«Affidatevi alle nostre università e non sempre ad atenei fuori regione»

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VENEZIA – La Regione Veneto spinge sull’innovazione e l’intelligenza artificiale, pronti fondi su misura delle piccole e medie imprese, quelle che rischiano di essere tagliate fuori da questo passo di sviluppo perché non hanno risorse sufficienti. E c’è anche una piattaforma di monitoraggio.

L’assessore regionale allo sviluppo Roberto Marcato: «La Regione c’è e fa la propria parte: abbiamo indirizzato alle aziende oltre 730 milioni di euro di risorse complessive dai fondi comunitari al 2027 Fesr, Fse+ e Feasr per le imprese del Veneto, di cui 360 milioni a supporto della competitività, dell’innovazione, della digitalizzazione e dell’AI. Alle imprese però dico: affidatevi alle nostre università e non sempre ad atenei fuori regione. Ca’ Foscari ad esempio ha in piedi progetti di ricerca sull’IA ad hoc per le aziende: serve ora un cambio di passo per non dover più dipendere ai progetti di altri Paesi».

Una serie di bandi sul tema innovazione e trasformazione digitale sono già stati avviati dalla Regione, in alcuni come quello di 42 milioni varato nell’estate scorsa per reti innovative e distretti è previsto anche l’impegno di università e imprese unite in questa sfida verso il futuro.

Per Marcato «dall’intelligenza artificiale può derivare per le imprese un valore aggiunto di 300 miliardi di euro, a parità di investimenti e ore lavorate. Bisogna però investire in formazione, prima di integrare l’IA generativa nei percorsi produttivi», l’intervento ieri a Mestre al sesto appuntamento dei Dialoghi per l’innovazione. Durante l’incontro è stata presentata la nuova piattaforma di monitoraggio della Strategia di Specializzazione intelligente S3 veneta, che sfruttando i vantaggi dell’AI consente di raccogliere e monitorare le progettualità regionali in tema di innovazione, competenze e sviluppo delle imprese. «Nel 2024 l’AI generativa in Italia ha sviluppato un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro, in aumento del 58% rispetto all’anno precedente ricorda Marcato -. Siamo evidentemente di fronte a un settore che inizia a “pesare” anche in termini economici oltre che etici, per quanto riguarda l’uso responsabile della IA e la difesa da deepfake, della privacy e dell’informazione. È una sfida che ha bisogno di un’alleanza tra pubblico, privato e formazione universitaria. Ci sono le università come Ca’ Foscari, la Regione e le imprese, il cui ruolo oggi è di governare questa trasformazione per restare competitive, anziché subirne gli effetti. In questo le risorse non bastano. Serve un impegno formativo ed educativo per cogliere le opportunità al di là dei rischi che l’AI può comportare».

 

 

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OPPORTUNITÀ E RISCHI

Marcato spiega che «una parte dei 360 milioni andrà direttamente allo sviluppo di IA, digitale, innovazione e ricerca anche per l’industria spaziale. Le dispiegheremo a seconda dell’interesse e dei progetti in corso. Abbiamo già incontrato centinaia e centinaia di imprese. Noi abbiamo un tessuto produttivo fatto per la stragrande maggioranza da piccole e micro imprese, che fanno fatica a destinare fondi all’innovazione. Con la nostra rete innovativa, che mette insieme imprese, università, centri di ricerca con la Regione come regista, contiamo di superare questa difficoltà. Gli imprenditori sono consapevoli dell’importanza di questa sfida, ma forse non hanno ancora colto appieno le opportunità dell’IA». La strategia delineata nel 2022 ha già determinato il lancio di diversi bandi con Veneto Innovazione, con fondi già stanziati.
 

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Il Gazzettino



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