associazioni: c’è anche una folta delegazione di addetti ai lavori della Sanità campana alla seconda edizione Cernobbio School che si è aperta oggi a Villa Erba in provincia di Como.
Un appuntamento annuale tradizionale per definire l’evoluzione del Servizio sanitario nazionale promosso da Mondo Sanità che si conclude venerdì 21 febbraio. Sotto le lente i principali temi del governo della Salute nel nostro Paese: dalla prevenzione alla Salute mentale, dalla programmazione delle cure alle migliori strategie per la sostenibilità fino a cogliere e approfondire le prospettive del Servizio Sanitario nazionale alla luce del Pnrr passando per il rapporto tra Salute e Ambiente e l’uso in clinica dell’intelligenza artificiale oltre che il ruolo degli ospedali virtuali con l’innovazione tecnologica a fare da bussola in un confronto di tre giorni che coinvolge i più importanti stakeholder del settore nel nostro Paese.
Ad aprire i lavori stamani Guido Bertolaso, Assessore al Welfare, Regione Lombardia, Emanuele Monti, Presidente IX Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Salute della Regione Lombardia, Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità e al Sociale, Regione del Veneto, Marisa Cesana, Consigliere III Commissione Permanente Sanità Regione Lombardia, Fiorenzo Bongiasca, Presidente della Provincia di Como, Matteo Monti, Sindaco di Cernobbio e poi l’intervento del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Il titolare del dicastero della Salute è partito sottolineando la centralità della prevenzione per la sostenibilità di un sistema di cure come quello italiano improntato all’universalismo. “Non si può più considerare una spesa ma un investimento”. Schillaci ha poi puntato il dito sull’innovazione leva fondamentale per garantire cure più efficaci ma anche per la sostenibilità dal punto di vista economico. “Oggi – ha spiegato il ministro – è radicata la conoscenza del ruolo strategico che rivestono le innovazioni per rendere più efficiente la capacità di risposta del nostro Servizio sanitario nazionale che resta un’eccellenza a livello internazionale”.
«Investire nella sanità digitale – ha proseguito Schillaci – significa facilitare il dialogo, lo scambio di informazioni tra i professionisti sanitari e favorire l’integrazione tra gli ospedali e il territorio. Una integrazione sempre più necessaria per una vera presa in carico, anche appropriata, delle cronicità, e soprattutto per garantire standard di cura sempre più elevati. Basti pensare all’interesse con cui il mondo sanitario guarda all’intelligenza artificiale e alle sue applicazioni, per esempio nel campo diagnostico e prognostico”, con una medicina che può diventare “sempre più predittiva e personalizzata per il paziente».
Innovazioni sinonimo di equità, prossimità e sostenibilità: e in questo scenario, l’impegno del Ministero della Salute è quello di diffondere su tutto il territorio nazionale la telemedicina per avvicinare il Servizio Sanitario Nazionale ai pazienti, in particolare quelli cronici che hanno bisogno di essere monitorati con continuità, riducendo così il numero di ricoveri impropri. “Strumenti preziosi anche per consentire al cittadino che, ad esempio, vive nelle zone rurali, distanti dai servizi di eccellenza, di avere un accesso facilitato e più rapido” alle cure. “Sempre in un’ottica di efficientamento del Sistema Sanitario, dopo anni di immobilismo, abbiamo rilanciato il fascicolo sanitario elettronico, trasformato in una piattaforma che può garantire ai cittadini un accesso semplice, sicuro, diretto ai propri dati sanitari. È chiaro che siamo dinanzi a una partita decisiva che intendiamo vincere”. Con “il 45% degli oltre 15 miliardi di euro del Pnrr salute dedicati in modo specifico alla digitalizzazione in Sanità”. Il ministro ha poi sottolineato l’importanza del “rilancio della prevenzione”, che “non può più essere considerata una spesa, ma è un investimento”. Un investimento “essenziale, specie in presenza di una popolazione anziana come la nostra che è sempre più affetta da patologie croniche che drenano anche importanti e significative risorse economiche”. “Fare prevenzione – ha detto ancora Schillaci – significa avere meno malati in futuro”, e dunque “minori costi per l’assistenza”. Ed “è questa la leva sulla quale investire per garantire una vera sostenibilità”, recuperando “risorse da reinvestire nelle innovazioni che hanno costi notevoli, ma anche benefici sorprendenti, sia in termini di efficacia delle cure, sia in termini di efficienza economica”. Schillaci ha poi evidenziato l’importanza del titolo della Cernobbio School, “Una comunità che cura”, che richiama “il senso di responsabilità che riguarda ciascuno di noi”.
Nel corso delle tre giornate, Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, offrirà il suo contributo sui temi dell’innovazione tecnologica, mentre Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, interverrà sulle prospettive di sviluppo del sistema sanitario nazionale. Maria Cristina Cantù, Vicepresidente della X Commissione Affari Sociali del Senato, darà il suo apporto nei dibattiti legati alla sostenibilità finanziaria del settore. Presenti anche Marco Osnato, Presidente della VI Commissione Finanze alla Camera, e Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze del Senato, oltre al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che prenderà parte ai lavori per tracciare un bilancio sulle politiche sanitarie regionali e delineare le sfide future. Si discuterà nei prossimi giorni del rapporto tra Regioni e Governo Centrale tra autonomia e omogeneizzazione dell’offerta sanitaria.
Clou della giornata di oggi una tavola rotonda sulla prevenzione come migliore investimento in sanitàmoderata da Annamaria Minicucci e Enrico Rossidell’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, con un focus sulla prevenzione vaccinalein cui si ragiona su come implementare le coperture, dalle coorti per età a quelle selezionate per alto rischio, guardando a Covid, influenza, pneumococco, herpes e virus sinciziale.
Altro tema, la lotta alle infezioni virali, dall’Hiv all’epatite C, dai piani nazionali alle best practice regionali. Moderato da Rossana Boldidell’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, il confronto ha visto la partecipazione di esperti come Giovanni Cenderello, Direttore SC Malattie Infettive dell’ASL 1 Imperiae Presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) di Regione Liguria,Maria Grazia Colombo,Direttore Generale ASST Fatebenefratelli Sacco,Eva Massari, Rapporti Istituzionali, Relazioni Esterne Fondazione The Bridge,Giancarlo Orofino, Dirigente medico presso la Divisione Malattie Infettive e Tropicali dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino,eSaverio Ventura, Referente Epac.
In agenda anche il rapporto tra Regioni e Governo Centrale tra autonomia e omogeneizzazione dell’offerta sanitariacon Massimo NicolòeFederico Riboldi, Assessori alla Sanità delle Regioni Liguria e Piemonte. Poi, Paolo Piccoli, Portfolio, Innovation & Business Excellence Director di PIAM e il focus sullasostenibilità di spesa in relazione ad una migliore aderenza alle terapie”.
E poi l’altro tema fondamentale della gestione del rischio delle infezioni correlate all’assistenza, per analizzare cosa ci sia di nuovo, dalla sentenza Travaglino a oggi, con la moderazione di Annamaria Minicucci e Enrico Rossi dell’Osservatorio Innovazione Motore Sanità eMarco Squassina, presidente Assosistema Confindustria, e la partecipazione di Camillo Falvo, Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia,Alberto Firenze,Presidente HCRM – Hospital & Clinical Risk Managers e Docente Università di Palermo,Maria Mongardi, Presidente ANIPIO (Società Scientifica Nazionale Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo). Infine, Roberto Lamberti, già ISPESL, già Dipartimento Innovazioni Tecnologiche INAIL, Dipartimento Sanità Pubblica, Farmacoutil e Dermatologia Università Federico II Napoli ha approfondito le misure di sicurezza innovative e tecnologicamente avanzate per contrastare le infezioni in sanità.
La Cernobbio School è organizzata da Motore Sanità con il patrocinio di Regione Lombardia e Città di Cernobbio, i patrocini scientifici di ADPMi (Associazione Diabetici della Provincia di Milano ODV), Azienda Ospedale Università di Padova, AIP (Associazione Italiana Psicogeriatria), AMD (Associazione Medici Diabetologi), Amici del Cuore Piemonte ODV, ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), Città della Salute e della Scienza di Torino, ASL 1 Liguria, CLAD (Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici), EpaC Ets, Federfarma Lombardia, FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), HCRM (Associazione Scientifica Hospital & Clinic Risk Managers), Io Raro (Associazione per la prevenzione e la cura dei tumori e malattie rari), Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi, Università di Torino, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e il contributo incondizionato di LCM DPI Division, PMI Science Philip Morris International, PIAM, ANACC (Associazione Nazionale Angioma Cavernoso Cerebrale), BRACCO, CDI Centro Diagnostico Italiano, Chiesi, Gilead, GSK, Confindustria Como, Convatec, Jakala Civitas, Villa Santa Maria, Abbott, Angelini Pharma, Biogen, Daiichi-Sankyo, Gpi, Conflavoro Pmi Sanità, Teva, Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata Ospedale Valduce, BCS.
“Il fermento che attraversa l’innovazione farmacologica e digitale in medicina – vedrà l’immissione sul mercato di cure e soluzioni tecnologiche miliari per il futuro dei pazienti con patologie inerenti il metabolismo, il cuore ed il cervello– ha sottolineato Claudio Zanon direttore scientifico di Motore Sanità – infatti il nuovo concetto di sindrome cardio-nefro-metabolica, le nuove cure per l’obesità, vera patologia con annessi effetti che incidono su outcome e qualità di vita dei pazienti e le nuove cure per l’Alzheimer, cambieranno la storia di malattie che interessano milioni e milioni di persone nel mondo e nel nostro Paese. A questo si aggiunga che l’ICT in medicina sta portando una vera rivoluzione, sia in termini di di maggiore efficacia ed efficienza gestionale, sia in quantità e qualità dell’offerta. Tali innovazioni richiederanno un impegno programmatorio attento che dovrà garantire accesso rapido e sostenibilità.
Creare un benchmark all’interno dei Paesi con modelli simili aiuterebbe la ricerca di strategie e nuovi processi organizzativi per tradurre le strategie in azioni concrete. La seconda Winter School di Motore Sanità a Cernobbio cercherà di analizzare e trovare possibili risposte alle sfide attuali e prossime che si aggiungono a quelle già numerose in corso; saranno attivati dei circoli di benchmarking con analisi e proposte concrete”.
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