Bologna, 16 febbraio 2025 – Il centrosinistra in Regione fa muro sulla manovra 2025 ma apre al confronto per raggiungere “ancora più efficacemente” gli obiettivi indicati. I partiti che sostengono de Pascale, con una dichiarazione dei capigruppo, difendono i rincari fiscali messi in campo per coprire il “rosso” sulla sanità. “La maggioranza – recita la nota – offre pieno supporto agli obiettivi della manovra volti a garantire la tenuta e il miglioramento dei servizi a fronte dei tagli imposti dal Governo Meloni”. Contro la manovra si esprime il centrodestra. Attacca il capogruppo alla Camera di FdI Galeazzo Bignami: “Sono aumenti da lacrime e sangue per coprire il buco della sanità regionale, che adesso de Pascale vorrebbe scaricare sul governo. Peccato però che tutto questo sia frutto della cattiva gestione delle Asl e quindi del malgoverno regionale. La sinistra tassa e spreca”. Critiche arrivano anche dalle categorie imprenditoriali e dai sindacati, che lamentano il mancato confronto.
A sinistra, Paolo Cavini, presidente regionale di Cna; a destra, Amilcare Renzi, presidente regionale Confartigianato
“C’è la crisi, momento sbagliato. Colpiti proprio dopo l’alluvione”
Paolo Cavini, presidente regionale di Cna, la Regione ha annunciato una manovra pesante per cittadini e imprese. Quale degli aumenti – Irap, Irpef, bollo auto e ticket – l’ha colpita di più?
“Più che altro l’insieme degli aumenti e il metodo con cui sono stati introdotti. Ci aspettavamo un confronto più approfondito con le associazioni datoriali. Abbiamo avuto un incontro mercoledì in cui ci è stato illustrato il quadro generale, ma non siamo entrati nel merito”.
Il governatore de Pascale ha rivendicato la scelta politica: l’alternativa era tagliare la Sanità. Inoltre, sottolinea la tutela delle fasce deboli, sotto i 28mila euro di reddito per l’addizionale e sotto i 35mila euro di Isee per i ticket sanitari.
“In realtà, l’aumento del bollo auto del 10% colpirà tutti coloro che posseggono un veicolo. E, trattandosi di una manovra da 400 milioni di euro su una popolazione di 4,5 milioni, facendo la ’media del pollo’ siamo sui 90 euro a testa. A livello di imprese, poi, l’impatto di Irpef, Irap, bollo auto e ticket avrà un impatto significativo: aumenti che arrivano in un momento in cui in tanti si stanno sollevando dalla doppia alluvione del 2023 e 2024, la cassa integrazione si è moltiplicata e i costi energetici sono tornati a esplodere. Il nostro centro studi sta facendo le simulazioni di spesa”.
Lamenta un mancato confronto?
“Sì, non condividiamo questa scelta di procedere senza un confronto preventivo. Non avremmo avuto un atteggiamento di chiusura, ma ci saremmo messi al lavoro, costruttivamente, per trovare soluzioni più equilibrate e sostenibili. La concertazione in questo territorio è sempre stata vincente”.
Che tipo di compensazione chiedete alla Regione?
“Una forte e intelligente riduzione della burocrazia aiuterebbe le imprese a sopportare meglio i nuovi costi. L’Europa viene spesso criticata per la sua eccessiva regolamentazione, ma dovremmo iniziare a semplificare le cose a livello locale”.
“Noi informati a cose fatte. La stangata soffoca le aziende”
“Le imprese artigiane rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale di questa regione. Ci aspettiamo da Viale Aldo Moro un’attenzione che sia almeno pari a questa importante presenza. E ci auguriamo che, con i bandi, la Regione possa continuare a sostenere quel modello che ha fatto ricco il nostro territorio”.
Amilcare Renzi, presidente regionale Confartigianato, vi aspettavate una manovra così pesante da parte della Regione?
“No, perché non c’è stata sicuramente una relazione costruttiva fra le parti, in pratica siamo stati informati a decisione presa”.
Quale degli incrementi annunciati l’ha colpita di più?
“Gli aumenti di Irap e Irpef sicuramente non sono una buona notizia per le nostre imprese, ma anche l’impennata sui bolli auto va ad accrescere i costi delle aziende. E, invece, in un momento in cui siamo impegnati in una trasformazione importantissima sull’innovazione e la tecnologia, a partire dall’uso dell’Intelligenza artificiale, ci sarebbe bisogno di creare un modello meno burocratico e meno oneroso”.
Oltre alla burocrazia, quali aspetti ritenete fondamentali per sostenere le aziende?
“I problemi da risolvere non mancano: siamo alle prese con la difficoltà di ricerca del personale, di adeguamento delle risorse umane necessario a restare competitivi nel mondo. Il nostro conto terzi, poi, è spina dorsale per molti grandi player industriali, assicurando flessibilità e duttilità che spesso la grossa impresa fatica ad avere. Insomma, siamo protagonisti del territorio e dobbiamo essere trattati come tali dalle istituzioni”.
De Pascale ribadisce che l’alternativa era tagliare la Sanità pubblica, servizio universale da tutelare…
“Oggi la Sanità pubblica è un patrimonio indiscutibile, sta a cuore a tutti quanti, ma solo liberando l’impresa possiamo creare vivacità e progettualità negli investimenti. Invece, un aumento del prelievo fiscale come questo imminente, soffoca le imprese e il ceto medio, non è la strada giusta”.
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