Preoccupa l’aumento della precarietà del lavoro
Salvatore Monteduro: “Servono formazione e forme contrattuali più stabili e sostenibili”
MILANO – “La Domanda di Lavoro delle Imprese in Lombardia e Milano” è il rapporto UIL Lombardia basato sui dati Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I risultati rivelano una significativa diminuzione delle assunzioni previste per gennaio 2025 rispetto allo stesso mese del 2024. In Lombardia si registra una contrazione del 9,2%, mentre nella provincia di Milano il calo arriva al 9,5%.
Il dato più evidente è la riduzione della domanda in quasi tutti i settori produttivi. Il manifatturiero registra un calo del 14,2% in Lombardia e del 3,5% a Milano, mentre nel settore delle costruzioni la flessione è ancora più marcata, con una riduzione del 17,8% nella città metropolitana. Segnali meno negativi provengono dai servizi alle imprese, che in Lombardia segnano una diminuzione del 4,8%, mentre a Milano si osserva un lieve incremento dell’1,5%. Tuttavia, la ripresa di alcuni comparti non è sufficiente a compensare il calo generalizzato dell’occupazione.
Per quanto riguarda le assunzioni previste a gennaio 2025, le imprese lombarde avevano programmato 111.370 ingressi, segnando una riduzione rispetto alle 122.590 previsioni dello stesso periodo del 2024. Anche a Milano si registra un dato negativo, con 52.020 nuove assunzioni previste, rispetto alle 57.460 dell’anno precedente.
In cima alla lista delle nuove assunzioni rimane il settore dei servizi alle imprese, con 28 mila contratti previsti in Lombardia e 8.370 a Milano. Al contrario, il commercio e il turismo evidenziano una significativa riduzione, con rispettivamente 17.200 e 11.200 nuove assunzioni attese, confermando la persistente incertezza in questi comparti.
Nel confronto tra domanda e offerta, il 61% delle aziende segnala difficoltà nel trovare operai specializzati e conduttori di impianti, mentre il 54% evidenzia problemi nel reperire dirigenti e professionisti altamente qualificati. A questo scenario preoccupante si aggiunge la sfida della transizione digitale e green, che sta trasformando profondamente i processi produttivi e organizzativi delle imprese. La carenza di percorsi formativi adeguati e di strumenti di aggiornamento professionale costituisce un ulteriore ostacolo all’occupabilità di molte categorie di lavoratori, aumentando così il rischio di esclusione dal mercato del lavoro.
“Il dato sempre più preoccupante è la forte tendenza alla precarizzazione del lavoro – evidenzia il segretario confederale UIL Lombardia Salvatore Monteduro – in particolare nei settori commercio e turismo. A Milano il 60-65% delle nuove assunzioni avviene con contratti a tempo determinato. Si tratta di un problema strutturale, che riduce la capacità delle imprese di attrarre e trattenere personale qualificato che ha ripercussioni non solo sui lavoratori, ma anche sul sistema economico locale, poiché frena i consumi e limita le prospettive di crescita delle famiglie”.
“Senza dimenticare il sottoutilizzo delle competenze, molti lavoratori, pur avendo qualifiche elevate, accettano impieghi precari o al di sotto delle proprie capacità professionali per far fronte alla carenza di opportunità lavorative più stabili – continua Monteduro – Questo squilibrio tra formazione e occupazione rischia di impoverire ulteriormente il tessuto economico e sociale del territorio”.
“Questi dati confermano l’urgenza di potenziare le politiche attive del lavoro e gli investimenti nella formazione professionale. Il programma GOL deve essere ulteriormente rafforzato per garantire un reale allineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dal mercato del lavoro. La transizione digitale e green trasformerà profondamente i modelli produttivi, ed è essenziale che i lavoratori e i giovani in cerca di occupazione abbiano accesso a percorsi formativi adeguati” commenta Monteduro.
Infine, Salvatore Monteduro conclude: “Diventa sempre più stringente una collaborazione più stretta tra istituzioni, aziende e mondo della formazione per creare programmi di aggiornamento e riqualificazione in grado di rispondere efficacemente alle nuove esigenze del mercato del lavoro con la priorità di avere forme contrattuali più stabili e sostenibili rafforzando anche gli strumenti di sostegno all’occupazione e incentivando politiche di sviluppo che favoriscano una crescita inclusiva e sostenibile”.
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