Pensionati all’estero: la new entry per una vita serena e senza tasse elevate

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Negli ultimi anni, un numero crescente di pensionati italiani ha deciso di trasferirsi all’estero alla ricerca di condizioni di vita più favorevoli. Mentre in passato il Portogallo rappresentava una delle destinazioni più ambite grazie a un regime fiscale particolarmente vantaggioso, le recenti modifiche normative hanno spinto molti a riconsiderare le proprie scelte.

Oggi, la Tunisia si afferma come una delle mete più attrattive per i pensionati italiani, grazie a un mix di tassazione agevolata, costo della vita contenuto e clima piacevole.

Pensionati all’estero, un fenomeno in crescita: perché la Tunisia?

Secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), circa 7.500 pensionati italiani hanno scelto di stabilirsi all’estero in Tunisia.

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Solo negli ultimi due anni, si sono registrati circa 2.000 nuovi trasferimenti, evidenziando una tendenza in forte crescita.

Il cambiamento di rotta rispetto al passato è dovuto principalmente alla perdita di competitività fiscale del Portogallo. Fino al 2020, il regime fiscale lusitano prevedeva un’esenzione totale per i pensionati stranieri e, fino al 2024, un’imposta agevolata del 10%. Con la fine di questi benefici, molti italiani hanno iniziato a guardare altrove per godere di una pensione più serena e meno tassata.

I vantaggi fiscali della Tunisia

Uno degli aspetti più attraenti del trasferimento pensionati in Tunisia è il sistema di tassazione agevolato sui redditi da pensione. Il paese applica l’imposta solo su una parte del reddito complessivo, nello specifico sul 20% del lordo. Inoltre pare che i primi 1.500 euro sono totalmente esenti da imposte. Per i redditi compresi tra 5.000 e 10.000 euro, l’aliquota è pari al 2,3%, mentre per importi superiori si arriva a un massimo del 5%.

In Italia, ricordiamo che attualmente esiste la struttura IRPEF a tre scaglioni con una no tax area più bassa della Tunisia.

Questo sistema consente ai pensionati di godere di un carico fiscale estremamente ridotto rispetto all’Italia, dove le aliquote possono raggiungere percentuali ben più elevate.

Un costo della vita vantaggioso per i pensionati all’estero

Oltre alla fiscalità agevolata, la Tunisia offre un costo della vita significativamente inferiore rispetto all’Italia. Affitti, beni di consumo, servizi e assistenza sanitaria privata risultano molto più accessibili. Ad esempio, il costo medio di una visita specialistica nel settore privato si aggira intorno ai 60 dinari tunisini, equivalenti a circa 20 euro. Una cifra nettamente inferiore a quella richiesta in Italia per lo stesso servizio.

Anche il settore immobiliare risulta particolarmente conveniente, permettendo ai pensionati di trovare soluzioni abitative di qualità a prezzi competitivi.

Requisiti per il trasferimento dei pensionati all’estero

Per ottenere la residenza in Tunisia e beneficiare del regime fiscale favorevole, è necessario soddisfare alcuni requisiti. In particolare, bisogna dimostrare di disporre di un reddito sufficiente per il mantenimento dell’abitazione in cui si andrà a risiedere.

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Inoltre, è richiesto un soggiorno minimo di 183 giorni all’anno nel paese, condizione indispensabile per essere considerati fiscalmente residenti e poter accedere ai vantaggi previsti dalla normativa locale.

Nonostante i numerosi benefici, il trasferimento in Tunisia presenta anche alcune criticità che è opportuno valutare prima di prendere una decisione definitiva.

Uno dei principali punti deboli del paese riguarda il sistema sanitario pubblico, che non raggiunge gli standard qualitativi italiani.

Per questa ragione, molti pensionati optano per la sanità privata, la quale offre servizi di ottima qualità a costi comunque contenuti. Tuttavia, questo aspetto impone la necessità di stipulare un’assicurazione sanitaria o di prevedere una spesa costante per eventuali cure e trattamenti medici.

Riassumendo

  • Crescita del fenomeno – Sempre più pensionati italiani scelgono la Tunisia per la residenza.
  • Declino del Portogallo – Il regime fiscale meno vantaggioso ha spinto i pensionati a cercare alternative.
  • Vantaggi fiscali – Tassazione solo sul 20% del reddito con aliquote molto basse.
  • Costo della vita ridotto – Prezzi accessibili per abitazioni, servizi e sanità privata.
  • Requisiti di residenza – È necessario soggiornare almeno 183 giorni all’anno e dimostrare reddito sufficiente.
  • Aspetti critici – Il sistema sanitario pubblico non è all’altezza, ma quello privato è conveniente.



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