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Redazionale. Uno dei campi più innovativi nel mondo delle costruzioni è la cosiddetta bioedilizia, nota altresì con il nome di bioarchitettura, la quale sta vivendo un momento di profonda diffusione, risultando apprezzata sia dagli addetti del settore che da parte degli utenti.
Ciò è dovuto all’attenzione esponenziale che sta riscontrando tutto ciò che è green, a fronte di una maggiore consapevolezza per quanto riguarda tematiche come sviluppo sostenibile, efficientamento e
risparmio energetico: principi cardine di questa branca così particolare.
Oggi vi raccontiamo qualcosa di più su cos’è la bioedilizia, soffermandoci su 3 trend da tenere d’occhio nel 2025.
Breve premessa: su cos’è la bioedilizia
Il concetto di bioedilizia è complesso e articolato, rappresentando un’evoluzione di quella in passato denominata semplicemente come architettura verde.
Si tratta, allo stesso tempo, di qualcosa di piuttosto intuitivo da comprendere, dal momento che vengono contemplate tutte le soluzioni che hanno come fine la riduzione dell’impatto ambientale sugli edifici.
Sussiste, pertanto, una valutazione attenta delle varie fasi progettuali e applicative, negli immobili di nuova come di vecchia costruzione.
Tra gli aspetti più rilevanti troviamo un’ottimizzazione per quanto riguarda le fonti energetiche, in virtù di una preferenza per quelle rinnovabili.
3 trend della bioedilizia da monitorare nel 2025
Abbiamo selezionato 3 trend da monitorare nel 2025. Sono già attuali ma ne sentiremo ancora parlare negli anni a venire.
Casette in legno: una delle ultime frontiere della bioedilizia
Una delle frontiere più interessanti della bioedilizia è quella delle casette in legno: delle strutture prefabbricate realizzate secondo molteplici tipologie e grandezze, di facile installazione e con poca manutenzione.
Pertanto, le soluzioni migliori sono certificate e vengono conseguite da realtà altamente specializzate. Ad esempio, delle casette in legno di qualità le trovi su Casacasette.it e rispondono ai criteri che abbiamo
elencato poc’anzi, complice l’utilizzo di legno pregiato come pino o abete nordico, in grado di assicurare una robustezza e una durata ottimali.
Come mai le casette in legno appaiono così di tendenza in bioarchitettura? Prima di tutto perché sono sostenibili e poi perché si possono utilizzare per molteplici scopi differenti: come dépendance,
cassetta per gli attrezzi, garage e molto altro ancora. Sono perciò green, performanti, belle e funzionali.
Non solo legno: altri materiali di tendenza in bioedilizia
Il legno presenta tantissime applicazioni che lo rendono da tempo oggetto di interesse in bioedilizia: è ottimo anche come parquet nonché
come rivestimento per le pareti, persino come combustibile per quanto riguarda le stufe e i caminetti, a legna e a pellet.
Non è, però, il solo materiale di tendenza. Stiamo assistendo infatti a una riscoperta del sughero, di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori europei grazie alla tradizione di alcune regioni come la Sardegna.
Segnaliamo poi la canapa, per la quale il Belpaese vanta una tradizione millenaria, e il bambù, in forte ascesa.
Queste materie prime assicurano il perfetto connubio tra efficienza energetica e comfort abitativo: proviamo a pensare alla sensazione di calore, fisico e interiore, che porta un camino al centro della stanza.
Qualcosa di percepibile persino se si utilizza un modello alimentato a bioetanolo, un altro esempio di bioedilizia che sta conoscendo una notevole diffusione.
Le tecniche di costruzione più in voga nella bioedilizia
In bioarchitettura la scelta delle materie prime va di passo all’adozione di alcune specifiche tecniche costruttive.
Vi segnaliamo in particolare quella del riscaldamento a pavimento, la ventilazione naturale, la costruzione delle pareti con la paglia e la piantumazione di alberi. Quest’ultima si rivela una pratica tanto antica
quanto attuale, permettendo di ottenere delle aree ombrose d’estate, a fronte di una maggiore luminosità nel periodo invernale.
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