Armi, esplosivi e fiumi di droga, blitz della Polizia all’alba: nove arresti

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Fiumi di droga e armi: nove arresti. Blitz alle prime luci dell’alba di oggi nel capoluogo salentino. Portata a termine un’operazione della Polizia di Stato di Lecce relativa all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, 8 delle quali in carcere e una ai domiciliari (l’unica donna), tutte residenti a Lecce, indagate per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi. Gli arresti sono stati disposti dal gip Angelo Zizzari su richiesta della pm della Dda, Giovanna Cannarile. Oltre ai 9 finiti in carcere o ai domiciliari, risultano indagate anche altre dieci persone. Un’impresa dello spaccio fondata su parentele, intrecci e complicità familiari. Agli arresti infatti è finita anche una coppia di coniugi.

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L’inchiesta

Le attività investigative, originate dall’arresto di un piccolo spacciatore, hanno successivamente consentito di sequestrare numerose armi, anche da guerra, kalashnikov, esplosivi, tritolo ed ingenti quantità di sostanza stupefacente, in particolare eroina (sequestri 60 chili di sosstanza stupefacente) ma anche cocaina, documentando come dietro di lui ci fosse una ben strutturata organizzazione radicata a Lecce. In tale contesto è emerso che i vertici utilizzavano, quale base organizzativa e decisionale, un piccolo panificio ove venivano prese le decisioni più importanti. Così, gli investigatori hanno disvelato la presenza di una strutturazione capillare, in cui vi era una precisa ripartizione di compiti tra i sodali.

Le immagini del blitz

L’elenco degli arrestati

I nove arrestati sono tutti residenti a Lecce. Custodia cautelare in carcere per Fabio Marzano, Carmelo Capoccia, Igor Capone, Danilo Ferreri, Marco Franchini, Gabriele Marra, Vincenzo Paladini, Massimo Ricercato. Domiciliari invece per l’unica donna arrestata, Maria Perrone. 

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L’organizzazione del gruppo

Secondo le carte dell’inchiesta il gruppo criminale si fondava anche su intrecci familiari e parentele, tant’è che agli arresti è finita anche una coppia di coniugi, ma non solo. Secondo l’accusa, Marzano è ritenuto l’uomo al vertice del sodalizio, occupandosi in prima persona degli approvvigionamenti di droga, curando i rapporti con i fornitori e gestendo l’azienda dello spaccio insiame a Franchini, che affiancava il capo nelle attività di frazionamento, distribuzione e custodia della droga e mettendo a disposizione il box auto e i locali contigui all’abitazione dei genitori. Ferreri e il nipote Marra invece si occupavano della cessione al dettaglio della droga, oltre che della custodia delle sostanze stupefacenti e delle armi, occultandole all’interno dell’abitazione formalmente intestata ad una delle figlie. Paladini, nipote di Franchini, forniva supporto logistico in qualità di proprietario della panetteria Demetra di Lecce, “covo” degli incontri con gli altri esponenti del gruppo. Nella stessa attività commerciale, gestiva parte dello smercio al dettaglio della droga. Perrone, moglie di Marzano, dopo l’arresto del marito (avvenuto il 15 marzo 2021) si occupava in prima persona del recupero dei crediti relativi ai quantitativi di droga ceduti in conto vendita. Capone, Ricercato e Capoccia svolgevano le mansioni di spacciatori al dettaglio. Al sodalizio viene contestate l’aggravante di avere la disponibilità di armi da fuoco e materiale esplodente.

L’operazione e le parole del capo della Squadra mobile 

L’odierna operazione, che ha visto l’impiego di 60 uomini della Polizia di Stato, ha interessato anche soggetti della criminalità organizzata, già condannati per aver fatto parte dell’organizzazione criminale di stampo mafioso “Sacra Corona Unita”, storicamente radicata nel capoluogo salentino, ma con ramificazioni in diversi centri della provincia. Numerosi e ingenti sono stati i sequestri di sostanze stupefacenti, per un ammontare di oltre 60 kg. Si lega ai medesimi fatti l’arresto di un sodale, avvenuto a Lecce il 20 maggio 2021, quando, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stato individuato un deposito di armi e droga a disposizione del gruppo investigato; nell’occasione sono stati sequestrati oltre 54 kg di eroina, armi, anche automatiche e da guerra (tra cui un AK 47 Kalashnikov), materiale esplodente (tritolo, una bomba a mano, ordigni rudimentali) dotato anche dei relativi inneschi e detonatori, numerose pistole e passamontagna. L’intensa attività investigativa, articolata in intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché numerose riprese video, puntualmente riscontrate da meticolosi servizi di osservazione e pedinamento mediante le più classiche metodologie, ha consentito di acquisire un quadro gravemente indiziario nei confronti di ciascun indagato sottoposto all’odierna misura cautelare. L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce ed è stata eseguita su delega della Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia. Le attività hanno visto l’impiego dei poliziotti della Squadra Mobile di Lecce e del Reparto Prevenzione Crimine, con l’impiego delle unità cinofile e un elicottero del Reparto Volo. Il contesto investigativo in questione si colloca nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Polizia di Stato sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Lecce volte al contrasto della criminalità organizzata.





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