Sanremo 2025, vince Olly con “Balorda nostalgia”

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Dediche, lacrime, abbracci, messaggi di fiducia per i giovani e omaggi alle mamme. E tanta musica. Si apre con Gabry Ponte: accompagnato sul palco dal corpo di ballo, che trascina l’Ariston con Tutta l’Italia, nuovo jingle-tormentone del festival.

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Il super ospite è Antonello Venditti, che riceve il premio alla carriera e fa pace con il festival, un palco con cui non si è mai confrontato in gara: “Il miracolo lo ha fatto Carlo: la notte di Natale è andato in una chiesa, ha trovato dei ragazzi che cantavano Stella e mi ha mandato il filmato. Io ho pensato che era un segno del destino. Mi trovo veramente bene qui, devo dire, non sono ostile, sono inclusivo. È un altro step della mia storia che non finisce: il passato deve portarci a un futuro di speranza, più bello di quello che stiamo vivendo. Vivere vuol dire soffrire, lottare per un’idea, morire, cadere, alzarsi, chiedere scusa, questa è la vita”. Regala al pubblico Amici Mai e Ricordati di Me, ed è subito karaoke e ovazione con i braccialetti luminosi in platea.

Chiuso il glass del Dopofestival, Alessandro Cattelan, in total white, ha portato all’Ariston ciò che resta della statua di Conti, “solo il braccio e la cartelline con la scritta Sanremo 2025: ti serve per dire ‘dai dai'”. Ma non c’è bisogno perché il direttore artistico, nominato da Roberto Benigni ministro dei Trasporti in pectore, orologio alla mano, spacca come al solito il minuto in scaletta.

Alessia Marcuzzi, fasciata in un lungo e accollato abito neroche le lascia però scoperta tutta la schiena, ha bisogno di contatto fisico per sentirsi a casa: abbraccia Conti, poi MaraVenier seduta in platea e una persona del pubblico scelto a caso, salutando il figlio Tommaso.

Arrivano i cantanti. Francesca Michielin canta Fango in Paradiso e poi, emozionata, ringrazia la mamma, per la prima volta all’Ariston.

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Bresh rischia di scivolare prima di cantare La tana del granchio, poi manda un bacio alla sorella Chiara.

Rocco Hunt si scatena con Mille Vote Ancora, poi scende tra il pubblico e bacia la mamma Alfonsina: “Nel brano dico che mi manca assaje, quando l’ha sentito è venuta a piedi a Sanremo”.

È in trend anche Olly, che emozionato dice “grazie mamma”: tutti in piedi per lui e la sua Balorda Nostalgia.

Marcella Bella dedica invece il messaggio di empowerment di Pelle Diamante “a tutte le donne”. 

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Kekko Silvestre dei Modà omaggia Cash, l’amico scomparso due anni fa, puntando l’indicesul cuore alla fine del brano Non ti dimentico. 

Tony Effe ha rinunciato alla collana della discordia e sale sul palco con ilrosario al polso e la crocetta al collo per cantare Damme na mano. 

A sorpresa, durante l’esibizione dei The Kolors con Tu chi fai l’amore, irrompe sul palco un ballerino speciale: è Fru dei The Jackal, napoletani come i componenti della band. 

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Applausi convinti e lucine accese in tutto il teatro anche per Achille Lauro e la sua Incoscienti Giovani.

 I Cuoricini – e il ritmo dei Coma_Cose pulsano in tutta la platea.

E Giorgia vola alto con La cura per me.

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Sul palco dell’Ariston è la volta di Simone Cristicchi con “Quando sarai piccola”.

Irruzione comica sul palco dell’Ariston. Brenda Lodigiani, nei panni del suo ormai celebre meme vivente di Angela dei Ricchi e Poveri, ha fatto un’incursione durante l’ultima serata del festival. L’attrice ha ballato sulle note di ‘Ma non tutta la vita’, la hit sanremese dell’anno scorso, sorprendendo alle spalle il direttore artistico e scatenando il divertimento del pubblico.

 

Elodie, elegantissima, si esibisce con la sua intensa “Dimenticarsi alle 7”.

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Lucio Corsi esegue “Volevo essere un duro”. Durante la performance rende omaggio a ‘Toy Story’: sotto lo stivale la telecamera inquadra la scritta ‘Andy’, un riferimento al personaggio della serie di film.
 

Al termine dell’esecuzione della sua “Battito” nella serata finale del Festival di Sanremo, Fedez ha ricordato il produttore Fausto Cogliati, morto lo scorso 14 gennaio a 66 anni. “Volevo ricordare una persona che oggi avrebbe compiuto gli anni – ha detto il rapper – che ha aiutato me e tanti altri artisti che sono saliti su questo palco a realizzare i propri sogni. Un saluto a Fausto Cogliati e a tutta la sua famiglia”. 

 

Irama esegue la sua “Lentamente”. 

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Sono Fedez, Olly, Lucio Corsi, Cristicchi e Brunori Sas i cinque finalisti del Festival di Sanremo. Sono stati annunciati da Carlo Conti, insieme ad Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan, al termine della votazione – composta per il 33% dalla sala stampa, per il 33% dalle radio, per il 34% dal televoto. 

Achile Lauro è arrivato settimo al Festival di Sanremo. E’ fuori dalla top five.

Questa la classifica definitiva della 75esima edizione del Festival della canzone italiana dalla 29esima posizione alla sesta. Ultima Marcella Bella, sesta Giorgia. Fuori dalla cinquina anche Achille Lauro. 06 – Giorgia 07 – Achille Lauro 08 – Francesco Gabbani 09 – Irama 10 – Coma _Cose 11 – Bresh 12 – Elodie 13 – Noemi 14 – The Kolor 15 – Rocco Hunt 16 – Willie Peyote 17 – Sarah Toscano 18 – Shablo ft. Guè,  Joshua, Tormento 19 – Rose Villain 20 – Joan Thiele 21 – Francesca Michielin 22 – Modà 23 – Massimo Ranieri 24 – Serena Brancale 25 – Tony Effe 26 – Gaia 27 – Clara 28 – Rkomi 29 – Marcella Bella.

 

Il medley dei cinque finalisti.

Il Premio Bardotti per il testo va a “L’albero delle noci” di Brunori Sas. Il riconoscimento consegnato da una raggiante Bianca Balti.

Il premio ‘Giancarlo Bigazzi’ è stato assegnato dai professori d’orchestra per la miglior composizione musicale a Simone Cristicchi per ‘Quando sarai piccola’.

Va a Lucio Corsi con il brano Volevo essere un duro il Premio della Critica Mia Martini del Festival di Sanremo con 40 voti. 

Grande favorita della vigilia, Giorgia finisce fuori dalla Top5, tra i fischi di protesta, e si commuove dopo la consegna del Premio Tim all’artista di questo Festival più amato su app My Tim e su siti e canali social ufficiali Tim. La platea dell’Ariston le tributa una lunga standing ovation e lei non trattiene le lacrime.
 

Vince la 75esima edizione del Festival di Sanremo, Olly con “Balorda nostalgia”, secondo posto per Lucio Corsi con “Volevo essere un duro” , terzo Brunori Sas con “L’albero delle noci”.

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