«Mafia al San Carlo», dopo le accuse arrivano le scuse del maestro inglese

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«I would like to sincerely apologise» scrive il direttore d’orchestra inglese Edward Gardner all’inizio del messaggio con cui chiede scusa ai componenti del coro del teatro San Carlo dopo le offese che aveva riservato loro.

Apologize in inglese è il modo più radicale di chiedere perdono: sembra sincero, Gardner, nel provare a riparare la gaffe che ha commesso in un’intervista al giornale britannico The Times: «Il coro del San Carlo è diviso in due famiglie di mafiosi rivali» aveva detto il direttore della London Philarmonic Orchestra, scatenando una bufera e la reazione dei coristi che si sono rivolti a un ufficio legale per sporgere querela e chiedere un risarcimento per i danni di immagine.

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Le scusa

Gardner ora è pronto a tornare sui suoi passi: «Desidero porgere le mie più sincere scuse agli artisti del coro del teatro di San Carlo di Napoli per le mie recenti dichiarazioni rilasciate in un’intervista al The Times. Nutro profondo rispetto e sincera stima per il coro e per ciascuno dei suoi componenti».

Ha poi spiegato i motivi che lo avevano portato all’uscita infelice: «Poco prima del mio arrivo a Napoli sono stato informato di una rissa avvenuta tra due artisti del Coro appena fuori dal Teatro, che aveva portato al ricovero in ospedale di uno di loro. La notizia mi aveva sorpreso molto» dice nel messaggio, diramato ieri sera dall’ufficio comunicazione del Massimo napoletano. Una volta chiarite le cause delle parole, riprende sottolineando che l’accostamento con la mafia è stato davvero fuori luogo: «Tuttavia, non era assolutamente mia intenzione suggerire che il coro avesse legami con la mafia». Perciò Gardner si dice «ben lieto di ritirare questa affermazione».

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Gli elogi

Nel provare a riparare al danno il direttore spende parole di stima verso il coro e i vari comparti del San Carlo, ricordando il momento in cui avrebbe saputo dell’incidente tra coristi che gli ha fatto commettere il passo falso: «Eseguire insieme la Nona di Beethoven, la scorsa estate a Ravello, è stata un’esperienza significativa che ha messo in luce il talento, la dedizione e il duro lavoro di questa compagine artistica».

Così ci tiene a ribadire l’amarezza per l’uscita: «Mi rammarico profondamente se le mie parole hanno lasciato intendere il contrario, perché ho avuto modo di constatare personalmente la professionalità e l’eccellenza di questo coro. Desidero ribadire quanto apprezzi e rispetti ciascuno dei suoi membri».
Si può capire che la richiesta di perdono abbia anche ragioni di convenienza, ma almeno è stata avviata la composizione della frattura nel modo più opportuno. La frase incriminata aveva scatenato reazioni anche delle istituzioni, con il sindaco di Napoli e presidente del consigli di indirizzo del teatro Gaetano Manfredi che aveva detto di voler adire le vie legali, mentre era scattata anche l’istruttoria della commissione prefettizia per verificare eventuali infiltrazioni criminali tra i membri del coro del lirico partenopeo.

Gli avvocati

Soddisfatti Angelo e Sergio Pisani, i titolari dello studio legale a cui i coristi si sono rivolti. Gli avvocati avevano chiesto le scuse di Gardner, oltre a un risarcimento (si parla di 100mila euro per ognuno dei 60 componenti del coro), la cancellazione della notizia dalla testata inglese e l’oscuramento delle altre dal web: «Accogliamo con piacere le scuse di Gardner, anche perché le avevamo chieste a gran voce per iniziare a comporre la vicenda. Oltre a essere opportune confermano che le sue parole erano assolutamente infondate e incaute» dicono.

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Quanto al resto i due legali non arretrano: «Non possiamo tuttavia ritirare la richiesta di risarcimento né quella della rimozione dal sito di The Times dell’articolo. Prima di tutto per una questione simbolica: solo andando fino in fondo si può stabilire che nessuno può parlare senza conseguenze di una istituzione storica come il San Carlo. E poi per un aspetto pratico, dato che solo riconoscendo ai danneggiati il dovuto si potrà capire che ogni accusa era diffamatoria, e che il coro del lirico napoletano con la criminalità organizzata non c’entra proprio niente». Concludono i legali: «Ora aspettiamo una controproposta da parte di Gardner e di capire i tempi per l’oscuramento delle informazioni false dal sito del giornale».
 





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