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images A Catanzaro un incontro con l’europarlamentare Pasquale Tridico: welfare, diritti e autonomia differenziata


Un incontro per riflettere sul futuro del Sud Italia e sulle sfide politiche, economiche e sociali del presente.

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  16 febbraio 2025 18:50

di CARLO MIGNOLLI

Si è tenuto questo pomeriggio, presso la Sala Concerti di Palazzo De Nobili a Catanzaro, l’incontro “Calabria Regione d’Europa: Welfare, Diritti, Autonomia Differenziata”, organizzato dall’associazione Asprom, presieduta dall’europarlamentare Pasquale Tridico, già presidente dell’INPS e attualmente a capo della Sottocommissione del Parlamento Europeo per le questioni fiscali. Un momento di confronto importante sulle prospettive di sviluppo della Calabria in un contesto europeo e sulle implicazioni dell’autonomia differenziata per il Mezzogiorno.

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All’incontro hanno partecipato: Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro; Giusy Caminiti, sindaco di Villa San Giovanni; Rosanna Nisticò, docente dell’Università della Calabria e Pasquale Neri, portavoce del Forum del Terzo Settore. Il dibattito, moderato dal direttore di Asprom, Mimmo Talarico, si è aperto con il ricordo di Vittorio Daniele, economista di fama recentemente scomparso che ha dedicato la sua vita a studiare e comprendere i divari economici tra Nord e Sud Italia.

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Tridico: “L’autonomia differenziata può spaccare il Paese”

Tridico ha messo subito in evidenza i rischi legati all’autonomia differenziata, definendola un progetto che rischia di “spaccare il Paese”: “Fortunatamente, per ora abbiamo evitato uno scenario disastroso. Se così non fosse stato, avremmo avuto migrazioni massicce e una popolazione al Sud sempre più priva di tutele. La Corte Costituzionale si è espressa con forza, ribadendo che siamo un Paese con autonomie regionali, sì, ma cooperative e solidali”.

Secondo l’europarlamentare, il decreto Calderoli sull’autonomia differenziata avrebbe generato competizione tra le regioni, penalizzando soprattutto quelle meridionali: “Questo modello – afferma – mette le regioni una contro l’altra, creando disuguaglianze inaccettabili. Non possiamo tollerare che giovani laureati formati al Sud siano costretti a lavorare al Nord con salari più alti, alimentando così ulteriormente il divario territoriale”.

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PNRR e fondi europei: un’opportunità sprecata?

Tridico ha anche parlato anche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mettendo in luce l’enorme opportunità rappresentata dai fondi europei, mai così consistenti come oggi: “Abbiamo ottenuto 200 miliardi di euro grazie al governo Conte II, destinati alla sanità, alla viabilità e allo sviluppo del Mezzogiorno. Eppure, a un anno e mezzo dalla scadenza, solo il 33% di questi fondi è stato speso. Questo è gravissimo per un Paese che ha bisogno di investimenti strutturali”.

L’europarlamentare cosentino ha poi criticato il ministro Calderoli, accusandolo di “ignorare i bisogni reali del Paese”, e ha annunciato una battaglia in Parlamento: “Vedremo chi saranno i rappresentanti delle regioni del Sud che voteranno provvedimenti per ridurre le risorse al Mezzogiorno, appoggiando l’idea che con meno fondi si diventi più competitivi. È una logica insostenibile, sia dal punto di vista economico che sociale”.

Il ruolo dei Comuni e il paradosso dei fondi

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Un altro tema centrale del dibattito è stato il ruolo dei Comuni, spesso al collasso finanziario. Tridico ha denunciato la sostituzione dei fondi nazionali con quelli europei: “Questo meccanismo crea una distorsione pericolosa. Le politiche di coesione devono essere aggiuntive, non sostitutive, perché servono a colmare le disparità territoriali”.

Anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, è intervenuto su questo punto, dichiarando: “Oggi i Comuni sono il principale recettore delle necessità dei cittadini, ma vengono penalizzati da un sistema assurdo: più finanziamenti riesci a intercettare, più ti vengono sottratti i fondi ordinari. È una logica illogica”.

Fiorita ha poi sottolineato l’importanza di un grande piano di investimenti per il Sud: “Non possiamo pensare che il ponte sullo Stretto sia la soluzione unica. Servono infrastrutture, certo, ma anche una visione strategica per il welfare e per lo sviluppo economico”.

Autonomia differenziata: una questione da affrontare con coraggio

La sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, ha ribadito la necessità di affrontare la questione dell’autonomia differenziata con un approccio metodico: “Non siamo contrari alle grandi opere, ma devono rispondere ai bisogni reali delle comunità. Le nostre regioni devono essere messe nelle condizioni di governare i cambiamenti, soprattutto quelli di natura sociale e infrastrutturale”.

Caminiti ha inoltre espresso preoccupazione per il progetto del Ponte sullo Stretto, affermando: “Chiediamo che ci sia un’analisi approfondita prima di procedere, per evitare che il ponte diventi l’ennesimo spreco di denaro pubblico o un danno irreversibile per i territori.”

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L’obiettivo, come sottolineato da tutti i partecipanti, è quello di ridurre le disuguaglianze territoriali e garantire uno sviluppo sostenibile per il Sud, riaffermando al contempo il ruolo dell’Italia come Paese unito e solidale.

Conclude Tridico: “La priorità è destinare fondi extra all’industria, allo sviluppo e al welfare. Solo così possiamo guardare al futuro con speranza e costruire una Calabria davvero europea”.



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