Quando arriverà il 6G, come sarà e che differenza c’è rispetto al 5G?

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Le reti 6G (6th Generation), un insieme di tecnologie di telefonia mobile avanzate, rappresentano il futuro della connettività, ma a che punto siamo con il suo sviluppo e cosa cambierà rispetto al 5G? La sesta generazione delle reti wireless promette prestazioni significativamente superiori rispetto alla tecnologia attuale, grazie a frequenze più elevate, una capacità di trasmissione dati maggiore e una latenza ridotta a 1 microsecondo. Ma si tratta ancora di una tecnologia in fase di sviluppo, con una possibile implementazione commerciale prevista per il 2030.

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Quando ci sarà il 6G

Il termine 6G (acronimo di 6th Generation) indica la sesta generazione della telefonia mobile, che rappresenterà un’evoluzione significativa rispetto al 5G. Ad oggi, il 6G non ha ancora standard definiti e non figura ufficialmente nei piani del 3GPP (3 Generation Partnership Project) o di altri enti di standardizzazione. Aziende del calibro di Samsung, Nokia, LG ed Apple, però, hanno già avviato varie sperimentazioni. Negli Stati Uniti, la “Next G Alliance”, avviata nel 2020 dalla ATIS (Alliance for Telecommunications Industry Solutions), coinvolge colossi come AT&T, Verizon, T-Mobile, Qualcomm, Google, Microsoft e Apple nella definizione delle strategie per il 6G.

In Europa, il progetto Hexa-X, parte del programma Horizon 2020, vede la collaborazione di Nokia, Ericsson, Telefónica e Orange per lo sviluppo del nuovo standard.

L’introduzione commerciale del 6G è prevista per il 2030, anche se i primi test e le prime implementazioni sperimentali potrebbero avvenire prima. Nokia, una delle aziende più attive nello sviluppo del 6G, in merito alla questione tempistiche ha infatti dichiarato:

Nokia prevede che i sistemi 6G saranno lanciati commercialmente entro il 2030, seguendo il tipico ciclo di 10 anni tra generazioni. La fase di standardizzazione 1 inizierà probabilmente dal 2026 come parte della Release 20 del 3GPP.

Nel frattempo, il 5G sarà potenziato dal 5G-Advanced, che sarà un obiettivo fondamentale per il 3GPP dalla Release 18 in poi e alimenterà le reti commerciali a partire dal 2025 in poi, ben prima dell’arrivo del 6G alla fine del decennio.

Come sarà il 6G e qual è la differenza con il 5G

Il 6G sfrutterà frequenze radio più elevate rispetto al 5G, aumentando la capacità di trasmissione dati e riducendo drasticamente la latenza. L’obiettivo è arrivare a una latenza inferiore a 1 millisecondo e velocità teoriche fino a 1000 Gbit/s. Ciò consentirà comunicazioni quasi istantanee, aprendo la strada a nuove applicazioni avanzate, come il controllo remoto in tempo reale e una connettività più efficiente per dispositivi IoT (Internet of Things).

Un aspetto chiave sarà l’integrazione con l’intelligenza artificiale, che permetterà di ottimizzare dinamicamente l’infrastruttura di rete. Il 6G integrerà il mobile edge computing direttamente nella rete, a differenza del 5G che lo richiede come componente aggiuntivo.

Studi condotti dall’Università della California di Santa Barbara stanno contribuendo allo sviluppo di nuove tecnologie per il 6G, come amplificatori di potenza basati su transistor in nitruro di gallio (GaN), capaci di operare a frequenze fino a 230 GHz.

Le reti 6G utilizzeranno onde a lunghezza d’onda inferiore a un millimetro (sub-mm), garantendo velocità di trasferimento dati senza precedenti. Secondo il dottor Mahyar Shirvanimoghaddam dell’Università di Sydney, il 6G potrebbe raggiungere velocità di picco teoriche di 1 terabyte al secondo per trasmissioni a breve raggio.

Oltre alla velocità, il 6G offrirà miglioramenti in imaging, rilevamento e posizionamento, grazie all’uso dello spettro terahertz (THz). Sarà inoltre in grado di servire più dispositivi contemporaneamente grazie all’accesso multiplo a divisione di frequenza ortogonale (OFDMA), garantendo una rete più stabile e performante.

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I settori più toccati dal 6G

L’adozione del 6G avrà un impatto significativo potenzialmente su numerosi settori, tra cui quelli che trovate elencati di seguito.

  • Sicurezza pubblica: sistemi avanzati di riconoscimento facciale, rilevamento di minacce e monitoraggio ambientale.
  • Sanità: telemedicina avanzata con feedback in tempo reale e dispositivi medici connessi in modo ultra-rapido.
  • Industria e smart cities: automazione avanzata, controllo remoto delle infrastrutture e monitoraggio intelligente del traffico.
  • Mobilità e veicoli autonomi: comunicazioni ultra-affidabili per auto a guida autonoma e trasporto pubblico intelligente.
  • Intrattenimento e realtà virtuale/aumentata: esperienze immersive di altissima qualità grazie alla riduzione della latenza e all’aumento della larghezza di banda.





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