Via Galliano
L’obiettivo è tornare già dalla prossima estate a vivere gli spazi dell’ex centro natatorio
Febbraio 2025: le condizioni dell’ex Lido di Verona di via Galliano (foto Marchiori)
Da area abbandonata a luogo sperimentale di rigenerazione urbana, strumento per riempire vuoti che altrimenti diventano voragini e sprofondano in degrado e insicurezza. L’ex Lido, sulle Mura lungo viale Galliano, da alcuni mesi con il contributo di associazioni, professionisti, cittadini, si sta preparando per una nuova vita. L’obiettivo è tornare già dalla prossima estate a vivere, e dunque presidiare, gli spazi dell’ex centro natatorio che da quando ha smesso di essere tale – dieci anni fa – è in stato di abbandono, teatro di cattive frequentazioni, gradualmente eroso da tempo, vegetazione infestante, atti vandalici fino a consumo e spaccio di droga, sporcizia.
Tentativi di recupero
Negli anni passati, in più riprese, si sono succeduti tentativi di recupero, progetti per far ripartire le ex piscine, di cui una olimpionica, bandi andati deserti. Di fatto, l’area è rimasta in balia di tempo e degrado.
L’ultima nuotata nelle piscine tra circonvallazione e Mura magistrali risale all’estate del 2015, poi il baratro. I tentativi di far rinascere quel posto storico, inaugurato all’inizio degli anni ’30 del ‘900 e osannato come il centro con una delle piscine olimpioniche (allora) più grandi d’Europa, non sono mancati. Inizialmente cercando di proseguire le convenzioni con i gestori, vecchi e nuovi, che lo avevano tenuto nel tempo. Poi attraverso bandi che per vari motivi non hanno avuto seguito.
Ipotesi
Era stato ipotizzato anche, prima del 2020, di far rinascere dall’ex Lido un nuovo centro acquatico con scivoli e attrazioni per i più piccoli e le famiglie. Anche in quel caso, però, lettera morta. Da allora, la situazione è degenerata e l’area è finita spesso nel mirino di polizia locale e forze dell’ordine. Tra gli episodi più recenti, nel 2022 gli agenti scoprirono qui un deposito di refurtiva, nell’agosto dello stesso anno il luogo è teatro dell’ennesimo blitz della locale. Negli anni, hanno trovato riparo qui, tra degrado e siringhe, anche alcune giovani donne con problemi di dipendenza. Persone italiane o straniere, giovani, talvolta nemmeno maggiorenni, e anziani, per lo più maschi ma anche femmine. In larga parte, soggetti che vivono una situazione di estrema emarginazione.
Nuovo capitolo
Ora si apre però un nuovo capitolo. Innanzitutto, a breve, è fissato un grande intervento di pulizia e di messa in sicurezza. Dopodiché, nella zona del parco e delle due ex vasche più piccole, saranno organizzate iniziative e incontri mirati a vivere e di riflesso dunque presidiare gli spazi. Per quel che riguarda, invece, il parallelepipedo in muratura che ospitava gli spogliatoi e altri vani, e le vasche maggiori, i lavori di sistemazione partiranno non prima del prossimo autunno.
Del progetto si sta occupando l’assessore all’Innovazione e Politiche giovanili Jacopo Buffolo, in collaborazione con Torino Stratosferica, progetto, come si legge sulla pagina web, «di city imaging: un laboratorio collettivo che vuole sperimentare il potere creativo dell’immaginazione urbana e l’impatto delle idee visionarie sulla città». Tradotto, «ci sono associazioni, gruppi di cittadini e cittadine, professionisti che da alcuni mesi si stanno incontrando per discutere e delineare ciò che si potrebbe fare, già dai prossimi mesi di bella stagione, in questi spazi», anticipa Buffolo. «La messa in sicurezza e il riuso temporaneo saranno il primo passaggio verso la riqualificazione. L’idea ha preso forma dopo una visita a Torino insieme al sindaco Tommasi e agli assessori Ferrari e Bissoli, con i quali stiamo portando avanti questo progetto. La priorità è, infatti, riempire gli spazi vuoti anche momentaneamente per impedire che vengano riempiti nel modo che abbiamo avuto sotto gli occhi per troppo tempo».
Futuro
Quella che sarà la futura, definitiva, destinazione del compendio, dunque, si vedrà. La Giunta comunale aveva approvato lo scorso anno il documento di fattibilità delle alternative progettuali per inserirlo nell’elenco 2024 delle opere pubbliche, indicando come soluzione proprio la rigenerazione a stralci.
Nel frattempo, ha preso forma a pochi passi dall’ex Lido il Parco della Cultura Urbana all’interno delle Mura Magistrali, area pubblica aperta a tutti con spazi destinati allo skatepark e la sistemazione dell’area verde a parco pubblico con edifici di servizio.
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