\”L’ambasciatore Hossam Zaki, vicesegretario generale aggiunto della Lega Araba, ha confermato che il vertice arabo previsto al Cairo il 27 febbraio potrebbe essere rinviato di alcuni giorni ‘per motivi logistici’\”: lo scrive il sito Al Masrawy sintetizzando un’intervista concessa dal dirigente a una tv.
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Il primo ministro israeliano Netanyahu sta pianificando di rimuovere nel prossimo futuro dal suo incarico Ronen Bar: lo riporta il media locale Kan.
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Riparte il negoziato sulla tregua in Medio Oriente. Il segretario di Stato americano Rubio e Netanyahu hanno dichiarato che Trump e il premier israeliano hanno \”una strategia comune\” su Gaza e che \”si apriranno le porte dell’inferno se tutti gli ostaggi\” non saranno liberati da Hamas. Anche l’Iran nel mirino: gli ayatollah non avranno le armi nucleari, assicurano Washington e Tel Aviv. Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha invitato Hamas a deporre le armi e a lasciare Gaza, parlando prima di una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere la fase successiva del cessate il fuoco nel territorio palestinese.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
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Il vicepremier ha incontrato il presidente della Knesset Amir Ohana, a cui ha ribadito il riconoscimento di Israele come \”baluardo del mondo libero\”. Ieri il faccia a faccia con il primo ministro, al quale – ha detto il leader della Lega – \”ho anche confermato le mie perplessità rispetto alle recenti decisioni indecenti della Cpi, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione\”. Oggi in conferenza stampa ha detto: \”Bisogna eradicare Hamas\”. LEGGI L’ARTICOLO
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In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar fa sapere di accogliere con favore \”la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio\”. LEGGI L’ARTICOLO
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\”Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto\”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un \”cantiere di demolizione\” e affermando che la mossa potrebbe essere \”temporanea o a lungo termine\”.IL PIANO
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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24. L’APPROFONDIMENTO
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L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. CHI SONO
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Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un \”trattato di partenariato strategico globale\” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito \”una vera svolta\” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
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Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che verrà istituita un’agenzia speciale per la \”partenza volontaria\” dei cittadini di Gaza, dopo che Israele ha espresso il suo impegno in questo senso nell’ambito della proposta del presidente Usa Donald Trump, che intende impossessarsi del territorio palestinese ed espellerne i residenti. \”Il ministro della difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, al termine della quale ha deciso che verrà istituita una direzione per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all’interno del ministero della difesa\”, si afferma in una nota del ministero.
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Il governo libanese guidato dal premier Nawaf Salam si impegna nella sua dichiarazione formale a \”liberare tutto il territorio libanese\” e sottolinea \”il monopolio statale delle armi\”. Il testo verrà ora sottoposto al Parlamento per la fiducia, e per l’effettivo esercizio dei poteri da parte dell’esecutivo nato l’8 febbraio scorso.
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Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha invitato Hamas a deporre le armi e a lasciare Gaza, parlando prima di una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere la fase successiva del cessate il fuoco nel territorio palestinese. \”Oggi, alla riunione del governo, chiederò di votare per adottare il piano del presidente Trump: liberare immediatamente tutti gli ostaggi, lasciare Gaza per altri Paesi e deporre le armi\”, ha affermato in una dichiarazione video, aggiungendo che Israele aprirebbe \”le porte dell’inferno\” se Hamas rifiutasse di farlo.
“,”postId”:”d53bc61a-7816-4f91-b563-f761bb2f3049″},{“timestamp”:”2025-02-17T16:56:19.247Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-17T17:56:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: Israele chiede rilascio di 6 ostaggi sabato, non 3 “,”content”:”
Israele ha chiesto ad Hamas il rilascio di sei ostaggi vivi sabato prossimo, invece dei tre previsti dall’accordo. Si tratta degli ultimi sei ostaggi ancora in vita della lista dei 33 che devono essere liberati nella prima fase dell’accordo. In cambio farà entrare centinaia di altre roulotte nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.
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Israele dovrebbe ricevere giovedì i corpi di 5 ostaggi, nell’ambito della prima fase dell’accordo per la tregua che prevede il rilascio di 33 rapiti, vivi o morti. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan sottolineando che l’Idf ha già iniziato i preparativi per ricevere le salme in un punto concordato per poi trasferirle all’Istituto di medicina legale di Abu Kabir per l’identificazione. Hamas dovrebbe comunicare a Israele i nomi degli ostaggi senza vita giovedì mattina. Secondo le stime, dovrebbero essere 9 gli ostaggi senza vita dei 33 previsti dalla lista.
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\”Di nuovo a Gerusalemme, incontro alla Knesset con il leader del partito democratico Yair Golan. C’è molto che ci unisce e, in questi tempi difficili, dobbiamo lavorare insieme per raggiungere una pace giusta e duratura. Tu rappresenti la speranza per il popolo di Israele e per una pace regionale duratura. Noi, socialisti europei non vediamo l’ora di darti il benvenuto a Bruxelles per continuare il nostro dialogo\”. Lo ha scritto su X la capogruppo dei socialisti europei, la spagnola Iratxe Garcia Perez in questi giorni in missione in Medio oriente.
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Il Tribunale distrettuale di Gerusalemme ha accolto la richiesta avanzata dai legali di Benjamin Netanyahu e ha cancellato l’udienza prevista domani del processo penale per corruzione, frode e abuso di potere a carico del primo ministro israeliano. Lo ha riferito il Times of Israel, secondo cui i legali Netanyahu hanno fatto richiesta durante una sessione a porte chiuse del tribunale, motivando l’annullamento con motivi di sicurezza e diplomatici. Il team di legali del primo ministro ha anche chiesto che venga ridotta da tre a due il numero di udienze in cui è prevista la testimonianza di Netanyahu a causa della complessa situazione internazionale. Il Tribunale si pronuncerà a breve su tale richiesta.
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Se Israele non effettuerà domani un ritiro totale dal Libano, Beirut \”procederà per via diplomatica, perché il Paese non può più tollerare un nuovo conflitto\”: lo ha detto il presidente libanese Joseph Aoun. E’ confermato che l’esercito israeliano rimarrà in cinque località strategiche oltre la linea di demarcazione Onu. \”L’opzione guerra non funziona\”, ha aggiunto Aoun citato dai media locali, assicurando che l’esercito libanese \”è pronto a essere schierato nei villaggi da cui gli israeliani si ritireranno\”.
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Le autorità libanesi hanno affermato di aver esteso a tempo indeterminato la sospensione dei voli in entrata e in uscita verso l’Iran, dopo aver inizialmente impedito agli aerei iraniani di atterrare a Beirut fino al 18 febbraio. Le autorità hanno deciso di \”incaricare il ministro dei lavori pubblici e dei trasporti di estendere il periodo di sospensione dei voli da e per l’Iran\”, ha detto ai giornalisti la portavoce della presidenza libanese Najat Charafeddine, senza specificare quando i voli sarebbero ripresi.
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Secondo il Times of Israel, gli Stati Uniti hanno autorizzato le Idf a rimanere in cinque punti strategici che non si trovano in aree edificate del Libano: una collina vicino a Labbouneh davanti alla città di confine israeliana di Shlomi, la cima di Jabal Blat davanti a Zar’it, una collina davanti ad Avivim e Malkia, una collina davanti a Margaliot, e una collina davanti a Metula.
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Le Idf hanno anche aumentato le loro difese sul lato israeliano del confine, con diverse nuove postazioni dell’esercito, una di fronte a ogni comunità israeliana, un rafforzamento della sorveglianza con più telecamere, radar e sensori ed il triplo del numero di truppe rispetto a prima della guerra.
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\”Data la situazione attuale, lasceremo temporaneamente un piccolo numero di truppe dispiegate in cinque punti strategici lungo il confine libanese, in modo da poter continuare a difendere il nostro popolo e in un modo che garantisca che non vi sia alcuna minaccia immediata\”, ha detto ai giornalisti il portavoce dell’esercito, tenente colonnello Nadav Shoshani.
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La tv pubblica israeliana Kan ha riferito che Israele dovrebbe ricevere giovedì i corpi di 5 ostaggi, nell’ambito della prima fase dell’accordo per la tregua che prevede il rilascio di 33 rapiti, vivi o morti. Secondo i media israeliani, Israele ha chiesto a Hamas il rilascio di sei ostaggi vivi sabato, invece dei tre previsti dall’accordo. Si tratta degli ultimi sei ostaggi ancora in vita della lista dei 33 che devono essere liberati nella prima fase dell’accordo. In cambio farà entrare centinaia di altre roulotte nella Striscia di Gaza.
“L’ambasciatore Hossam Zaki, vicesegretario generale aggiunto della Lega Araba, ha confermato che il vertice arabo previsto al Cairo il 27 febbraio potrebbe essere rinviato di alcuni giorni ‘per motivi logistici'”: lo scrive il sito Al Masrawy sintetizzando un’intervista concessa dal dirigente a una tv.
Il primo ministro israeliano Netanyahu sta pianificando di rimuovere nel prossimo futuro dal suo incarico Ronen Bar: lo riporta il media locale Kan.
Riparte il negoziato sulla tregua in Medio Oriente. Il segretario di Stato americano Rubio e Netanyahu hanno dichiarato che Trump e il premier israeliano hanno “una strategia comune” su Gaza e che “si apriranno le porte dell’inferno se tutti gli ostaggi” non saranno liberati da Hamas. Anche l’Iran nel mirino: gli ayatollah non avranno le armi nucleari, assicurano Washington e Tel Aviv. Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha invitato Hamas a deporre le armi e a lasciare Gaza, parlando prima di una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere la fase successiva del cessate il fuoco nel territorio palestinese.
Approfondimenti:
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La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Salvini in Israele vede Netanyahu: “Speranza di pace grazie a Trump”
Il vicepremier ha incontrato il presidente della Knesset Amir Ohana, a cui ha ribadito il riconoscimento di Israele come “baluardo del mondo libero”. Ieri il faccia a faccia con il primo ministro, al quale – ha detto il leader della Lega – “ho anche confermato le mie perplessità rispetto alle recenti decisioni indecenti della Cpi, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione”. Oggi in conferenza stampa ha detto: “Bisogna eradicare Hamas”. LEGGI L’ARTICOLO
Israele si ritira dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu: “Ci demonizza”
In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar fa sapere di accogliere con favore “la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio”. LEGGI L’ARTICOLO
Medio Oriente, idea di Trump per “ripulire” Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania
“Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un “cantiere di demolizione” e affermando che la mossa potrebbe essere “temporanea o a lungo termine”.IL PIANO
La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. L’APPROFONDIMENTO
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. CHI SONO
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un “trattato di partenariato strategico globale” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito “una vera svolta” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Katz: un’agenzia speciale per le “partenze volontarie” da Gaza
Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che verrà istituita un’agenzia speciale per la “partenza volontaria” dei cittadini di Gaza, dopo che Israele ha espresso il suo impegno in questo senso nell’ambito della proposta del presidente Usa Donald Trump, che intende impossessarsi del territorio palestinese ed espellerne i residenti. “Il ministro della difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, al termine della quale ha deciso che verrà istituita una direzione per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all’interno del ministero della difesa”, si afferma in una nota del ministero.
Libano, governo si impegna a “liberare tutto il territorio”
Il governo libanese guidato dal premier Nawaf Salam si impegna nella sua dichiarazione formale a “liberare tutto il territorio libanese” e sottolinea “il monopolio statale delle armi”. Il testo verrà ora sottoposto al Parlamento per la fiducia, e per l’effettivo esercizio dei poteri da parte dell’esecutivo nato l’8 febbraio scorso.
Smotrich: “Hamas deve lasciare Gaza e consegnare le armi”
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha invitato Hamas a deporre le armi e a lasciare Gaza, parlando prima di una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere la fase successiva del cessate il fuoco nel territorio palestinese. “Oggi, alla riunione del governo, chiederò di votare per adottare il piano del presidente Trump: liberare immediatamente tutti gli ostaggi, lasciare Gaza per altri Paesi e deporre le armi”, ha affermato in una dichiarazione video, aggiungendo che Israele aprirebbe “le porte dell’inferno” se Hamas rifiutasse di farlo.
Media: Israele chiede rilascio di 6 ostaggi sabato, non 3
Israele ha chiesto ad Hamas il rilascio di sei ostaggi vivi sabato prossimo, invece dei tre previsti dall’accordo. Si tratta degli ultimi sei ostaggi ancora in vita della lista dei 33 che devono essere liberati nella prima fase dell’accordo. In cambio farà entrare centinaia di altre roulotte nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.
Media: “Hamas consegnerà giovedì i corpi di 5 ostaggi”
Israele dovrebbe ricevere giovedì i corpi di 5 ostaggi, nell’ambito della prima fase dell’accordo per la tregua che prevede il rilascio di 33 rapiti, vivi o morti. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan sottolineando che l’Idf ha già iniziato i preparativi per ricevere le salme in un punto concordato per poi trasferirle all’Istituto di medicina legale di Abu Kabir per l’identificazione. Hamas dovrebbe comunicare a Israele i nomi degli ostaggi senza vita giovedì mattina. Secondo le stime, dovrebbero essere 9 gli ostaggi senza vita dei 33 previsti dalla lista.
Medioriente, 500 giorni dall’inizio della guerra. VIDEO
Socialisti Ue incontrano alla Knesset il leader dem Yair Golan
“Di nuovo a Gerusalemme, incontro alla Knesset con il leader del partito democratico Yair Golan. C’è molto che ci unisce e, in questi tempi difficili, dobbiamo lavorare insieme per raggiungere una pace giusta e duratura. Tu rappresenti la speranza per il popolo di Israele e per una pace regionale duratura. Noi, socialisti europei non vediamo l’ora di darti il benvenuto a Bruxelles per continuare il nostro dialogo”. Lo ha scritto su X la capogruppo dei socialisti europei, la spagnola Iratxe Garcia Perez in questi giorni in missione in Medio oriente.
Israele: accolta richiesta Netanyahu, cancellata udienza processo di domani
Il Tribunale distrettuale di Gerusalemme ha accolto la richiesta avanzata dai legali di Benjamin Netanyahu e ha cancellato l’udienza prevista domani del processo penale per corruzione, frode e abuso di potere a carico del primo ministro israeliano. Lo ha riferito il Times of Israel, secondo cui i legali Netanyahu hanno fatto richiesta durante una sessione a porte chiuse del tribunale, motivando l’annullamento con motivi di sicurezza e diplomatici. Il team di legali del primo ministro ha anche chiesto che venga ridotta da tre a due il numero di udienze in cui è prevista la testimonianza di Netanyahu a causa della complessa situazione internazionale. Il Tribunale si pronuncerà a breve su tale richiesta.
Libano, via diplomatica se ritiro Israele sarà parziale
Se Israele non effettuerà domani un ritiro totale dal Libano, Beirut “procederà per via diplomatica, perché il Paese non può più tollerare un nuovo conflitto”: lo ha detto il presidente libanese Joseph Aoun. E’ confermato che l’esercito israeliano rimarrà in cinque località strategiche oltre la linea di demarcazione Onu. “L’opzione guerra non funziona”, ha aggiunto Aoun citato dai media locali, assicurando che l’esercito libanese “è pronto a essere schierato nei villaggi da cui gli israeliani si ritireranno”.
Libano prolunga sine die sospensione voli da e per Iran
Le autorità libanesi hanno affermato di aver esteso a tempo indeterminato la sospensione dei voli in entrata e in uscita verso l’Iran, dopo aver inizialmente impedito agli aerei iraniani di atterrare a Beirut fino al 18 febbraio. Le autorità hanno deciso di “incaricare il ministro dei lavori pubblici e dei trasporti di estendere il periodo di sospensione dei voli da e per l’Iran”, ha detto ai giornalisti la portavoce della presidenza libanese Najat Charafeddine, senza specificare quando i voli sarebbero ripresi.
Idf resterà in Libano ‘in 5 punti strategici’
Secondo il Times of Israel, gli Stati Uniti hanno autorizzato le Idf a rimanere in cinque punti strategici che non si trovano in aree edificate del Libano: una collina vicino a Labbouneh davanti alla città di confine israeliana di Shlomi, la cima di Jabal Blat davanti a Zar’it, una collina davanti ad Avivim e Malkia, una collina davanti a Margaliot, e una collina davanti a Metula.
Le Idf hanno anche aumentato le loro difese sul lato israeliano del confine, con diverse nuove postazioni dell’esercito, una di fronte a ogni comunità israeliana, un rafforzamento della sorveglianza con più telecamere, radar e sensori ed il triplo del numero di truppe rispetto a prima della guerra.
“Data la situazione attuale, lasceremo temporaneamente un piccolo numero di truppe dispiegate in cinque punti strategici lungo il confine libanese, in modo da poter continuare a difendere il nostro popolo e in un modo che garantisca che non vi sia alcuna minaccia immediata”, ha detto ai giornalisti il portavoce dell’esercito, tenente colonnello Nadav Shoshani.
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