Genova, 17/02/2025.
Il ciclo di incontri Educazione economica per tutte/i, a cura di AIEF – Associazione Italiana Educatori Finanziari, è appena iniziato e proseguirà il martedì in queste date: 18 e 25 febbraio; martedì 4 marzo, dalle 11 alle 13.
Nella sede dell’Emporio Solidale, in via Canneto il lungo 57r, gli esperti Alessio Rossin e Desiree Lenzi affronteranno i seguenti argomenti: il sistema pensionistico pubblico e privato, il risparmio, il mutuo e il rapporto con la banca, scorciatoie per la ricchezza o truffe. Abbiamo chiesto loro come muovere concretamente i primi passi nell’educazione finanziaria.
«Innanzitutto, l’Educazione Finanziaria è l’acquisizione di competenze utili a prendere decisioni in campo finanziario ed assicurativo, consapevoli del grado di rischio e costo che ognuna di tali decisioni comporta», spiegano Rossin e Lenzi: «Fondamentale è la curiosità, ma chiunque può apprendere tali competenze grazie alla numerosa letteratura a disposizione (con diversi gradi di difficoltà) e a molti contenuti da ascoltare grazie a podcast e a Youtube. Finalmente un decreto ha aperto le porte delle Scuole Primarie e Secondarie all’Educazione Finanziaria, ma l’organizzazione di tali contenuti è complessa e richiede tempi e spazi dedicati. Paradossalmente, i rendimenti finanziari sono l’ultimo aspetto da valutare. Prima di tutto occorre conoscere gli impatti della demografia e della longevità, della distribuzione del lavoro e dei redditi, i rischi legati alla salute e al capitale umano.
La possibilità dei conti online, che ha sicuramente velocizzato le operazioni bancarie, nello stesso tempo ha ridotto le occasioni di consulenza con lo sportello. Quali fonti autorevoli può seguire un risparmiatore per essere bene informato?
«La dematerializzazione del rapporto ha accresciuto i rischi da parte del cliente, soprattutto per la bassa conoscenza finanziaria degli italiani, lasciando spazio a chiunque di proporre rendimenti finanziari allettanti a rischi incalcolabili. L’informazione dev’essere la base di ogni decisione che prevede l’impiego del proprio risparmio, che sia l’acquisto di un immobile, la richiesta di un mutuo, il prestito per l’auto, la stipula di un’assicurazione salute, l’adesione ad un fondo pensione. La consulenza è un servizio che gli intermediari devono erogare per non incappare nel conflitto d’interessi».
I rendimenti troppo altri o le occasioni di guadagnare velocemente denaro nascondono spesso inganni, come riconoscere le truffe?
«La conseguenza della scarsa educazione finanziaria genera i peggiori risultati sui propri risparmi. Il primo strumento per migliorare la propria situazione è quello di generare redditi (da lavoro, da professione, da affitti ad esempio) e di accantonarne una parte – anche piccola ma costantemente – per lungo tempo. È interessante considerare che siamo disposti a pagare 40 anni all’INPS o 30 anni alla Banca per il mutuo, crescere i propri figli per 25 anni, lavorare nella stessa impresa per una vita, ma vogliamo che il denaro si moltiplichi in poche settimane, qualche volta in poche ore. Le medie annue dei rendimenti storici di lungo periodo si trovano nella forbice 3-8% e dipendono soprattutto dal mercato azionario, che va avvicinato con molta attenzione. Ci sono sicuramente molti exploit occasionali che non rappresentano un punto di riferimento per il risparmiatore».
Quando scegliere un mutuo a tasso fisso e quando invece uno a tasso variabile?
«Tasso fisso quando i redditi futuri sono tendenzialmente adeguati all’inflazione e/o alla contrattazione collettiva. Il tasso variabile è quasi sempre consigliato invece a chi ha la capacità di adeguare le proprie entrate in autonomia, cioè ai liberi professionisti e alle imprese».
Le variazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 portano alcune modifiche al sistema pensionistico, fino a quale età conviene aderire ad un fondo pensionistico?
«Consiglio di aderire ad un fondo pensione negoziale fin dal primo giorno di lavoro, i sistemi previdenziali si scontrano con la demografia e la longevità, si vive mediamente a lungo e non ci si può permettere di rimanere senza risorse nel periodo più delicato della propria vita. L’ultima modifica della Legge migliora alcune condizioni di accesso alla pensione anticipata in presenza di un fondo pensione, da valutare caso per caso».
Di Alessandra Nasini
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