Single, perché alle donne conviene, recessione romantica

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In America se ne parla come di un dato di fatto: siamo in Recessione romantica. I sondaggi post-elettorali hanno mostrato una differenza del 14% nel sostegno a Trump tra uomini e donne non sposati. E questa distanza di orientamento politico – che non è ovviamente solo politico -, ha complicato in modo definitivo le relazioni sentimentali. Ma non stiamo assistendo solo alla «lenta e silenziosa fine del romanticismo americano», come dice Faith Hill in un saggio sull’Atlantic. Il fenomeno, secondo diversi studi, sembra essere globale: “single è meglio” è una sensazione diffusa in generale nel mondo. Soprattutto tra le donne.

Romantic recession, perché alle donne etero conviene (e piace) essere single

Non sorprende che molte donne eterosessuali single, soprattutto laureate, siano diffidenti nei confronti degli uomini che sostengono Trump. Così come non stupisce la ritrosia delll’uomo macho trumpiano a frequentare le nuove femministe (Lo racconta The Survey Center on American Life). Già nel 2023, il comitato editoriale del Washington Post aveva avvertito che «Potrebbe essere necessario un cambiamento culturale, che consideri la politica come una parte dell’identità delle persone, ma ben lontana dall’essere la parte più importante».

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Il divario ideologico tra uomini e donne dopo l’elezione di Trump

Si sta assistendo, dicono gli analisti, a un crescente divario ideologico di genere. Un gap dovuto al fatto che le donne stanno diventando più progressiste a un ritmo più rapido rispetto agli uomini. Che invece reagiscono con l’ideologia maschilista di Trump e sostenitori, gli uomini che si vantano di “proteggere le donne, che lo vogliano o no” e che convintamente retwittano lo slogan Your body, my choice“. (in evidente contrapposizione allo storico my body, my choice delle femministe). Il risultato è nelle ricadute, serissime, sulle relazioni sentimentali.

Non più zitelle, niente lavori domestici, tante relazioni sociali: per questo crescono le donne single

Ma la questione sembra avere ragioni più profonde. Un’altro studio Social Psychological and Personality Science a firma di Elaine Hoan and Geoff MacDonald chiarisce le ragioni che portano le donne a scegliere di non vivere in coppia e di trarne soddisfazione. Lo donne etero single stanno meglio delle donne etero in coppia. Ma anche meglio rispetto agli uomini single.

(Getty Images)

Da un lato, infatti, non soffrono più, come le loro mamme o sorelle maggiori “zitelle”, lo stigma per il fatto che non si sono sposate. In più, si risparmiano il “costo” del lavoro domestico che invece ancora devono pagare le loro coetanee sposate. Lavoro domestico femminile che, dal canto loro, gli uomini continuano a dare per scontato in una relazione. In più, le donne sanno fare rete tra donne. Gli uomini no, o molto poco: riversano il loro bisogno di relazione nella coppia, continuando a sognare una subordinazione della loro compagna che non possono piu avere. Per questo, da single stanno peggio.

Come dice anche questo articolo, sempre su The Survey Center on American Lifele quarantenni sembrano essere tendenzialmente un po’ troppo in gamba ed emancipate rispetto ai loro aspiranti partner. Hanno una vita attiva, tanti interessi e amicizie: non hanno bisogno di una relazione.

Possiamo permetterci di essere esigenti

Alla questione dell’affermazione delle donne single ha dedicato parte della sua ricerca Alice Evans. Secondo la quale le «società moderne stanno assistendo a un cambiamento radicale nell’accoppiamento. In passato, le società patriarcali godevano di un vantaggio demografico: il matrimonio e la maternità venivano celebrati, mentre le zitelle venivano umiliate. Così ogni donna si è sposata e ha avuto figli». Ma ora, «man mano che le società si liberalizzano e lo stigma viene meno, le donne possono permettersi di essere esigenti». E anche, in assenza di una buona compatibilità, o in presenza di uomini noiosi, violenti, manipolatori e/o infedeli, di rinunciare.

Dall’Iran alla Turchia, all’Italia

Questo non vale solo in America, ma in molti luoghi del mondo. Dall’Iran, dove i matrimoni sono crollati da 800.000 a 480.000 all’anno nell’arco di un decennio, nonostante gli incentivi, alla Turchia, meno 20% in due decadi, all‘UE dove i nuclei composti da una sola persona sono in aumento esponenziale. Vale anche per l’Italia: secondo i dati Istat 2022-2023 la quota di quelli che vivono senza partner è raddoppiata tra le persone d’età compresa tra i 25 e i 64 anni – dal 10,9% al 22,1% del totale. 

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Uomini e donne, pretendiamo partner alla stessa altezza

In altre parole, con l’affievolirsi della coercizione culturale, le relazioni degne di essere vissute sono quelle fondate sull’amore, sul rispetto e sull’affetto. Ma mentre il desiderio di (ri)subordinare le partner, di tornare a un ordine tradizionale, è nei desideri e nell’agenda politica di molti uomini, le donne, e soprattutto quelle con un alto livello di istruzione, pretendono famiglie meno disuguali per impegnarsi in matrimoni e maternità.

Quando la fornitura è carente? Rinunciano. E, udite udite, non concepiscono: è una causa del calo demografico non abbastanza analizzata. La fertilità e la natalità futura potrebbe allora dipendere dall’amore e dall’uguaglianza nella società e nella coppia. Incrociamo le dita.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA





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