Settimana particolare quella vissuta dalle varie squadre sarde impegnate nel girone G della Serie D. Dal derby intenso e divertente giocato a Sassari che ha visto l’Atletico Uri conquistare tre punti pesantissimi a discapito di un Latte Dolce in piena crisi. Per passare al punto d’oro conquistato da un’Ilvamaddalena rinvigorita dalla cura Acciaro sul proprio campo contro la Gelbison. Arrivando in fine ai due ko di giornata, quello dell’Olbia in Campania contro la Paganese e quello del Cos nella Capitale contro il Trastevere.
Latte Dolce
Aria pesante in casa Latte Dolce all’indomani del ko interno nel derby contro l’Atletico Uri. Una quarta sconfitta consecutiva che fa malissimo all’umore, che rompe le ultime certezze rimaste dopo una parte finale del girone di andata di buon livello e che getta i biancocelesti in una crisi da cui venir fuori il prima possibile per evitare di vanificare quanto di buono costruito nella prima metà della stagione. Rabbia e frustrazione che hanno portato i sassaresi a rifugiarsi – realmente questa settimana – in silenzio stampa. Dalle parole ricche di entusiasmo di mister Setti al termine della gara contro il Terracina, in cui parlava di identità ritrovata, passando per il no comment imposto dalla società e i musi lunghi dopo il derby perso con i giallorossi. Eppure il Latte Dolce ha avuto le sue occasioni durante la gara, in particolare con Odianose. Ma le disattenzioni difensive, unite alla ricerca spesso eccessiva della giocata individuale in avanti, hanno sbattuto il muso contro la maggiore voglia dei cugini giallorossi di portare a casa i tre punti. Dalla volontà di inizio stagione di non commettere gli errori della precedente annata, ovvero i cali di ritmo, intensità e voglia che erano costati l’esonero di mister Mauro Giorico a poche giornate dal termine del campionato, passando per l’attualità che vede il Latte Dolce commettere gli stessi errori che non si volevano ripetere. Un rendimento decisamente al di sotto delle potenzialità e delle aspettative che ha trasformato i sogni di medio-alta classifica in una dura realtà, che vede i ragazzi di Setti a soli 4 punti dalla zona playout, con il 13° posto ricoperto proprio dall’Atletico Uri di mister Paba. Una scossa immediata non solo per ritrovare il feeling con i tre punti o per una classifica pericolosa, ma in particolare considerati i prossimi impegni che attendono Cabeccia e compagni. A partire dalla doppia trasferta – tema tabù di questa stagione – prima in casa della Gelbison, poi allo Zichina contro l’Ilvamaddalena. Passando per la visita a Sassari della Puteolana, con la sosta del 16 marzo ad anticipare la difficile gara sul campo del Guidonia. Quattro sfide di cui tre lontano da casa, contro dirette pretendenti al primato (Guidonia, Gelbison e Puteolana) e una in cerca disperata di punti salvezza (Ilvamaddalena). Il percorso è segnato, la classifica è ancora clemente: ora tocca al Latte Dolce ritrovare la propria strada. (a.o.)
Atletico Uri
Grinta, fame, lotta e tenacia, queste sono tutte caratteristiche dell’Atletico Uri visto ieri (16 febbraio) sul campo del Latte Dolce. Una squadra capace di lasciarsi alle spalle il pesante ko in casa della Sarnese e di rialzare la testa trovando la garra necessaria per portare a casa tre punti pesantissimi. Una vittoria importante perché arrivata in un derby sentito, ma ancor di più perché permette di vedere la luce in fondo al tunnel della zona playout. Con le acque calme della classifica distanti ora tre lunghezze. I ragazzi di mister Paba, dopo un brivido iniziale firmato da Odianose e archiviato da Bortoletto, hanno messo in campo un atteggiamento battagliero e attento. Hanno gestito i tentativi di ripartenza del Latte Dolce e quando gli avversari hanno provato con il giro palla a trovare il varco si sono chiusi ermeticamente. L’unico neo della gara è il rientro dagli spogliatoi, poca concentrazione e attenzione che ha permesso ai sassaresi di trovare la rete del pari con Sorgente. Però, allo stesso tempo, sono stati abili nel rialzare la testa, nel continuare a proporre il proprio gioco con calma trovando nel finale la rete del pari con Ravot. Vero un pizzico di fortuna ha aiutato Paba e i suoi – a credito con la dea bendata per quanto visto in stagione – però si sa che la fortuna aiuta gli audaci. Nulla di questo però toglie il merito dei tre punti portati a casa, frutto della maggiore voglia e fame dimostrata sul campo. Peccato non aver potuto sentire il pensiero e il commento di mister Paba sul momento e sulla vittoria maturata nel derby, però si sa i patti negli spogliatoi sono sacri. Il commento però è arrivato dal massimo dirigente giallorosso, ovvero il presidente Gianpiero Pilo che ha dato un colpo alla botte e uno al cilindro: giusto festeggiare la vittoria ed essere contenti, ma ancora nulla è stato fatto con il 2-1 di Latte Dolce che deve essere da monito per le gare future. Il calendario metterà di fronte Fadda e compagni a tre sfide impegnative, la prima al Ninetto Martinez contro la Puteolana, poi la trasferta di Anzio e infine un derby da salvezza contro un’Ilvamaddalena in crescita. Tre settimane dal grande valore e tre sfide in cui continuare a marciare punti con lo spirito da Atletico Uri per raggiungere una salvezza diretta che sembra, giornata dopo giornata, sempre più alla portata. (a.o.)
Olbia
Un’Olbia rediviva si arrende solamente nel finale alla Paganese. Su un campo ostico, come quello del “Marcello Torre” di Pagani, divenuto fortino inespugnabile per la formazione di mister Esposito, gli uomini di Zé Maria disputano una gara al di sopra delle aspettative, mettendo alle corde gli azzurrostellati, che confermano uno sbilanciato 4-2-4, sin dai primi minuti. I bianchi non temono il valore e la qualità della rosa campana, portandosi con i suoi uomini più offensivi dalle parti di Spurio con diverse soluzioni, specialmente nella prima frazione. La spinta di Ragatzu, l’imprevedibilità di Furtado e la grande visione di gioco di Maspero hanno rappresentato una marcia in più per la formazione sarda, che ha disputato una prima frazione ad alti livelli, meritando in alcune circostanze il vantaggio.
Il calo fisiologico della ripresa, che è coinciso con una maggiore verve delle punte azzurrostellate con un Mancino in gran spolvero nei secondi 45′, ha costretto i bianchi ad abbassare leggermente il proprio baricentro, senza però rinunciare alla giocata di rimessa, in cui è arrivato anche il palo colpito da Pani a porta completamente sguarnita. Un episodio che ha minato le certezze della formazione isolana, che su un innocuo tiro proprio di Mancino ha incassato la rete del ko, complice un’opposizione non proprio efficace di Di Chiara, fino a quel momento insuperabile, soprattutto sull’incornata sotto porta di D’Angelo, respinta con un decisivo colpo di reni sulla linea di porta. Nel finale, in pieno recupero, il giovanissimo classe 2006 Islam ha cercato la soluzione personale, ma ancora una volta Spurio nega ogni speranza ai sardi di strappare un pari in terra campana, dopo una prova superlativa nel match interno dell’ultimo turno contro la capolista Cassino.
Una sconfitta a testa alta per l’Olbia, che proseguendo con questi ritmi e con una tale propensione di gioco può giocarsi tranquillamente le residue chances di permanenza in Serie D attraverso la “porta principale”. (e.s.)
Ilvamaddalena
Prima gara allo Zichina per il tecnico dell’Ilvamaddalena Sandro Acciaro, che dopo l’esordio vincente in trasferta contro il Terracina, esce dal confronto contro la Gelbison, seconda forza del campionato, indenne e con un punto pesante in tasca. L’1-1 è il giusto premio per una prestazione convincente dal punto di vista del carattere e dell’organizzazione per dei maddalenini coraggiosi e a tratti spregiudicati, capaci di giocare a viso aperto, contro un avversario sulla carta superiore come i campani, coinvolti nella lotta al titolo e reduci da un momento di forma esaltante con tre vittorie consecutive (di cui due arrivate proprio contro delle sarde). Questa sfida per quanto proibitiva per i ragazzi di Acciaro era un’occasione da non fallire e così è stato. Nella prestazione dei sardi di ieri c’è stato tutto ciò che doveva esserci: voglia, dedizione, corsa, sacrificio, atteggiamento, qualità che messe insieme sono riuscite a compensare lo strapotere offensivo e tecnico di una squadra in salute con il miglior attacco del girone, (39 reti) e un rendimento quasi perfetto in questo avvio di 2025, con una sola sconfitta all’attivo. Sul campo il valore dei rossoblù di Giampà si è visto: Dambros e Coscia sugli esterni hanno disputato una buona partita, Liurni da subentrato ha avuto un grande impatto nel match creando diversi problemi sulla corsia di sinistra, per non parlare del solito Prado, capocannoniere del campionato assieme ai due attaccanti Abreu (Paganese) e Faella (Cassino), andato a segno anche ieri. Un potenziale offensivo che conferma la posizione in classifica insomma, che però ha trovato di fronte a sé un lavoro difensivo e in mediana caparbio capace di neutralizzare gran parte dei pericoli. A questo poi va senz’altro aggiunto e sottolineato il grande rendimento di Bolo, fantasista argentino sempre più riferimento di questa squadra, dai cui piedi passa sempre un’elevata quantità di giocate offensive, autore anche ieri di un’ennesima grande prova. Sicuramente ci sono ancora tanti margini di miglioramento, soprattutto in termini di intesa con il compagno d’attacco Okitakandjo, attaccante con qualità diverse da Aloia, di grande fisicità e strappo, bravo sia nella fase di raccordo che nel trovare la profondità. Il risultato contro la Gelbison rappresenta un passo in avanti nei confronti delle dirette concorrenti, tutte sconfitte tranne l’Atletico Uri corsaro a Sassari contro il Latte Dolce, ma non soltanto, perché il punto ottenuto allo Zichina sa di chiara dichiarazione d’intenti da parte di un gruppo sempre più unito che insieme al suo nuovo tecnico mira da qui fino a fine stagione a fare di tutto pur di uscire quanto prima dalla zona calda della generale. Obiettivo che passa anche da gare complicate come la prossima, domenica 23 febbraio, sul campo difficile della Sarnese fresca di vittoria per 6-2 sul campo dell’Anzio, sfida in cui servirà necessariamente ripetersi per continuare a correre verso la meta. (g.m.)
Costa Orientale Sarda
Una vittoria di spessore e prestigio, come quella di settimana scorsa per 3-0 contro il Guidonia, a cui ha fatto seguito una sconfitta pesante in piena controtendenza rispetto a quanto visto a Tertenia. Il Cos torna da Trastevere con l’amaro in bocca dopo aver praticamente regalato un primo tempo alla formazione capitolina, mostrando il proprio volto solamente di ritorno dagli spogliatoi. Ed è un peccato perché i sardi hanno dimostrato a più riprese di poter far male ai romani. I segnali positivi però sono comunque arrivati, dalla capacità di reazione e dalla volontà messa in campo nel provare a riportare sui giusti binari una gara iniziata in salita, ma anche la seconda rete consecutiva di Romano. Con il nuovo arrivato in Sardegna che ha dimostrato di poter essere una chiave importante e fare da traino per venir fuori dalla zona retrocessione diretta. Ed è con questi segnali di speranza che i gialloblù devono fare ritorno in Sardegna, aspetti positivi ma allo stesso tempo la consapevolezza che ancora nulla è perduto, che ci sono diverse gare da giocare e tanti punti (30) in palio ancora da conquistare per evitare ciò che nessuno si augura. Ripartire dal ritrovato fortino a Tertenia, con il doppio successo consecutivo casalingo che va visto come un appiglio a cui aggrapparsi con forza e come arma in più da sfruttare in un prossimo scontro alla portata come quello contro il Real Monterotondo. Ed è dal proprio campo che dovrà passare questa corsa disperata alla salvezza, con diversi scontri diretti da qui fino al termine del campionato in cui sbagliare sarà un eventualità da non considerare. (a.o.)
Andrea Olmeo
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link