«L’Italia è in ritardo sull’intelligenza artificiale, ma può recuperare». I piani dell’imprenditore che lancia il wellness 2.0 per la prevenzione su dati scientifici. «Un mondo nuovo» dove l’esercizio fisico diventa «un farmaco»
Dopo decenni di innovazione nel settore del wellness, Nerio Alessandri, fondatore, presidente e amministratore delegato di Technogym, promuove una nuova svolta, lanciando il concetto di «healthness». È un neologismo che combina la parola inglese health, che in italiano significa salute, con il suffisso -ness, usato per formare nomi astratti, come wellness e fitness. «Rappresenta la nuova era del benessere, basato sulla prevenzione scientifica e personalizzata», afferma l’imprenditore. Insomma, una sorta di wellness 2.0.
Tutto parte anche questa volta dal cuore della Romagna, dove quarant’anni fa, con il lancio del wellness, nasceva una rivoluzione nel mondo del fitness, grazie all’intuizione dell’imprenditore che ha trasformato una startup creata nel garage di casa in un leader mondiale delle attrezzature per lo sport, a casa e in palestra, con 808 milioni di euro di ricavi nel 2023.
Alessandri ha presentato la sua nuova visione al Palazzetto dello Sport di Cesena, sabato 15 febbraio, in occasione del 25° Wellness Congress di Technogym, che ha visto la partecipazione di 2 mila esperti provenienti da 100 Paesi. «L’healthness rappresenta il passaggio dalla cura degli ammalati alla cura delle persone che stanno bene. È un grande cambiamento culturale: significa curare le persone quando sono in salute, per evitare che si ammalino», spiega Alessandri.
Allenamenti di precisione
In un settore dominato prima dallo stereotipo del body buiding e poi dal fitness, in cui prevalevano il culto del corpo e dell’edonismo, «siamo stati i pionieri del wellness, una filosofia che ha ridefinito il concetto stesso di benessere, ponendo al centro l’equilibrio tra esercizio fisico regolare, alimentazione sana e un approccio mentale positivo», ricorda l’imprenditore. Il wellness ha trasformato il settore del fitness in una vera opportunità sociale, coinvolgendo tutti gli stakeholder — governi, aziende e cittadini — nella costruzione di una società più sana e attiva.
Oggi, mentre con la sua fondazione è impegnato a guidare la trasformazione di Milano nella prima wellness city, Alessandri vuole essere «di nuovo pioniere» con l’healthness. «Technogym si posiziona come una vera e propria “Life Science Company”, capace di offrire programmi di “precision training” per ogni individuo ed esigenza. Abbiamo gli strumenti per rendere la prevenzione non solo un concetto, ma una pratica scientifica e personalizzata», sostiene.
Lo stile di vita
L’healthness si basa su un dato scientifico fondamentale: fino all’80% della nostra salute dipende dall’epigenetica, cioè dallo stile di vita, mentre solo circa il 20% è determinato dalla genetica. Questa consapevolezza ha portato allo sviluppo di un approccio completamente nuovo alla prevenzione. Il cuore dell’innovazione è il «Technogym Checkup», racconta Alessandri, un sistema che «in soli 15-20 minuti analizza capacità aerobica, forza, capacità cognitiva, equilibrio, flessibilità e composizione corporea».
Questi dati, combinati con esami del sangue e informazioni catturate dai dispositivi indossabili, permettono di determinare la «wellness age» e di generare un protocollo di allenamento completamente personalizzato. Biostrength è la prima linea per l’allenamento della forza basata sull’intelligenza artificiale. «Siamo nell’era dell’iper-personalizzazione, dove ogni protocollo viene calibrato sulle specifiche esigenze dell’individuo», sottolinea l’imprenditore, sapendo che oltre ad aiutare le persone a vivere più a lungo in salute, l’iper-personalizzazione rappresenta una grande opportunità di business per gli operatori del fitness, dello sport, dell’hospitality e del medical per far evolvere la loro offerta e creare valore.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
L’Ai gioca un ruolo centrale in questa trasformazione. Technogym ha creato un ecosistema digitale che connette 25 milioni di utenti, operatori, medici e trainer in tutto il mondo. L’Ai analizza questa enorme mole di dati per creare correlazioni e predizioni, permettendo di sviluppare quello che l’azienda chiama «precision training».
Quello che anticipa Alessandri è «un mondo nuovo», in cui l’esercizio fisico diventa un vero e proprio farmaco, calibrato sulle esigenze personali. E non solo migliora la performance umana nel breve periodo, ma diventa condizione fondamentale per la sana longevità nel lungo termine. «Concentrarsi sulla prevenzione cambia il paradigma. L’abilità di predire le malattie prima che si manifestano sarà la più grande rivoluzione del nostro tempo. Questo oggi è possibile, 5-10 anni fa non era possibile», chiosa Alessandri.
Il cliente Trump
Mentre l’azienda si prepara a questa nuova fase, Alessandri guarda alle dinamiche globali, specialmente all’ondata di dazi minacciata dal nuovo presidente americano. Donald Trump, buon cliente di Technogym, che ha attrezzato molte delle palestre degli hotel e dei palazzi costruiti dal tycoon, ha «uno stile ruvido», riconosce l’imprenditore romagnolo. «Ma forse l’Europa ha bisogno di questo. Il presidente americano e i suoi modi bruschi potrebbero servire a darci una sveglia. In Europa non possiamo continuare ad avere più arbitri che giocatori», dice.
Quanto al costo di eventuali dazi, la presenza globale di Technogym, con operazioni in 100 Paesi, offre una naturale protezione dalle turbolenze geopolitiche. «Non siamo sbilanciati in nessun Paese, America inclusa — afferma Alessandri —. I vincenti trovano sempre una strada, i perdenti trovano scuse», aggiunge. Riconoscendo che in un mondo come quello attuale «l’unica certezza è l’incertezza». E continua ad aumentare.
L’investimento in Ai dell’Italia
Semmai a preoccupare è la riluttanza dell’Italia a investire sulle nuove tecnologie, uno dei freni alla crescita. «Sull’Ai l’Italia è in ritardo — rileva Alessandri —. Però, con intelligenza, possiamo fare leva su ciò che è già stato fatto con dei verticali che hanno funzionato», cioè sfruttando esperienze, conoscenze e infrastrutture in specifici settori, per accelerare l’innovazione. «Se c’è la visione e c’è il buon senso possiamo recuperare tranquillamente», sostiene facendo riferimento al caso di Deepseek, la startup cinese dell’Ai low cost e a basso consumo di energia che ha stupito il mondo.
In ogni caso, Technogym , che a fine marzo pubblicherà i conti del 2024, continua a correre anche nel nostro Paese, dove il Pil invece si è fermato a +0,5%. «Il 2024 è stato un anno di crescita per noi in Italia. Oggi non ha più senso parlare di settori che vanno bene o male, ma di aziende che guadagnano e altre che perdono. L’Ai porta trasparenza e nuove opportunità». Ma per Alessandri, «servono coraggio e investimenti». Alle imprese e al Paese
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