Bufera su Javier Milei: è Criptogate in Argentina. Ecco cosa è successo

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La criptovaluta $Libra rischia di mettere seriamente nei guai il presidente dell’Argentina, Javier Milei. L’esuberante presidente argentino ha promosso la nuova criptovaluta sul suo profilo X, portando fino a un balzo esponenziale del token. Milei si è accorto del clamore creato dal suo post, cancellandolo dopo poco tempo, con conseguente crollo delle quotazioni di $Libra. Un caos subito ribattezzato Criptogate nel paese sudamericano e che ha fatto scattare le indagini della procura per capire se il presidente fosse direttamente coinvolto con il progetto legato al nuovo asset digitale.

Il tweet incriminato fa scattare la corsa folle alla cripto $Libra

“Questo progetto privato sarà dedicato a incoraggiare la crescita dell’economia argentina, finanziando piccole aziende e imprese argentine. Il mondo vuole investire in Argentina”, recitava il tweet che il leader de La Libertad Avanza ha postato per i suoi 3,8 milioni di follower. Nel post era presente anche un link al progetto, chiamato “Viva la libertad project”, un chiaro riferimento al “Viva la libertad carajo” con cui l’argentino chiude i suoi discorsi.

In pochi minuti $Libra è schizzata da pochi centesimi a 4,7 dollari e il valore globale di $Libra è salito a 4.500 milioni di dollari. Poi all’improvviso i pochi wallet che concentravano la maggior parte dei token hanno ritirato 90 milioni di dollari e la criptovaluta è crollata, fino a valere quasi zero dopo poche ore. Sin da subito gli esperti crypto avevano lanciato l’allarme su cosa stava succedendo denunciando anche l’elevatissima concentrazione della criptovaluta in questione: solo cinque wallet avevano circa l’80% del totale, quando il solito è il 30% circa. Questa grande concentrazione rende i possessori dei wallet molto influenti sul prezzo con quindi la possibilità di fare ingenti profitti prima di fuggire con il capitale.
Di contro più di 40.000 persone hanno visto sparire in poche ore i soldi investiti. Lo scandalo ha scosso anche la Borsa di Buenos Aires; l’indice S&P Merval, ha chiuso in calo del 5,6% ieri.

Milei recidivo, già nel 2022…

A destare più di un sospetto è stato anche il timing del tweet di Milei arrivato soli tre minuti dopo il lancio del nuovo token. Le difese di Milei sono arrivate con grave ritardo considerando la montagna di polemiche che ha sollevato, tra cui anche la richiesta di impeachment da parte dell’opposizione. Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, a tre giorni di distanza, Milei ha ammesso “Ho mangiato uno schiaffo”, senza però ammettere l’errore riversando le responsabilità agli investitori che “sapevano che stavano entrando in un’attività ad alto rischio e sono quindi responsabili delle perdite”.

Milei non è la prima volta che finisce nei guai a causa delle cripto. Nel 2022, quando non era ancora presidente, ha promosso CoinX, una piattaforma di investimento che è stata denunciata come una truffa piramidale. Lo stesso Milei ammise di essersi fatto pagare per pubblicizzarlo.

La coalizione di opposizione Unione per la Patria, i partiti kirchneristi e di sinistra hanno annunciato che chiederanno un processo di impeachment contro Milei al Congresso (difficile che abbia successo, infatti servirebbero i due terzi dei voti della Camera).

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Cos’è $Libra e chi c’è dietro

Rispetto a quanto affermato inizialmente Milei, che ha parlato di $Libra come un progetto serio, la realtà è che si tratta di una classica memecoin nello stile di quelle lanciate il mese scorso da Donald Trump e consorte, dove però sia il presidente che Melania Trump avevano da subito precisato che tipo di cripto andavano a lanciare.

$Libra è quindi una criptovaluta creata senza asset sottostanti a sostegno e il cui valore dipende dal supporto di una persona popolare, in questo caso Milei, che ispira fiducia e attrae gli investitori. Come le altre criptovalute, utilizza la tecnologia blockchain per funzionare, il che significa che è decentralizzata e lanciata attraverso una vendita iniziale promossa sui social media. A causa della mancanza di backing, si tratta di asset digitali ad alta volatilità e, di norma, hanno una vita fugace: il 97% di quelli emersi tra il 2023 e il 2024 è affondato, secondo Binance Research.

Chi c’è dietro $Libra? KIP Protocol è stata la società responsabile del lancio del progetto Viva la Libertad e della $Libra di criptovalute associata. Il suo direttore esecutivo è Julian Peh, originario di Singapore, che lo scorso ottobre ha incontrato Milei per discutere del futuro dell’intelligenza artificiale e della possibilità che la sua azienda faccia affari in Argentina.

L’uomo d’affari americano Hayden Mark Davis, proprietario di Keizer Ventures, ha ammesso di essere uno dei promotori del progetto e ha dichiarato che i partner di Milei gli avevano assicurato il loro sostegno pubblico al momento del lancio e durante tutto il processo. “Quando Milei e il suo team hanno cancellato i loro post, gli investitori che hanno acquistato il token contando sul suo supporto si sono sentiti traditi. Ciò ha causato un’ondata di vendite dettate dal panico, che hanno ulteriormente aggravato la situazione”, ha sostenuto l’uomo d’affari in un video. Ore dopo, ha definito $Libra come “un esperimento” e “un piano andato storto” e ha denunciato di aver ricevuto minacce che gli hanno fatto temere per la sua vita.

Il presidente argentino denunciato per associazione illecita e truffa

Milei è stato denunciato davanti alla giustizia argentina per presunta associazione illecita per perpetrare una mega-truffa che ha generato perdite per più di 40.000 investitori. È inoltre accusato di non aver rispettato i suoi doveri di pubblico ufficiale per la presunta violazione della legge sull’etica pubblica. Inoltre, uno studio legale ha presentato una richiesta di indagine alle autorità USA con il sospetto che siano state perpetrate “operazioni criminali”.



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