Rottamazione delle cartelle: al via la “quinquies”

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Il governo ha varato una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, denominata “quinquies”, con l’obiettivo di offrire ai contribuenti un’ulteriore possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale a condizioni agevolate.

Rottamazione delle cartelle: al via la “quinquies”, ultima opportunità per chiudere i debiti col Fisco

Questa misura, che segue le precedenti edizioni della definizione agevolata, riguarda i debiti iscritti a ruolo fino al 31 dicembre 2023 e prevede la possibilità di saldare il dovuto senza dover pagare sanzioni, interessi di mora e aggio, limitandosi al versamento della somma capitale e delle spese di notifica ed esecutive.

L’adesione alla “Rottamazione quinquies” dovrà avvenire esclusivamente in modalità telematica, attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il termine per la presentazione della domanda è stato fissato al 30 aprile 2025, e rappresenta l’ultima finestra disponibile per chi intende beneficiare di questa formula di saldo agevolato.

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Una volta inoltrata la richiesta, il contribuente potrà optare tra il pagamento in un’unica soluzione o una rateizzazione che si estende fino a cinque anni, con un massimo di 18 rate. I primi versamenti, ciascuno corrispondente al 10% dell’importo totale dovuto, dovranno essere effettuati entro il 31 luglio e il 30 novembre 2025.

Successivamente, le rate restanti saranno suddivise con cadenza trimestrale, con scadenze fissate a fine febbraio, maggio, luglio e novembre di ogni anno, fino al completamento del piano di pagamento.

La misura prevede anche un’attenzione particolare per i contribuenti residenti nelle zone colpite da calamità naturali, come nel caso delle alluvioni che hanno interessato l’Emilia-Romagna, le Marche e la Toscana. Per questi soggetti, le scadenze per la presentazione delle domande e per i pagamenti saranno prorogate di tre mesi rispetto ai termini ordinari, consentendo una maggiore flessibilità nei tempi di adesione e di esecuzione degli obblighi di pagamento.

Per quanto riguarda le modalità di versamento delle somme dovute, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha confermato la possibilità di effettuare i pagamenti attraverso i canali tradizionali bancari e postali, oltre alla possibilità di utilizzare i servizi online, gli sportelli fisici e la domiciliazione bancaria.

Ogni contribuente, in fase di adesione, potrà scegliere il metodo più adatto alle proprie esigenze, tenendo presente che il mancato pagamento anche di una sola rata comporterà la decadenza immediata dai benefici previsti dalla rottamazione. In questo caso, il contribuente dovrà corrispondere l’importo originariamente dovuto, comprensivo di sanzioni e interessi, senza possibilità di ulteriori agevolazioni.

L’introduzione della “quinquies” si inserisce all’interno di un più ampio quadro di misure di “pace fiscale” adottate negli ultimi anni per cercare di ridurre il contenzioso tra contribuenti e amministrazione finanziaria. La volontà del governo è quella di offrire un’ultima possibilità a chi, per difficoltà economiche o altre problematiche, non ha potuto aderire alle precedenti rottamazioni, garantendo al contempo un gettito immediato alle casse dello Stato. Tuttavia, le stesse autorità fiscali hanno ribadito che questa rappresenterà l’ultima occasione per regolarizzare i debiti in maniera agevolata, e che in futuro non saranno previste ulteriori proroghe o edizioni straordinarie della rottamazione.

L’iniziativa, sebbene accolta con favore da molti contribuenti, ha sollevato alcune critiche da parte di esperti e associazioni di categoria, secondo cui misure di questo tipo rischiano di creare disparità tra chi ha sempre pagato regolarmente le imposte e chi invece, sfruttando le rottamazioni, attende le sanatorie per saldare i propri debiti.

D’altra parte, il governo difende la scelta, sottolineando che l’obiettivo primario è quello di recuperare somme che altrimenti sarebbero difficilmente esigibili e, allo stesso tempo, ridurre il carico amministrativo derivante dalla gestione delle morosità.

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Per i contribuenti interessati, il consiglio è quello di valutare attentamente la propria situazione debitoria e, in caso di necessità, rivolgersi a un commercialista o a un esperto fiscale per comprendere appieno le implicazioni della rottamazione e scegliere la modalità di pagamento più adeguata. Con il termine di adesione fissato al 30 aprile 2025, c’è ancora tempo per analizzare le proprie opzioni, ma è fondamentale non attendere l’ultimo momento per evitare imprevisti o problemi nell’invio della richiesta.

La “quinquies” rappresenta dunque l’ultima chiamata per regolarizzare la propria posizione con il Fisco, prima che eventuali debiti pendenti si trasformino in un problema più grave, con il rischio di azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per chi ha cartelle esattoriali ancora aperte, questa potrebbe essere l’occasione giusta per chiudere definitivamente i conti con il passato e ripartire senza il peso delle pendenze tributarie.



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