Orbetello, il Comitato incontra Marras: «Servono più risorse per la laguna»

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ORBETELLO. Ricostruire la partecipazione politica che langue e rafforzare il dialogo con le istituzioni. Si apre all’insegna di questi propositi quello che possiamo definire il primo vero incontro pubblico del neonato Comitato Cittadino di Orbetello, andato in scena il 14 febbraio all’auditorium comunale di Orbetello.

Il Comitato, nato su impulso dei giovani del collettivo Kairos, e rappresentato per l’occasione da Francesco Bellumori e Giacomo Ferrini, apre una nuova stagione di coinvolgimento dei cittadini negli affari lagunari.

“Quale futuro per la laguna?” è il tema dell’incontro pubblico al quale ha partecipato un cospicuo numero di cittadini orbetellani (ma anche tanti romani proprietari di seconde case), preoccupati per la sorte dello specchio d’acqua orbetellano.

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Sono intervenuti sul palco i rappresentanti di Arpat (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) Rosa Sorrentino e Stefano Nocciolini, l’avvocato Luca Aldi e l’assessore alle attività produttive, all’economia, al credito e al turismo della Regione Toscana Leonardo Marras.

Scopo dell’incontro è stato approfondire gli aspetti scientifici, giuridici e politici della gestione dello specchio d’acqua orbetellano.

La laguna di Orbetello negli ultimi anni non ha conosciuto pace e tra ripetute morìe di pesci, invasioni di cheronomidi ed esalazioni pestilenziali.  Ogni estate, da ormai quasi dieci anni, gli orbetellani si affidano alla clemenza del clima affinché la laguna non collassi a causa del caldo, portando alla morte della fauna con quanto ne consegue.

Se all’incontro qualcuno era arrivato con la speranza di ascoltare qualcosa di positivo sul futuro della laguna, avrà dovuto sicuramente ricredersi alla luce della crudezza di certi interventi.

Impossibile evitare i fenomeni anossici in laguna

Lasciati da parte i pur interessantissimi aspetti di gestione e monitoraggio della laguna da parte di Arpat, è proprio Nocciolini a riportare tutti alla realtà: «I fenomeni anossici della laguna non sono evitabili. Si può solo fare in modo che siano meno frequenti possibile».

Un atteggiamento di scientifica rassegnazione che porta malumore in sala, con i primi mormorii e richieste di spiegazioni a Nocciolini, che si scherma professando il proprio distaccamento emotivo alla questione, necessario al fine della ricerca scientifica.

Quindi escursus storico di Aldi sulla gestione della laguna, a cominciare dalla morìa di pesci del 1993, passando attraverso la gestione del commissario straordinario prima e della Regione poi.

Non è un mistero la posizione di Aldi in merito alla nascita del nuovo consorzio per la gestione della laguna, denominato Parco Ambientale per lo sviluppo sostenibile della laguna di Orbetello, a seguito della legge bipartisan approvata in Parlamento.

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In accordo col leader del partito di cui Aldi stesso è rappresentante, Carlo Calenda di Azione, Aldi sostiene la necessità di un commissariamento straordinario della laguna, l’unico modo in grado di liberarsi delle complicazioni insite nella burocrazia di una gestione ordinaria che, a suo dire, impedirebbe la realizzazione degli importanti interventi di risanamento necessari.

Marras: «Il Comune ha sempre delegato la gestione»

Ma il vero show è, neanche a dirlo, dell’assessore Leonardo Marras. Parla chiaro all’Amministrazione comunale lagunare, che è ancora una volta colpevolmente assente, nonostante l’invito a partecipare da parte del Comitato, mette subito in chiaro le responsabilità.

«La laguna è un uso civico (il diritto di pesca, ndr) e anche demanio marittimo e dunque non si è mai compreso perché il Comune di Orbetello non abbia mai voluto prendere in mano le redini della gestione della laguna potendolo fare grazie alle risorse che ha garantito in tutti questi anni la Regione».

Chiamando anche in causa l’ex sindaca Monica Paffetti, presente in sala, Marras sostiene che la gestione della laguna da parte della Regione fu una sorta di favore, in nome della leale collaborazione tra enti, fatto dalla Regione al Comune, entrambi amministrati dal PD all’epoca, in seguito alla fine del commissariamento straordinario della laguna nel 2012 e alla grave alluvione che mise in ginocchio il comune di Orbetello nello stesso anno.

È un fiume in piena contro il Comune, Marras: «Non ho mai capito perché il sindaco non abbia mai preteso di gestire la laguna. Se io fossi stato il sindaco mi sarei incatenato affinché la gestione ambientale della laguna fosse di Orbetello, invece di rimanere in mano alla Regione. Invece l’amministrazione ha sempre delegato alla Regione la gestione della laguna e il Comune fra l’altro non ha mai messo nemmeno un euro. Ora con il Consorzio invece dovranno contribuire tutti proporzionalmente al livello istituzionale rappresentato. La Regione non si tirerà indietro».

Per Marras, l’amministrazione «ha rifiutato ad ogni rinnovo dell’accordo di programma per la gestione, la funzione di soggetto attuatore. Per questo nasce la legge (regionale, ndr), perché era chiaro già nell’ultimo accordo di programma sottoscritto che lo scorso anno sarebbe stato comunque l’ultimo anno in cui la Regione avrebbe svolto il ruolo di soggetto attuatore pur confermando tutto lo stanziamento finanziario per garantire la continuità delle operazioni. Questo nuovo modello rimarrà in atto finché non entrerà in funzione il consorzio».

«L’approvazione della legge nazionale è comunque un passo avanti e va salutata con soddisfazione anche la rapidità con cui il parlamento l’ha approvata. Mancano risorse importanti. Servirebbero molte più risorse per ogni anno e uno stanziamento iniziale significativo per attrezzare la laguna di mezzi e attrezzature moderne e adeguate e per alcuni lavori necessari a favorire lo spostamento delle acque e il deflusso più rapido soprattutto in condizioni critiche».

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Niccolò Tibo




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