[acspro] [CRUmbria-News] “No agli impianti eolici sull’Appennino, difendiamo l’Umbria cuore verde d’Italia” – in Seconda Commissione audizioni dei rappresentanti dei firmatari la petizione, sindaci del territorio, Anci e Provincia

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(AGENPARL) – Roma, 19 Febbraio 2025

(AGENPARL) – mer 19 febbraio 2025 Le rassicurazioni dell’assessore De Luca: “Stiamo facendo quanto
possibile per coniugare il raggiungimento degli obiettivi europei rispettando
il paesaggio e l’ambiente”
(Acs) Perugia, 19 febbraio 2025 – “Individuare l’intera fascia
dell’Appennino Umbro-marchigiano quale area non idonea alla realizzazione
di impianti eolici e in particolare alla realizzazione di impianti eolici di
grande e media taglia”. È una delle richieste dei circa 7mila
sottoscrittori di una petizione popolare per dire ‘No agli impianti eolici
sull’Appennino, difendiamo l’Umbria cuore verde d’Italia’. La
petizione nasce, come viene evidenziato nel documento, dopo la presentazione
“solo nell’ultimo anno di 8 progetti di impianti eolici di grandi
dimensioni” che andrebbero ad interessare l’area appenninica in
questione.
Rappresentanti dei cittadini firmatari hanno illustrato oggi in Seconda
commissione, presieduta da Letizia Michelini, il documento. Lo hanno fatto al
cospetto dei Sindaci dei Comuni interessati (Foligno, Trevi, Sellano,
Valtopina, Nocera Umbra, Gualdo Tadino), presidente dell’Anci,
rappresentanti tecnici della Provincia di Perugia. Alla riunione ha preso
parte anche l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca il quale,
al termine degli interventi dei soggetti invitati (i membri della Commissione
si confronteranno sugli esiti dell’audizione nella prossima seduta) ha
assicurato che la Giunta “sta facendo quanto possibile per coniugare il
raggiungimento degli obiettivi circa l’installazione di potenza nominale
degli impianti di energia rinnovabile con gli interessi legittimi, non solo
di chi fa impresa avendo investito su un territorio partendo dalla sua
integrità paesaggistica, ma rispettando anche un diritto sancito
costituzionalmente legato al paesaggio e all’ambiente”.
Tra le richieste all’Esecutivo e all’Assemblea legislativa, da parte dei
tre rappresentanti presenti in Commissione, Alessandro
Alessandri-coordinatore e da Natalia Mezzenga ed Angelo Velatta) quella della
individuazione delle aree idonee e non idonee al fine di raggiungere un
equilibrio tra la protezione dell’ambiente, del paesaggio e della
biodiversità, quali beni essenziali della collettività e gli obiettivi di
produzione di energia da fonti rinnovabili”, ma anche di promuovere
soluzioni energetiche integrate con il paesaggio e volte a soddisfare le
esigenze delle comunità locali (Comunità energetiche rinnovabili) e che
tengano conto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del
paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei
corpi idrici, privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate,
quali capannoni industriali e parcheggi, nonché di aree a destinazione
industriale, artigianale, per servizi e logistica e verificando l’idoneità
di aree non utilizzabili per altri scopi”. Nella petizione viene anche
chiesto alla Regione che, nel procedimento di formazione della legge, oltre
ad un adeguato coinvolgimento dei Comuni, venga promossa la partecipazione
attiva di associazioni, comitati, comunità locali e gruppi di cittadini
attraverso gli strumenti della consultazione e dell’istruttoria pubblica.
Rispetto alla valutazioni da parte dei Comuni circa l’individuazione delle
aree non idonee alla collocazione degli impianti, come richiesto nei giorni
scorso dall’assessore De Luca, i Sindaci interessati, attraverso il
presidente dell’Anci, Federico Gori, hanno chiesto un tempo congruo e
quindi una proroga del termine per la mappatura delle aree. Richiesta sulla
quale l’assessore De Luca si è detto disponibile, sottolineando però la
necessità di arrivare velocemente alla preadozione della legge regionale,
atto necessario – ha spiegato – per evitare che le richieste autorizzative
degli impianti non vengano approvate automaticamente dal MASE.
I Sindaci presenti hanno espresso il proprio ringraziamento alla Commissione
per l’invito su questo “delicato’ tema ed è emersa anche una
condivisione di massima rispetto al contenuto della petizione.
Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini ha espresso “estrema
preoccupazione per lo scempio che si vorrebbe mettere in atto. Non siamo
pregiudizialmente contro l’eolico in generale, ma contro questo eolico: 100
torri nella nostra montagna folignate, alte oltre 200 metri non hanno nulla
di ecologico e di green, ma rappresenterebbero soltanto una devastazione
territoriale. Questo non ce lo possiamo permettere perché dobbiamo
preservare i territori per le generazioni future. Va trovata quindi una
soluzione che possa combinare l’esigenza di bisogni di energia delle nostre
comunità con quelle del mantenimento del nostro ambiente e del tessuto
sociale. Auspichiamo quindi che la Regione faccia quanto è nelle sue
competenze, individuare cioè quelle aree non idonee alla installazione di
questo tipo di impianti. Al nostro territorio è stato chiesto troppo anche
rispetto alla ripartizione energetica regionale. Quindi nessuno approccio
ideologico, ma ognuno deve fare la propria parte per una battaglia
imprescindibile e dove non ci sono compensazioni da ipotizzare”.
Come Zuccarini anche il sindaco di Sellano, Attilio Gubbiotti è tra i
firmatari della petizione. “Su questa materia – ha detto – è
importante avere i pareri di questa Commissione e della Giunta regionale. I
piccoli comuni sono in difficoltà, soprattutto per mancanza di personale e
mezzi, nell’individuare le aree idonee e non idonee”. Gabriele Coccia
(sindaco di Valtopina) ha espresso “preoccupazione per quanto sta avvenendo
nei nostri territori. Noi abbiamo espresso il nostro disappunto attraverso
pareri negativi. Per l’individuazione delle aree non idonee serve
l’intervento della Regione. I nostri territori vanno tutelati. Con
l’installazione di questi impianti verrebbero sconvolti irreparabilmente.
Bene le energie rinnovabili, ma messe a terra in equilibrio con
l’ambiente”. Anche l’assessore al Comune di Trevi, Silvia Speroni ha
detto di aver “provveduto alla presentazione di osservazioni. Ai progetti
mancano le fondamenta sul come verranno realizzati. Rimaniamo in attesa di
segnali chiari da parte della Regione”.
“È importante iniziare a parlare delle aree idonee – ha detto l’on.
Virginio Caparvi, sindaco di Nocera Umbra – perché l’installazione di
energie rinnovabili non può essere appannaggio delle iniziative private, ma
deve essere la politica, nei vari livelli, a decidere insieme. Nocera Umbra
farà la sua parte anche nel rispetto degli impegni che l’Italia ha assunto
con l’Europa (obiettivi 2030-2050) onde evitare il ripetersi delle non
scelte del passato che oggi ci portano ad avere un Paese poco competitivo,
vedi il caso dell’Ast in difficoltà per il costo dell’energia. Nocera
Umbra non accetterà che l’intero obiettivo di energie rinnovabili possa
essere confinato sull’area appenninica, ma c’è l’idea di offrire una
disponibilità di aree idonee perché siamo convinti che ognuno debba fare la
propria parte, ovviamente salvaguardando il paesaggio e le bellezze
artistiche e naturalistiche”.
Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti ha ricordato che “Il
Comune di Gualdo Tadino ha espresso parere negativo, ormai da più di un
anno, motivato da ben 47 pagine. Il grande vulnus è non avere avuto
strumenti regolatori utili ai territori per affrontare il tema. Siamo
fermamente contrari a questo tipo di impianti, ma siamo altresì fermamente
convinti della necessità di una vera transizione energetica al servizio
delle nostre comunità. O si è per la transizione o non lo si è, non esiste
una via di mezzo. Non rinnegheremo mai la transizione verde”.
Il presidente di Anci Umbria, Federico Gori ha ringraziato, tra gli altri,
l’assessore De Luca per “l’attenzione con la quale sta seguendo la
vicenda. A lui – ha ricordato – ho chiesto la proroga per
l’individuazione delle aree non idonee poiché ai piccoli comuni serve più
tempo per la mappatura. Ci sono visioni e teorie diverse, ma la transizione
energetica è necessaria. È giusto che la Regioni pratichi l’ascolto, ma
non metta nelle condizioni gli amministratori locali di dover gestire
percorsi che non competono ai sindaci. L’Umbria è una regione molto
variegata ed il paesaggio è un aspetto determinante per molti settori. Serve
mettere in atto percorsi non solo deontologici, ma anche economici e per
essere competitivi dobbiamo raggiungere gli obiettivi dettati dall’Europa.
È importante tutelare i territori, ma dobbiamo anche rapidamente
intraprendere i percorsi giusti per una transizione in equilibrio tra green e
tutela del territorio. Auspico tavoli in diversi ambiti, per informare i
Comuni e per ricevere le istanze dai territori”.
La Provincia di Perugia, attraverso la rappresentanza di figure tecniche tra
cui la dirigente Barbara Rossi ha detto che “la Provincia è coinvolta nel
procedimento di approvazione dei progetti e chiamata ad esprimere pareri che
si esplicano sulla compatibilità degli interventi a livello ambientale e
paesaggistico. Negli anni abbiamo predisposto ‘carte’ importanti e
dettagliate che aiutano a valutare meglio eventuali interventi in zone di
valore paesaggistico. Ci rendiamo ovviamente disponibili per le nostre
competenze e con i nostri documenti e strumenti, a metterci a disposizione
dei Comuni”.
L’audizione si è conclusa con l’intervento dell’assessore Thomas De
Luca: “Stiamo facendo – ha assicurato – quanto possibile per coniugare il
raggiungimento degli obiettivi circa l’installazione di potenza nominale
degli impianti di energia rinnovabile tutelando ovviamente gli interessi
legittimi, non solo di chi fa impresa, avendo investito su un territorio
partendo dalla sua integrità paesaggistica, ma rispettando anche un diritto
sancito costituzionalmente legato al paesaggio e all’ambiente. Tutto questo
– ha spiegato – è possibile farlo, ma purtroppo ci troviamo ad affrontare
queste richieste autorizzative totalmente in capo al Ministero, quindi senza
strumenti quali possono essere il piano paesaggistico regionale e quello del
programma strategico regionale. Chiederò un incontro con tutti i
Parlamentari umbri, in particolare quelli che hanno un ruolo di governo, per
chiedere loro massima attenzione da parte del Ministero sulle richieste
autorizzative, tenendo conto dei pareri negativi espressi anche da parte
degli Enti locali. Da parte nostra c’è la piena volontà di lavorare per
invertire il ragionamento: partire dai fabbisogni e quindi non da eventuali
speculazioni. Quello che posso assicurare è che questo Governo regionale è
totalmente impermeabile ad ogni ingerenza da parte di lobby di qualsiasi
tipo”. AS
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79725

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