E’ un risultato giusto per quanto visto in campo, anzi possiamo pure ammettere che è generoso per noi. Ma se il gol lo becchi di nuovo nel finale, quando sei esausto e non ha ricambi mentre loro possono buttare dentro forze fresche (il gol lo segna Dia), un po’ ti rode.
Ma vabbe’, si va avanti.
Domani tocca all’Inter, che contro la Juve ha la palla del sorpasso.
Formazioni ufficiali:
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Pedro, Zaccagni; Castellanos.
A disposizione: Mandas, Furlanetto, Gigot, Dele-Bashiru, Noslin, Dia, Tchaouna, Belahyane, Provstgaard, Basic, Ibrahimovic, Lazzari. Allenatore: Baroni.
NAPOLI (3-5-2): Meret; Rrahmani, Buongiorno, Juan Jesus; Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, McTominay, Mazzocchi; Raspadori, Lukaku.
A disposizione: Contini, Scuffet, Gilmour, Okafor, Billing, Rafa Marin, Simeone, Politano, Ngonge, Hasa. Allenatore: Conte.
All’Olimpico parte un campionato nel campionato per il Napoli, perché le assenze di Olivera, Spinazzola, Neres oltre la partenza di Kvara (con Okafor a mezzo servizio) di fatto spazzano via il collaudato 4-3-3 dai moduli possibili.
Conte è così costretto a disegnare un nuovo abito per gli azzurri, il 3-5-2, sacrificando peraltro l’uomo tatticamente più prezioso, Politano, che è poco adatto a fare il “quinto”. Quel ruolo viene affidato a Di Lorenzo da un lato e Mazzocchi dall’altro, mentre in difesa torna Buongorno per formare il trio con Rrahamni (centrodestra) e Jesus (centrosinistra).
Altra grossa novità è Raspadori, che veste i panni del “Lautaro” azzurro accanto a Lukaku.
Se fossimo sulla PlayStation, cambiare modulo non comporterebbe conseguenze, ma questo è calcio vero e un cambiamento del genere fai fatica ad assorbirlo. Questi problemi si evidenziano soprattutto nell’impostare l’azione, che praticamente non ci riesce mai visto che la pressione della Lazio eè alta, e tra Rrahamnai, Jesus, Mazzocchi e Meret i piedi non sono proprio i più raffinati.
L’inizio è problematico. Dopo 5 minuti Tavares su punizione costringe Meret all’intervento a fil di palo. Passa un solo minuto e andiamo sotto: su rinvio di Provedel, Rrhamani praticamente la passa a Isaksen che controlla avanza e poi spara un siluro da 30 metri, 1-0. Non segnava dal gol proprio fatto a Napoli.
Il gol subito rischia di essere una mazzata per gli azzurri, che fanno fatica.
Ma al 12′ ecco la fiammata più attesa: McTominey recupera palla su rinvio di Provedel, serve Raspadori che chiede e ottiene o scambio al limite da Lukaku, poi controlla di destro e flumina di sinistro provedel, 1-1.
Il gol segnato, oltre a toglierci un po’ di pressione, spegne la vivacità della Lazio, che si vedrà solo altre due volte al tiro nel primo tempo: con Castellanos da fuori al 15′ (alto), e con Rovella dal limite al 38′ (Meret alza con la punta delle dita in angolo)
I biancocelesti sono costretti a rinunciare a .Castellanos a metà tempo, entra Noslin.
Se complessivamente rischiamo poco, è vero anche che non costruiamo pressoché niente.
Un tiro lo facciamo soltanto in avvio di ripresa (50′), ed è confezionato ancora dal tandem Raspadori-Lukaku, stavolta è il belga a sparare forte ma Provedel respinge.
Al 54′ però è la Lazio che se lo divora: Nuno Tavares va via da solo sulla fascia e mette in area, Isaksen arriva in beata solitudine ma spara di un pelo oltre la traversa.
Al 60′ cambio di Conte: Politano per Buongiorno, che ha esaurito la riserva.
Di Lorenzo slitta a fare il braccetto, Rrhamani passa in mezzo.
La mossa è azzeccata perché, soltanto 2 minuti dopo, proprio Politano scambia con Anguissa e riceve il triangolo sul fondo, crossa basso per Raspadori che tira, il pallone rimpalla su Ghila (a terra) e poi su Marusic, quindi si impenna e si infila in porta, 1-2.
Neppure il tempo di festeggiare, che Zaccagni si inventa una rovesciata mostruosa in area facendo 2-2. Ma per fortuna è un pelo oltre i difensori e anche il check del VAR dice che la rete è annullata.
L’Olimpico intanto diventa una bolgia.
La Lazio si getta all’attacco mentre il Napoli comincia ad accusare un po’ di fatica. Mentre Baroni può mandare in campo alcuni ricambi, Conte si guarda attorno ma non ha armi per rinforzare le fasce in zona difensiva, dove c’è sofferenza. Alcuni azzurri segnalano a Conte che Mazzocchi è esausto. Ma Conte non ha chi mandare dentro al suo posto.
All’84’ viene ripescato Rafa Marin, che prende proprio il posto di Mazzocchi.
Rafa Marin va a fare il centrodestro, Di Lorenzo torna il quinto a sinistra mentre Politano va dall’altra parte.
E dopo 2 minuti ecco il pareggio: Zaccagni serve Dia in area, Politano (e che gli vuoi dire?) non è sull’uomo e l’ex Salernitana allunga il piede e la manda nell’angolo lontano, 2-2.
Al 92′ altro errore di Politano, che sbaglia retropassaggio e fa correre Noslin verso la porta, botta forte sul primo palo, Meret devia in angolo.
Sarebbe stato davvero troppo.
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