Si tratta di una vera e propria stangata per tutti coloro che possiedono in casa un animale da compagnia: in Italia, infatti, le tasse sui farmaci per cani e gatti sono elevatissime. Scopriamone di più.
In Italia, gli animali domestici sono considerati parte integrante delle famiglie. Non solo cani e gatti, ma anche conigli, furetti e altri piccoli animali godono di grande affetto da parte dei proprietari, che si prendono cura di loro con impegno e dedizione.
Tuttavia, dietro questa passione si nasconde una realtà difficile da affrontare: i costi, spesso elevatissimi, legati alla salute degli animali, in particolare per quanto riguarda i farmaci veterinari.
In Italia le tasse sui farmaci per cani e gatti sono elevatissime
L’aliquota IVA del 22% sui farmaci veterinari rappresenta un gravoso ostacolo per i proprietari di animali, in quanto è la stessa applicata ai beni di lusso. Questo tasso di imposta, che grava su prodotti considerati non essenziali, risulta particolarmente ingiusto per i farmaci destinati alla cura degli animali, i quali, come gli esseri umani, possono necessitare di trattamenti medici frequenti e specializzati.
A differenza di altre categorie di beni, per i quali l’aliquota IVA può essere ridotta in virtù della loro utilità sociale o della necessità di tutelare la salute pubblica, i farmaci per uso umano sono soggetti a un’imposta significativamente inferiore. L’aliquota IVA sui farmaci destinati agli esseri umani, infatti, è fissata al 10%, una percentuale ben più bassa rispetto a quella applicata ai farmaci veterinari. Questa differenza, che inizialmente potrebbe sembrare solo una discrepanza fiscale, si traduce in un notevole aumento del prezzo finale dei medicinali per animali, rendendoli inaccessibili a un numero crescente di famiglie.
Se a questo si aggiunge che gli animali domestici, come cani e gatti, sono sempre più considerati membri della famiglia, il carico economico legato alle cure veterinarie diventa particolarmente difficile da sostenere. Molti proprietari si trovano costretti a rinunciare a trattamenti salvavita o, peggio ancora, a rimandare visite o terapie necessarie, con il rischio che la salute degli animali peggiori irreversibilmente.
Le conseguenze sociali ed economiche
Il problema si aggrava in modo significativo quando gli animali necessitano di cure prolungate o soffrono di malattie croniche che richiedono un trattamento costante. In questi casi, le spese per farmaci e visite veterinarie possono rapidamente salire, e l’aliquota IVA al 22% contribuisce in modo determinante ad aumentare il costo complessivo delle terapie. Per una famiglia che si trova già a dover fronteggiare spese quotidiane, questo balzello fiscale può risultare insostenibile, costringendo i proprietari a fare scelte dolorose tra la salute del loro animale e altre necessità familiari.
Il carico economico delle spese veterinarie ha delle conseguenze pesanti. In molti casi, i proprietari si trovano costretti a rinunciare alle cure per i propri animali, compromettendo così la loro salute. A volte, la difficoltà economica sfocia addirittura nell’abbandono degli animali, un fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso in Italia.
In altri casi, i proprietari tentano soluzioni “fai da te”, somministrando farmaci destinati agli esseri umani o ricorrendo a rimedi casalinghi, che risultano non solo inefficaci, ma anche pericolosi per la salute degli animali.
Le richieste di modifica della normativa
Questa situazione ha spinto molte voci a chiedere un cambiamento. Associazioni di consumatori, veterinari e gruppi animalisti chiedono una riduzione dell’aliquota IVA sui farmaci veterinari, proponendo di allinearla a quella applicata ai farmaci per uso umano. Una misura che, secondo i più, rappresenterebbe un atto di civiltà e attenzione per il benessere degli animali, ma anche un aiuto concreto per le famiglie italiane.
Negli ultimi anni, diversi progetti di legge sono stati presentati in Parlamento con l’obiettivo di risolvere il problema. Alcuni propongono di abbassare l’aliquota IVA sui farmaci veterinari, altri prevedono detrazioni fiscali per le spese veterinarie. Tuttavia, nessuna di queste iniziative ha ancora visto la luce.
Un intervento urgente è necessario
La situazione attuale richiede un intervento tempestivo da parte del governo. Ridurre le tasse sui farmaci per animali non solo sarebbe una scelta giusta per gli animali e i loro proprietari, ma anche un investimento sulla salute pubblica. Gli animali domestici sono una componente fondamentale della nostra società e contribuiscono al nostro benessere fisico e psicologico. Prendersi cura di loro non è solo un diritto, ma un dovere morale e civile che merita il sostegno delle istituzioni.
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