Bonus bollette dipendenti 2025, fino a 2.000 euro in busta paga: come funziona

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Anche per il 2025 i lavoratori dipendenti potranno beneficiare di un bonus bollette fino a 2.000 euro. Si tratta dei fringe benefit, erogabili in busta paga dall’azienda: come funzionano e cosa coprono

Un bonus bollette specifico per i lavoratori dipendenti: anche nel 2025 il rimborso dei costi di luce e gas rientra tra i fringe benefit erogabili dall’azienda.

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La Legge di Bilancio 2025 ha confermato la soglia massima di 2.000 euro per i dipendenti con figli, limite che passa a 1.000 euro per i lavoratori senza prole a carico.

Un’analisi delle regole previste.

Bonus bollette dipendenti 2025, fino a 2.000 euro in busta paga: come funziona

Tra i fringe benefit erogabili dall’azienda ai propri dipendenti sono confermati, anche per il 2025, i rimborsi delle bollette di luce, gas e acqua.

La Legge di Bilancio 2025, nel rinnovare per il prossimo triennio i limiti più elevati dei beni ammessi al regime di esenzione IRPEF, non ha modificato la struttura dei fringe benefit così come prevista negli ultimi anni, con i ritocchi introdotti a decorrere dal 2022.

Nel paniere degli importi esclusi dal calcolo del reddito imponibile dei dipendenti anche le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche.

Si parla quindi di un bonus bollette specifico per i dipendenti, da non confondere con l’agevolazione gestita da ARERA, e che è in ogni caso erogabile a discrezione del datore di lavoro, nel rispetto delle regole generali previste dall’articolo 51, comma 3 del TUIR.

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Importo del bonus bollette legato alla presenza di figli a carico

L’importo massimo erogabile dai datori di lavoro, considerando la totalità di beni ceduti e servizi prestati al lavoratore, è pari a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti, soglia che sale a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

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Fringe benefit 2025 Limite
Lavoratori dipendenti senza figli a carico 1.000 euro
Lavoratori dipendenti con figli a carico 2.000 euro

La soglia di 2.000 euro spetta quindi ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2 del TUIR, ossia:

  • reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro;
  • per i figli fino a 24 anni, il limite di reddito è pari a 4.000 euro.

Fringe benefit per le bollette anche nel 2025, calcolo del limite cumulativo

Anche per i fringe benefit 2025 le aziende potranno quindi scegliere di erogare direttamente nella busta paga dei propri dipendenti specifiche somme riconosciute a copertura dei costi delle bollette, nonché altri beni e servizi agevolabili entro i limiti complessivi di cui sopra.

Il limite massimo per il quale sarà possibile beneficiare della disciplina fiscale di favore, che prevede per l’appunto l’esclusione dalla determinazione della base imponibile ai fini IRPEF, dovrà essere considerato cumulativamente per la generalità dei fringe benefit riconosciuti nel corso dell’anno.

Superata la soglia di 1.000 euro o 2.000 euro, in relazione ai requisiti soggettivi del dipendente, l’intero ammontare sconterà le regole ordinarie di tassazione e, conseguentemente, sarà totalmente imponibile ai fini delle imposte sui redditi.

Come funziona il bonus bollette dipendenti: le regole per l’erogazione dei fringe benefit

Non essendo intervenute modifiche al perimetro dei fringe benefit, anche per il bonus bollette 2025 si ritengono applicabili le regole di prassi diffuse negli scorsi anni dall’Agenzia delle Entrate.

Tra queste, si ricorda che con la circolare n. 23/2023 è stato chiarito che l’esclusione dalla base imponibile IRPEF delle somme erogate dai lavoratori dipendenti per il pagamento delle bollette riguarda le utenze domestiche relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.

Agenzia delle Entrate – circolare n. 23 del 1° agosto 2023
Fringe benefit: le istruzioni operative dell’Agenzia delle Entrate

Rientrano nel perimetro della norma anche le utenze domestiche intestate al condominio, comprese quelle idriche o di riscaldamento, ripartite fra i condomini e in relazione alla quota rimasta a carico del lavoratore o quelle che, in caso di affitto, sono intestate al proprietario dell’immobile ma che vengono riaddebitate analiticamente al lavoratore (o al coniuge e a familiari) sulla base di quanto previsto dal contratto.

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Sul fronte degli adempimenti a carico del datore di lavoro, sarà necessario anche in relazione alle bollette dell’anno in corso acquisire e conservare la documentazione giustificativa della spesa (fatture), o alternativamente una dichiarazione sostitutiva del lavoratore che attesti il possesso, da parte di quest’ultimo, dei documenti atti a provare il pagamento delle utenze.



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