Più intelligenza artificiale e tracciabilità per alimentare la circolarità della moda

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Il nuovo rapporto del Monitor for Circular Fashion (M4CF), Osservatorio di Ricerca parte del Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management, presentato oggi a Milano, analizza gli impatti e il grado di maturità delle imprese del Monitor rispetto a ecodesign, biodiversità, impatto sociale e governance alla luce delle ultime evoluzioni normative in Europa. E, per i prossimi tre anni, prevede una crescita del 31% nell’adozione dell’intelligenza artificiale a supporto della transizione circolare, seguita dalle piattaforme online per la circolarità (con una crescita del 19%) e le piattaforme online per la tracciabilità (+12%).

Francesca Romana Rinaldi

 Oggi manca ancora una cultura della sostenibilità e della circolarità” commenta Francesca Romana Rinaldi, direttrice Monitor for circular fashion SDA Bocconi: “Le Direttive e i Regolamenti non possono crearla, ma stanno spingendo le aziende a muoversi in quella direzione. Spetta alle aziende mettere in atto strategie e strumenti per plasmare questa cultura”.

 

Metodologia

Le 28 aziende che aderiscono al M4CF (rappresentate durante il panel dell’evento da Save The Duck, RadiciGroup, Vitale Barberis Canonico, TOD’s Group, ICEC e Temera –

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e che complessivamente rappresentano 123 mila lavoratori e nel 2023 hanno generato un fatturato di 34 miliardi di euro) hanno analizzato insieme al team di ricerca di SDA Bocconi la loro compliance attuale rispetto alle ultime normative europee – tra cui Ecodesign, EUDR, Passaporto Digitale, Green Claims, Natural Restauration Law e Due Diligence Directive – condividendo esperienze, sfide e soluzioni. Insieme ai risultati di questa analisi sono stati presentati anche gli esiti di un sondaggio condotta da Certilogo in collaborazione con M4CF su 1741 intervistati di diverse aree geografiche e fasce d’età che hanno usufruito della piattaforma di Certilogo.

Leggi anche: Perché combattere il fast fashion aiuta a risparmiare energia

I risultati del Report 2024/2025 del M4CF

Vediamo sinteticamente cosa emerge dall’analisi dal Monitor for Circular Fashion:

 

Le sfide. Per la maggior parte delle aziende del M4CF il cambiamento climatico, l’uso responsabile delle acque e la preservazione del territorio sono le principali sfide su cui incentrare le strategie dei prossimi anni;

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Fonte: M4CF – SDA Bocconi School of Management

 Ecodesign. Dall’Osservatorio emerge che “l’ecodesign è prioritario per le aziende”: le strategie ritenute più efficaci, spiega la nota di M4CF, sono quelle che privilegiano l’utilizzo di materiali rinnovabili o non tossici, anche considerando gli sviluppi sui requisiti in materia di compliance chimica (REACH). Dal lavoro emerge l’importanza di una stabilità normativa: “La definizione in atto della normativa rende tuttavia difficile per le aziende quantificare costi e ricavi dell’implementazione di queste soluzioni”;

La filiera. “Il monitoraggio della filiera produttiva e il rispetto degli standard ambientali e sociali lungo tutto il ciclo di produzione è un altro tema rilevante su cui focalizzare i piani aziendali”, secondo le imprese del M4CF;

Tecnologie per la circolarità. A livello di tecnologie per l’implementazione della circolarità, nei prossimi tre anni emerge una “crescita prevista del 31% nell’adozione dell’intelligenza artificiale a supporto della transizione circolare, seguita dalle piattaforme online per la circolarità (con una crescita del 19%) e le piattaforme online per la tracciabilità (+12%)”;

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Digital Product Passport (DPP). Da un’indagine sul DPP condotta da Certilogo in collaborazione con M4CF su 1741 intervistati di diverse aree geografiche e fasce d’età che hanno usufruito della piattaforma di Certilogo, emerge che “il 49% degli intervistati ha dichiarato di avere familiarità con i Digital Product Passport e la generazione Z risulta quella con maggiore conoscenza in merito (54%), nonostante questo strumento non sia ancora ampiamente diffuso”. Il 71% pensa che incrementerà la fiducia nei brand e il 49% che migliorerà la fedeltà ai marchi. Ricordiamo che l’implementazione di questa tecnologia sarà obbligatoria in Europa a partire dal 2027 per mettere a disposizione dei consumatori informazioni complete, dalla materia prima alla filiera produttiva e distributiva, alla manutenzione del prodotto, al fine di aiutarli a fare scelte d’acquisto consapevoli;

Gli ostacolo all’acquisto sostenibile. Sempre l’indagine Certilogo ci parla anche delle ragioni che ostacolano l’acquisto di prodotti sostenibili: costo (37%), timore di acquistare prodotti contraffatti (29%) e preoccupazioni sul greenwashing (22%).

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Fonte: M4CF – SDA Bocconi School of Management

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Perché non declassare la sostenibilità

Diversi analisti e rapporti di settore, spiega il rapporto del Monitor for Circular Fashion di SDA Bocconi, prevedono che “nel 2025 la sostenibilità e la circolarità saranno declassate nelle agende dei CEO a causa della crescente volatilità, incertezza, complessità e ambiguità portate dal contesto macroeconomico”. Ci sono però diverse ragioni per cui i CEO delle aziende della moda dovrebbero continuare a investire sulla sostenibilità e sulla circolarità, sottolinea il report. Tra la ragioni principali:

  • La crescente pressione legislativa;
  • La coerenza strategica delle aziende con gli impegni esistenti;
  • Efficienza nell’uso delle risorse che può essere ottenuta attraverso la circolarità.

Il Circular Talk

Proprio di moda, filiera tessile, economia circolare e dei risultati del Report 2024/2025 si discuterà martedì 25 febbraio, alle ore 17:30, durante il Circular Talk ”Moda circolare: sogno o realtà?” organizzato dal nostro magazine e riservato a chi aderisce alla community di EconomiaCircolare.com. Il nostro direttore, Raffaele Lupoli, insieme a Francesca Romana Rinaldi, direttrice del Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi, parlerà di ecodesign, biodiversità, impatto sociale e governance, per comprendere quanto l’industria tessile sia pronta ad affrontare la sfida della sostenibilità.

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