Attualità
Voli in arrivo a singhiozzo all’aeroporto Fontanarossa di Catania a causa dell’attività eruttiva dell’Etna con contestuale emissione di cenere. La società che gestisce lo scalo ha comunicato che le restrizioni permarranno fino alle 18,30
La nuova eruzione dell’Etna, continua a provocare disagi ai voli in arrivo all’aeroporto Fontanarossa di Catania, a causa della contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera. L’unità di crisi della Sac, la società che gestisce lo scalo, una volta ricevuto il cosiddetto “Vona” con allerta rossa da parte dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, ha deciso di sospendere dalle 14 di ieri i voli che sarebbero dovuti atterrare, chiudendo inizialmente fino alle 22,30 gli spazi aerei C1 e C2, quelli fondamentali per le operazioni di avvicinamento dei velivoli all’aeroporto. Il cambio della direzione del vento ha consentito la riapertura del settore C1 a sud, ma è stata comunicata la chiusura di altri settori fino alle 8,30 di stamani.
Poi una nuova comunicazione della chiusura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Sud-est del vulcano, ossia il settore B1, fino alle ore 18,30 odierne, con contestuale riapertura degli spazi aerei precedentemente chiusi. Nessuna restrizione sulle partenze. I passeggeri vengono comunque invitati a verificare con la compagnia aerea lo stato del proprio volo. Oltre 30 gli aerei dirottati a Palermo, altri sono stati deviati a Comiso. Per alcuni è stata stabilita la cancellazione o il posticipo.
Gli arrivi a singhiozzo e la necessità di contenere i disagi hanno portato al potenziamento del numero dei mezzi per trasferire i passeggeri da Palermo a Catania. L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò, su richiesta dell’aeroporto di Palermo, ha messo a disposizione una decina di bus dell’Ast, situazione che potrebbe portare a disagi al normale servizio di trasporto pubblico nella provincia di Palermo. La colata lavica è iniziata lo scorso 8 febbraio a quota 3000 metri da una fessura eruttiva alla base meridionale del cratere Bocca Nuova e continua a scendere con una discreta alimentazione. Ha raggiunto e superato la pista Altomontana intorno a quota 2000 in una zona disabitata. La situazione viene costante monitorata dall’Ingv.
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