Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Alexei Navanly, il più carismatico e efficace degli oppositori del regime di Vladimir Putin in Russia, moriva un anno fa in una colonia penale artica il 16 febbraio 2024, esattamente un anno fa. Etichettato come “estremista” dalla giustizia russa, tutt’oggi qualunque citazione pubblica alla sua persona e alla sua organizzazione, il fondo anticorruzione Fbk, può comportare severe sanzioni. La minaccia non ha scoraggiato le migliaia di persone che lo hanno voluto ricordare, sulla sua tomba a Mosca o in diverse altre città, in alcuni casi allestendo piccoli memoriali spontanei. Nella maggior parte dei casi la polizia ha presidiato monumenti e altri luoghi dove i cittadini avrebbero potuto portare un omaggio o un fiore, tenendoli a distanza e spesso identificandoli. L’ong OVD-Info, citata dal canale Telegram di opposizione Astra, dà conto di almeno 26 arresti: una decina a Novosibirsk (Siberia), tre a Mosca, altrettanti a Ufa (Baschiria), due a Voronezh, uno a Belgorod, Ekaterinburg, Nizhny Novgorod, Perm, San Pietroburgo e Ulyanovsk (tutte città della Russia europea), Ukhta (nel nordovest subartico), Chelyabinsk (a est degli urali). “Nella maggior parte delle città, agenti in uniforme e in borghese hanno filmato coloro che deponevano fiori davanti alla telecamera e copiavano i loro dati, e hanno distrutto i memoriali gettando fiori in un’urna. In alcune regioni, gli accessi ai monumenti sono stati bloccati”, ha riferito OVD-Info.
Al cimitero di Borissovskoye, a Mosca, in una mattinata gelida e nevosa, molti sostenitori del dissidente sono arrivati indossando mascherine chirurgiche per non essere riconosciute. Qui la sicurezza è stata discreta, con la polizia in borghese schierata intorno al cimitero. Hanno visitato la tomba anche rappresentanti delle ambasciate americana, francese, spagnola, norvegese e dell’Unione Europea. Intorno a mezzogiorno c’era una piccola montagna di fiori. “Tutti hanno paura in qualche misura”, ammette una donna di 63 anni al corrispondente dell’agenzia France-Presse, stupendosi della partecipazione.
“Alexei ispira le persone di tutto il mondo. Capiscono che il nostro paese non è solo guerra, corruzione e repressione”, ha detto la vedova Yulia Navalnaya in questo videomessaggio pubblicato oggi. Ha anche accusato Vladimir Putin di voler “cancellare il nome di Alexei dalla nostra memoria, nascondere la verità sul suo omicidio e costringerci alla rassegnazione. Ma non ci riuscirà. Il dolore che proviamo ci rende più forti, e quest’anno ha dimostrato che siamo più forti di quanto pensassimo”, ha assicurato, invitandoci a seguire l’esempio del ‘coraggio’, del ‘senso dell’umorismo’ e della capacità ‘di amare davvero il nostro paese’ del defunto marito. Contro la donna, in esilio in Germania, lo scorso luglio un tribunale russo ha emesso un mandato d’arresto.
Sono ancora a Mosca invece entrambi i genitori, il padre Anatolij Ivanovič e la madre Lyudmila Navalnaya. Parlando brevemente ai giornalisti, la seconda ha affermato di volere che i responsabili dell’“omicidio” del figlio siano “puniti”, perché “tutto il mondo sa chi ha ordinato l’omicidio. Ma noi vogliamo che si conoscano gli esecutori, coloro che hanno permesso che questo accadesse, coloro che lo hanno commesso”.
Per la morte di Alexei Navalny, avvenuta all’età di 47 anni, le autorità non hanno mai fornito una spiegazione convincente, limitandosi a riferire che sia morto mentre passeggiava nel cortile della prigione. Era stato arrestato nel gennaio 2021 al suo ritorno in Russia dopo la convalescenza in Germania in seguito a un avvelenamento per il quale accusava il Cremlino, che da parte sua aveva respinto l’accusa. Nel dicembre 2023 è stato trasferito in una colonia penale isolata al di là del Circolo Polare Artico per scontare una condanna a 19 anni di carcere per “estremismo”. Repressa in Russia, l’opposizione russa sta cercando di rilanciarsi all’estero, finora senza molto successo. A novembre, Yulia Navalnaya e altri due oppositori di spicco hanno organizzato una marcia a Berlino
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato uno dei primi leader occidentali a onorare la memoria di Navalny, elogiando un uomo che è morto “perché ha combattuto per la democrazia e la libertà in Russia”.
“Navalny ha dato la sua vita per una Russia libera e democratica”, gli ha fatto eco il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, a Bruxelles, in una dichiarazione che invita Mosca a ‘rilasciare immediatamente e senza condizioni’ i suoi avvocati ‘e tutti i prigionieri politici’.
“A un anno dalla morte di Aleksei Navalny, non dimentichiamo il suo coraggio e il suo sacrificio a favore della libertà e della democrazia. La mia vicinanza alla sua famiglia e a tutti i difensori dei diritti umani che ogni giorno combattono nel mondo per avere più giustizia e stato di diritto”,scrive su X il vicepremier Antonio Tajani.
Le autorità russe hanno metodicamente smantellato il movimento di Alexei Navalny. Quattro giornalisti sono attualmente sotto processo in Russia per “partecipazione a un gruppo estremista”, con l’accusa di aver prodotto immagini per il team di Alexeï Navalny. A gennaio, tre degli avvocati che difendevano Navalny sono stati condannati a pene comprese tra i tre anni e mezzo e i cinque anni di carcere per aver diffuso i suoi messaggi mentre era detenuto. La morte di Alexei Navalny, avvenuta all’età di 47 anni, non è ancora stata spiegata completamente. Le autorità russe sostengono che sia avvenuta mentre passeggiava nel cortile della prigione, mentre i suoi sostenitori accusano le autorità di averlo ucciso.
Persone con fiori in fila per rendere omaggio al defunto leader dell’opposizione russa Alexei Navalny sulla sua tomba al cimitero di Borisovo, in occasione del primo anniversario della sua morte mentre era incarcerato in una remota colonia penale artica, a Mosca il 16 febbraio 2025 (Alexander NEMENOV / AFP)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link