Federica Felice è la presidente dell’Associazione di promozione sociale “Le Donne della Birra”: la prima – e per ora unica – associazione che ha come obiettivo quello di valorizzare il ruolo della donna nel settore birrario per un futuro che abbia il profumo delle pari opportunità. Nel 2025 celebrano il loro decimo anniversario di fondazione e, per festeggiare, hanno lanciato “Pinte Consapevoli”. Si tratta di un programma completo sulla resposabilità del settore: dall’importanza dei consumi moderati alla sostenibilità ambientale, dalla qualità agli abbinamenti a tavola.
Una birra che profuma anche di integrazione sociale e lavorativa
Per celebrare il prossimo 8 marzo, ossia la Giornata internazionale della donna, Le Donne della Birra lancerà Hopazia, una Golden Session IPA con una gradazione leggera, dal sapore ricco e profumato. Ma non sono solo queste le caratteristiche di questa birra: infatti, ha anche uno scopo sociale. Frutto della collaborazione con Cascina Don Guanella, i proventi delle vendite di Hopazia saranno devoluti per sostenere il progetto di agricoltura sociale dedicato all’accoglienza, alla formazione e all’inclusione lavorativa di giovani a rischio di emarginazione. “Hopazia – ha dichiarato la presidente Federica Felice – è un inno alla condivisione e alla collaborazione, valori fondamentali soprattutto in questi tempi”.
L’intervista
Come è nata l’associazione “Le Donne della Birra”?
“L’associazione è nata nel 2015 per volontà di tre professioniste del settore, una tedesca, Elvira Ackermann, che per 9 anni mi ha preceduta alla guida dell’associazione. Lei è beer sommelière Doemens oltre che imprenditrice del settore, nata ad Amburgo ma da anni in Italia. Le altre fondatrici sono una belga, Caroline Noel, beer-chef ed esperta conoscitrice di birre del suo Paese, e l’italiana Giuliana Valcavi, direttrice editoriale de Il Mondo della Birra e collaboratrice dei corsi Doemens in Italia. Dal 2015 al 2022 abbiamo operato come semplice associazione culturale, dal 2022 invece siamo associazione di promozione sociale e, come tale, aperta a tutti senza distinzione di genere”.
Come si coniuga il piacere di bere un buon boccale di birra con la valorizzazione dell’universo femminile?
“Per lungo tempo, il consumo di birra tra le donne italiane è stato un fenomeno limitato. Negli ultimi anni, crescendo in generale il consumo di birra nel nostro Paese, anche tra le consumatrici è aumentato l’apprezzamento per questa bevanda, ma sia la comunicazione che tutto ciò che ruota attorno al mondo birrario aveva una declinazione prettamente maschile (a volte pure spinta sui toni della volgarità). La nostra associazione ha voluto riconoscere da un lato l’interesse delle donne verso questa bevanda e dall’altra l’impegno delle donne nel comparto. Rivolgendosi alle consumatrici, quindi, l’associazione organizza serate, incontri, corsi e approfondimenti di vario genere che migliorano la conoscenza del prodotto. Per quanto riguarda le professioniste, invece, l’associazione offre opportunità di visibilità e crescita in un ambiente democratico e propositivo”.
Per celebrare la Giornata internazionale della donna, lancerete una birra dal nome “Hopazia”. Qual il suo scopo sociale?
“Hopazia nasce dalla collaborazione tra due enti che hanno un’anima sociale. Noi in quanto APS rivolgiamo le nostre attività alla cultura birraria. Cascina don Guanella d’altro canto è una cooperativa sociale che impiega nel proprio staff ragazzi con difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro perché stranieri o comunque a rischio di emarginazione. Le attività agricola, ristorativa, birraria e vinicola della cascina hanno tutte la funzione di integrare questi ragazzi nella società. I ricavi della vendita di questa birra esclusivamente affidata alla Cascina andranno a sostenere l’impegno quotidiano dell’ente nei confronti di questi ragazzi e in parte a sostenere la nostra campagna di sensibilizzazione ‘Pinte Consapevoli’ dedicata al consumo responsabile di bevande alcoliche”.
Le Donne della Birra collaborano con la Cascina don Guanella: come nasce questo legame?
“Un vero caso in effetti. Ci si incontra, ci si conosce, ci si piace e da lì partono idee, progetti e tutto con una finalità, ovvero aiutare ed aiutarsi. Cascina Don Guanella già fresca di una simile esperienza con un’altra birra prodotta in collaborazione, ha messo a disposizione la propria struttura e col birraio Manolo Lia l’idea di realizzare una cotta ‘al femminile’ è stata messa in pratica. Una intera giornata trascorsa a Valmadrera presso il birrificio in cui 12 nostre associate con esperienze e competenze diverse si sono avvicendate nelle fasi della lavorazione (i loro nomi sono tutti presenti in etichetta)”.
Presto partirete con il progetto “Pinte Consapevoli”.
“Esatto, la campagna parte proprio a Beer & Food Attraction dove il 16 febbraio lanceremo il format che prevede un decalogo di punti da tenere sempre presenti quando si beve e/o si serve una birra. Un decalogo per il quale cerchiamo sostenitori attraverso i nostri eventi durante l’anno, molti dei quali saranno delle raccolte fondi proprio per avere la possibilità di accumulare del denaro per poter sviluppare il progetto nei locali, nelle scuole e in tutti quei contesti in cui si vuole fare buona cultura birraria”.
Vuole fare una sua conclusione?
Sono presidente da novembre 2024 e socia dal 2016 in quanto socia di un birrificio artigianale. In questi anni ho contribuito a sviluppare una realtà associativa che attualmente ha ancora un grande potenziale inespresso poiché ci sono ancora tante donne del settore che non ci conoscono o che, non avendo tempo da dedicare all’associazionismo, non si avvicinano. A tutte queste persone faccio un appello affinché guardino all’associazione come a un trampolino di lancio o almeno come ad un esempio di attività a supporto delle donne del settore da sostenere a prescindere. Sono sempre possibili le donazioni, ma volutamente abbiamo mantenuto la quota associativa a una cifra contenuta e mi auguro che, soprattutto per chi ha l’ambizione di entrare professionalmente in questo mondo, le iscrizioni continuino il loro trend di crescita, così da essere ancora più presenti sul territorio con persone valide e competenti e offrire quel tocco femminile alla divulgazione della cultura birraria che contraddistingue da sempre la nostra attività”.
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