Firenze Spettacolo | Montepulciano: 12 Pievi per un Nobile

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A Montepulciano è l’anno delle Pievi. Annunciato da tempo, si tratta di un nuovo progetto che il Consorzio del Vino Nobile, la nota denominazione toscana, ha messo in campo con lo scopo di valorizzare la propria produzione vinicola con un prodotto nuovo e di eccellenza, un po’ come è accaduto in altre situazioni regionali. Basti pensare alla Gran Selezione del Chianti Classico e alla recente introduzione delle UGA (Unità Geografiche Aggiuntive).

Il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” identifica vini prodotti da un solo vitigno e quindi con un’appartenenza territoriale marcata e identitaria, dalla produzione contenuta e dal valore economico medio-alto. Tendenzialmente sono prodotti con uve di sangiovese in purezza, anche se è consentito in piccola quantità l’aggiunta di altri cloni dello stesso territorio e vitigno. Il disciplinare prevede vigneti longevi; vitigni autoctoni; invecchiamento per un vino che avrà come caratteristiche il territorio (appunto le sottozone), l’uvaggio Sangiovese e a soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. Altra novità una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici che avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.

Tutte le Pievi – sono 12 – identificano tuttavia un triplete vincente, che pochi possono vantare: Luoghi-Arte-Vino, perché le Pievi – lo testimonia lo splendido Tempio di San Biagio alle porte di Montepulciano (sicuramente la più spettacolare e suggestiva), sono solitarie testimonianze del tempo storico e artistico di cui la Toscana è una delle regioni in Italia e del mondo più ricca. Quindi un vino che dichiara un’adesione al territorio e alla sua appartenenza notevolissimo, del resto Montepulciano le comprende tutte nel suo comune e questo è un caso piuttosto raro, basti pensare che le UGA del Chianti Classico coincidono invece sostanzialmente con altrettanti comuni di questo territorio.

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Domenica 16 febbraio, nel corso dell’Anteprima, il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” ha fatto il suo esordio per una degustazione della stampa specializzata. Nell’anno in corso andrà infatti in commercio la prima annata, la 2021. Per adesso i produttori che hanno presentato il nuovo vino sono stati oltre 20, circa un quarto dei soci del Consorzio.
La previsione produttiva delle Pievi, secondo una prima stima, riguarderà circa il 10% del totale di produzione del Vino Nobile di Montepulciano (circa 600 mila bottiglie all’anno).

Territorio, tradizione, raffinatezza, eleganza e storia, le parole chiave evocate per l’occasione nel corso della presentazione svoltasi in uno dei luoghi più rappresentativi di Montepulciano, il Tempio di San Biagio, una delle dodici Pievi per l’appunto.
“Abbiamo aspettato più di cinque anni questo momento che per la denominazione è sicuramente un passaggio importante della sua storia – ha detto il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – lo facciamo in uno dei luoghi più iconici sia di Montepulciano che del progetto stesso, il tempio progettato da Antonio da Sangallo”.

Secondo uno studio di Nomisma, il Vino Nobile di Montepulciano Pieve è un prodotto che desta interesse e più in particolare l’82% di questa fascia è rappresentato dalle enoteche. Per quanto riguarda la fascia di prezzo si andrà dai 40 ai 70 euro (per il 60%) e da 70 a oltre 100 euro (per il 17% degli intervistati). Tra i punti di forza in evidenza la “forte identità e tradizione di Montepulciano incarnata da questo nuovo progetto (31%), la qualità superiore attesa (20%) poi il prestigio del marchio (12%). Tra i punti di forza del disciplinare “Pieve”, secondo il campione preso in analisi da Nomisma, l’identità delle singole Pievi (23%), l’esperienza gustativa di questo nuovo vino (18%) e poi la storia del terroir che lo rappresenta.

Il progetto “Pieve” mira anche ad una crescita del valore dei vigneti. Si stima di un miliardo di euro circa, tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi circa 1.200 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre circa 390 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 81 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2024, in linea con i numeri degli ultimi anni, sono state immesse nel mercato 6,7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 2,3 milioni di Rosso di Montepulciano.

Il mercato. Il 2024 è stato un anno positivo. L’export ha rappresentato il 65,5% (nel 2023 era stato il 66%), mentre il restante 34,5 in Italia. Cresce la tendenza alla vendita diretta in azienda che ha ormai superato il 35%.
La Germania è il primo mercato del Nobile con il 37% della quota esportazioni.

In degustazione abbiamo potuto assaggiare solo una parte dei vini proposti, ed è ancora presto per esprimere un parere compiuto sulle loro sfumature. Possiamo dire di aver notato notevoli differenze tra le varie Pievi, probabilmente dovute anche alle caratteristiche dei vari produttori. Una cosa ci sentiamo però di affermare: che forse più di prima le nuove Pievi racconteranno al meglio questo vitigno, qui detto il prugnolo gentile, dal tannino sempre moderato, capace di soddisfare diversi palati e accompagnare una cucina tradizionale o innovativa.



POST SCRIPTUM

Per inquadrare al meglio la novità Pievi e la storia del Nobile di Montepulciano ecco un piccolo promemoria:
7 cose da sapere prima di andare a Montepulciano e gustare il Vino Nobile e capire al meglio la scelta della nuova strategia.

 
1 – Il Vino Nobile di Montepulciano è uno dei più pregiati e storici vini rossi italiani. Principalmente composto dal Sangiovese, localmente conosciuto come “Prugnolo Gentile”, può essere prodotto anche in purezza o con piccole aggiunte di altre varietà autorizzate.
Si distingue per struttura, eleganza e capacità di invecchiamento: vanta note di frutti rossi, spezie e un caratteristico sentore di legno, grazie alla storica maturazione in botti di rovere.
Sebbene sia un prodotto di altissima qualità e vanti un’antica tradizione, è impegnato tuttavia ad affrontare sfide significative in fatto di concorrenza, percezione del mercato, marketing, tendenze dei consumatori e problemi climatici.
2 – Concorrenza: Deve competere con altre denominazioni di prestigio, Chianti Classico e Brunello di Montalcino in primis, che godono di maggiore notorietà a livello internazionale.
3 –  Mercato: Nonostante la sua tradizione, è ancora percepito in diversi casi come una sorta di “seconda scelta”, soprattutto in mercati internazionali.
4 – Prezzi: Con l’aumento dei costi di produzione e il miglioramento della qualità, i suoi prezzi sono saliti. Questo ha creato problemi di competitività.
4. Marketing e promozione: La sua promozione – oggi molto brillante – è partita forse un pò in ritardo rispetto ad altre, il vino è stato meno visibile sui mercati internazionali, dove le dinamiche di marketing sono cruciali.
5. Le nuove tendenze nel consumo di vino, come la crescente preferenza per vini più leggeri e freschi, mettono in difficoltà vini più strutturati.
6. I cambiamenti climatici. Eventi estremi, gelate, siccità o piogge abbondanti, rischiano di compromettere la qualità e la quantità delle uve, rendendo la produzione più incerta e, di conseguenza, aumentando i costi di produzione.
7. Confusione. Il nome “Montepulciano” ne ha creata tra i consumatori, poiché esiste il vino Montepulciano d’Abruzzo, che è prodotto da un altro vitigno (Montepulciano) e ha caratteristiche molto diverse dal Vino Nobile di Montepulciano.
 

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