In questi mesi il tema dell’adeguamento alla sostenibilità delle imprese (ESG) è sempre più incalzante, si susseguono molti convegni mentre gli istituti di credito iniziano ad inviare alle imprese i primi questionari.
Questa volta ho affrontato il tema con il Dott. Raffaele Quarantelli uno degli otto membri della Commissione studio dell’Ordine dei commercialisti che organizza corsi per i colleghi e per terzi e realizza le informative in materia.
Raffaele ritiene che sia utile partire con una velocissima analisi del tessuto bancario degli ultimi 50 anni.
Gli istituti di credito svolgono due attività principali, raccolta dei risparmi ed erogazione dei prestiti, il primo genera interessi attivi per i risparmiatori – un costo per l’istituto – i secondi generano degli interessi passivi per i richiedenti (privati o imprese), ricavi delle banche. Attenzione a non cadere nell’inganno che il guadagno per tali Istituti sia la differenza tra i due tassi, no! La banca presta più soldi di quanti ne raccoglie ovvero applica un moltiplicatore che si genera principalmente dalla staticità del denaro raccolto e restituito al sistema sempre come deposito o raccolta. Insomma esiste un vero moltiplicatore del denaro raccolto che permette alla banca di avere molti più ricavi (interessi passivi dei clienti) rispetto ai costi per sostentare le proprie attività.
Tutto ciò, sino agli anni ’90, ha accresciuto il delirio di onnipotenza degli istituti, quando – a seguito dei primi fallimenti di alcune finanziarie ed avvisaglie di crisi di altri istituti per aver prestato troppo e male – il sistema ha adottato dei principi di tutela sempre più stringenti che conosciamo con il nome di Basilea (1°,2°, 3° etc). I requisiti imposti dalle nuove norme hanno costretto gli istituti ad adottare maggiori verifiche sulla capacità di rimborso da parte dei clienti e contestualmente obbligato ad accantonare tante più somme quanto maggiore sarebbe stato il rischio del richiedente. Un sistema che ha diminuito i prestiti concessi alle aziende, rallentando lo sviluppo economico e favorendo le crisi delle aziende e le difficoltà dei privati, provocando a sua volta l’aumento dei livelli di guardia (rating) delle banche centrali che, ai giorni nostri, obbligano gli istituti a favorire i prestiti ad aziende che di fatto non ne hanno bisogno (ovvero chi ha un buon rating non necessita di troppa leva finanziaria) mentre, coloro che chiedono per sviluppare o investire trovano difficoltà e processi di verifica estenuanti.
Una premessa che potrebbe entrare a pieno titolo nel mondo degli ESG
Gli stravolgimenti climatici e la crisi energetica hanno messo a nudo l’evidente insostenibilità delle attuali modalità della crescita economica per il pianeta; molto probabilmente l’insostenibilità arriva anche da una popolazione mondiale che cresce a dismisura, una crescita che sinora è convenuta a qualcuno.
I Governi dei paesi industrializzati, hanno cercato i correttivi utili ad evitare un tracollo finale ma, in un sistema iper competitivo dove la concorrenza al prezzo più basso affoga ogni tentativo di fare impresa sostenibile, è sembrato che l’obiettivo sarebbe stato impossibile da raggiungere.
L’idea brillante è stata quella di obbligare i grandi operatori ad avviare un percorso di sostenibilità con un lungo cammino che avrebbe costretto, a cascata, il coinvolgimento di tutte le filiere (in particolar modo con le normative europee). Tali obblighi – di fatto – sono un vero e proprio percorso progressivo. Anticipando che le grandi aziende, pur di sottrarsi ai costi derivanti da tali percorsi avrebbero pensato di migrare verso Paesi più tolleranti, i governanti oltre al bastone, hanno messo a disposizione anche un bel po’ di carote stabilendo che i virtuosi, se avessero intrapreso la strada della sostenibilità, avrebbero beneficiato di contributi a fondo perduto e finanziamenti mirati all’adozione del percorso sostenibile.
Un’idea, quella dei finanziamenti, che si sarebbe infranta sullo scoglio delle stringenti normative bancarie di Basilea se non avessero individuato un “Turbo Boost”. E qui torniamo alla premessa iniziale. L’escamotage del “Turbo Boost” altro non sarebbe che la decisione di individuare un rating specifico per gli ESG slegato dal rating di bancabilità affinché con il passare dei mesi la sostenibilità passasse dall’essere ambientale al divenire sociale e di governance ovvero un modello di impresa completamente nuovo.
Ci si trova comunque dinanzi a due problemi, il primo è il rischio di instaurare un nuovo modello creditizio senza regole chiare, con i signori del ceto creditizio che finalmente possono aumentare il loro moltiplicatore di ricavi (interessi passivi per le imprese) a chi ne chiede a piene mani per entrare o rimanere sul nuovo mercato. E cosi, dopo un primo momento di incertezza, sono partiti i primi questionari e presto ci affacceremo ad una nuova era di rilancio dell’economia. Dall’altra parte si potrebbe incorrere nel fenomeno del green washing ovvero un percorso sostenibile effettuato soltanto sulla carta.
Entrambe le situazioni parrebbero scongiurate, l’Unione Europea è intervenuta con un regolamento ESG e sono partite anche i controlli alle aziende che hanno già adottato il sistema.
L’impresa oggi non dovrà più soltanto gestire costi e ricavi ma approntare un percorso di crescita per il suo impatto ambientale, di integrazione sociale, di condivisione e comunicazione dei propri obiettivi di crescita sostenibile ai terzi, di strategie di sviluppo nel contesto urbano ove la stessa è radicata e quindi di ricaduta di valori positivi per la collettività, il tutto coinvolgendo anche fornitori e clienti.
La speranza sarà che anche gli altri mercati, in particolare quelli emergenti, si adeguino ai modelli etici.
Finirà bene questa favola?
No!
Ma come no??????
Scherzo o meglio non scherzo del tutto; purtroppo in Europa siamo in un sistema complesso che gode di tanta democrazia, pluralità di idee e di un intreccio di enti e lobbies che spingono continuamente, trascinano, corrompono, usano social per manipolare idee, sovvenzionano enti o gruppi di dissidenti per destabilizzare un sistema e – pertanto – dal momento che gli interessi in ballo sono molto ma molto grossi, molti sognatori temono che improvvisamente arrivino delle virgole sulle norme, degli emendamenti o dei nuovi testi fatti dall’AI per rendere difficilmente applicabile questo percorso o per rallentarne lo sviluppo.
Il nostro auspicio sarà quello di vigilare e spingere tale CAMBIAMENTO se non per noi, per i nostri figli ed una terra tanto martoriata.
La Bussola d’Impresa – Mario Vacca
“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di “start-up”, M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell’innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”
Link utili
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/48429-valore,-sostenibilit%C3%A0-e-coerenza,-posso-ritenersi-un-altro-fardello-a-carico-degli-imprenditori
(*) La Bussola d’Impresa – Mario Vacca
“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di “start-up”, M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell’innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”
Contatto Personale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Profilo Professionale: https://www.gazzettadellemilia.it/economia/itemlist/user/981-la-bussola-soluzioni-d-impresa.html
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link