Violenza di genere, mancanza di rispetto, bullismo e cyberbullismo, relazioni tossiche, cultura della sopraffazione, aggressività, pretesa del possesso e del controllo nei confronti degli altri sono tutte modalità relazionali in costante aumento nella nostra società e anche persino nelle stesse scuole.
Visitando la raccolta degli articoli di Tecnica della scuola nel tag violenza sessuale oppure violenza di genere si può facilmente scoprire che questi comportamenti sono davvero diffusi anche a scuola e coinvolgono tutta la comunità scolastica (dirigenti, docenti, personale, studenti e studentesse…).
Della gravità della situazione e della necessità di intervenire è ben consapevole anche il Ministero dell’Istruzione e del merito che per bocca del Ministro Valditara nel novembre 2023 ha prima annunciato e poi firmato una apposita direttiva che presenta il piano “Educare alle relazioni”, con l’obiettivo di migliorare l’educazione affettiva e alle relazioni nelle scuole. La direttiva 83/2023 è in realtà abbastanza generica e suggerisce di “promuove la realizzazione nelle scuole di progetti, percorsi educativi, attività pluridisciplinari e metodologie laboratoriali destinate, in particolare, agli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado”.
Viene previsto “il coinvolgimento attivo degli studenti anche in gruppi di discussione coordinati da docenti, per realizzare un processo di maturazione educativa”. Il tutto con un percorso molto complicato che prevede: approvazione degli organi collegiali; nomina di un docente referente; costituzione di gruppi di discussione / classi; acquisizione del consenso dei genitori e degli studenti coinvolti; individuazione di un docente animatore moderatore; formazione del docente-moderatore. Inoltre la direttiva prevede il coinvolgimento nel progetto delle associazioni delle famiglie attraverso la presenza del Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola)
Il piano educare alla relazioni tuttavia non fa alcuna menzione alla disciplina trasversale “educazione civica” che in realtà sarebbe uno dei luoghi ideali per incardinare l’educazione alle relazioni e al rispetto. Del piano in realtà si è tuttavia sostanzialmente perso traccia ed anzi vi sono state diverse polemiche attorno all’eventuale nomina di uno o più coordinatori o referenti ministeriali.
La Fondazione Giulia
Il 18 novembre 2024, a Montecitorio, è stata presentata Fondazione Giulia Cecchettin che si colloca sulla scia del piano ministeriale.
Durante la presentazione Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha infatti molto insistito sulla necessità che ”La scuola continui il percorso di formazione verso l’affettività, dando come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannando la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi”.
FondazioneGiulia nasce proprio per sensibilizzare sul tema della violenza di genere e aiutare i ragazzi a riconoscere le relazioni tossiche.
In quella occasione il Ministro Valditara chiarì anche, con precisione, il collegamento diretto con l’educazione civica. Disse infatti il Ministro: “Abbiamo deciso di puntare sull’Educazione Civica, con il rispetto verso ogni persona. Chi non riconosce che dal rispetto di ogni persone si combatte anche la violenza contro le donne non ha capito che sono questi i fondamentali di una società civile, armonica, senza discriminazioni e senza violenza”.
Gino Cecchettin e Graziella Priulla a Lezione di Educazione Civica in diretta
Martedì 25 febbraio, dalle ore 11.00 alle ore 12.00, si terrà la quinta lezione di Educazione Civica in diretta organizzata da Tecnica della scuola. Lezione dedicata proprio al tema della violenza di genere che si manifesta – come le cronache evidenziano – sempre più spesso anche tra le aule e nelle scuole.
Assieme a Gino Cecchettin sarà presente in studio la sociologa Graziella Priulla, grande esperta delle tematiche connesse alla violenza di genere e che nella sua carriera di docente universitaria a Catania ha approfondito con ricerche e saggi proprio il tema della differenza di genere unito e del ruolo del linguaggio nella violenza e nel sessismo.
Il suo ultimo libro, “Violate. Sessismo e cultura dello stupro” mette in evidenza il fatto che stupro e femminicidio siano solo l’aspetto più appariscente di un fenomeno che si pasce di comportamenti e di discorsi conseguenziali all’interno sempre di una cultura che se non giustifica, spesso li tollera. Da qui la necessità smontare la cultura dello stupro che ha alle spalle tre millenni di “educazione” di genere con risultati che sono sotto gli occhi di tutti/e. Le famiglie e la scuola hanno un ruolo fondamentale nell’educazione degli e delle adolescenti, perché sono loro che devono dare un significato a tutto quello che viene proposto, specialmente dalla rete.
Educazione Civica in diretta
L’impegno della Tecnica della Scuola si inserisce lungo questo percorso e si concretizza nella proposta di sette dirette di un’ora, realizzate con cadenza mensile da ottobre 2024 ad aprile 2025 sui temi chiave dell’educazione civica.
Le singole classi potranno partecipare seguendo la diretta in streaming sui canali YouTube e Facebook della Tecnica della Scuola interagendo con gli esperti ed i conduttori con l’invio di domande, quesiti, commenti.
Ogni diretta prevede anche il collegamento streaming con due classi di due diverse scuole italiane che potranno interagire ponendo direttamente domande agli esperti presenti in trasmissione.
Questi i temi e le date delle quattro dirette che si sono svolte nel corso dell’a.s. 2024/25:
- 10 ottobre 2024 – L’Intelligenza artificiale generativa: un nuovo modo di far scuola e di studiare?
- 6 novembre 2024 – – Guerra e pace: come essere costruttori di pace in un mondo in conflitto?
- 2 dicembre 2024 – – Paura del futuro? Come affrontare il presente costruendo il proprio progetto di vita
- 29 gennaio 2025 – Patria, patriottismo ed Educazione Civica. La lezione di Mattarella
Come iscriversi
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, devono compilare il seguente form.
Le classi che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a [email protected], inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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