«Gli errori dei singoli sono mie responsabilità. Isaksen straordinario, Provedel è il titolare»

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La Lazio pareggia in rimonta contro la capolista Napoli e chiuderà la stagione senza perdere contro la squadra di Antonio Conte. Al vantaggio iniziale di Isaksen – che non segnava dalla gara di andata – hanno risposto Raspadori e un’autorete di Marusic, prima della rete all’87’ di Dia, la sedicesima ricevuta da un subentrato in stagione, la ventunesima nell’ultimo quarto di gara (11 punti conquistati). Il 2-2 di Roma conferma i trend stagionali della Lazio: succede quasi tutto nel primo quarto di gara e poi nel finale. Diventano 9 i punti ottenuti in altrettanti big-match contro Napoli, Inter, Atalanta, Juventus, Milan, Fiorentina e Bologna. Il Napoli viene rimontato per la terza volta consecutiva, la seconda all’Olimpico nel giro di 10 giorni. La gara è stata commentata dal tecnico della Lazio, Marco Baroni, prima a DAZN e poi in conferenza stampa. Si comincia alla televisione. «Un peccato, abbiamo preso 2 reti nei nostri momenti migliori. Abbiamo fatto una gara piena di voglia, gioco, passione contro la prima in classifica. La valorizzazione di questa gara la dà l’avversario, che era la capolista. Abbiamo subito due reti evitabili, ma questi siamo noi, nel senso che abbiamo qualche fragilità su cui lavorare. Ho fatto i complimenti ai ragazzi per lo spirito con cui hanno giocato». Fa bene chi parte, fa bene chi subentra. «Isaksen è stato straordinario, andava lanciato, Boulaye si era allenato soltanto ieri. Credo che la passione con cui la Lazio si batte sia evidente a tutti». Noslin, entrato al posto di Castellanos, è apparso ingolfato. «Ha una modalità diversa di fare il centravanti, lui amerebbe la profondità ma noi giochiamo in modo diverso». La nota stonata della serata è proprio l’infortunio del Taty, uscito dopo il primo quarto di gara. «Pedro e Dia sono calciatori universali, possono giocare da centravanti, a me piacciono i calciatori che non danno punti di riferimento». Ai microfoni di Lazio Style Channel, Baroni ha proseguito: «Noi giochiamo per vincere, avevo chiesto intensità e convinzione, così si crea una mentalità vincente. Il nostro è un percorso appena cominciato, ma la squadra dovrà avere sempre questa impostazione»

LA CONFERENZA – L’analisi approfondita della partita è andata in scena nella pancia dello stadio, davanti ai giornalisti.

Come valuta questa partita?

«La gara l’avete vista, è stata di altissimo livello, con intensità, passione, manovra e ricerca del risultato pieno. Abbiamo preso 2 gol evitabili, ma sono contentissimo per la prestazione. Speso di recuperare velocemente Castellanos, mi auguro che il suo infortunio non sia grave».

Ha qualche rimpianto? La Lazio ha preso il pareggio troppo presto…

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«Sì, prima di prendere gol abbiamo avuto una palla clamorosa con Isaksen per raddoppiare.

Ma l’importante è che la squadra voglia sempre cercare di vincere e mantenga la nostra identità. Se ci guardiamo indietro, quando abbiamo perso abbiamo sempre creato, tranne in un caso (si riferisce alla seconda giornata di campionato, a Udine, ndr). Qualche rischio ce lo assumiamo, lo so, ma è la strada per la bellezza. La mia Lazio deve emozionare, la gente deve vedere la passione dei giocatori che si battono. Vogliamo farlo fino alla fine: lottare, combattere e lavorare».

Sul 1° gol del Napoli è stata sbagliata la partenza dal basso…

«Noi abbiamo una modalità di condotta della gara, non abbiamo la capacità di essere attendisti. Io voglio che la squadra si assuma dei rischi, quello forse è stato eccessivo. Ma gli errori che si fanno sul campo sono una mia responsabilità, non dei calciatori. Ma noi dobbiamo partire, non abbiamo struttura né capacità di calciare i palloni alti in avanti».

Provedel sta attraversando un periodo particolare. In questo momento il ragazzo è sereno? Come puoi lavorare sulle sue incertezze?

«Le gerarchie le ho dette dall’inizio, lui è il portiere titolare. Gli errori dei singoli sono mie responsabilità, lo ribadisco. In alcune partite queste situazioni dobbiamo gestirle meglio, ma l’unica soluzione che conosco è il lavoro. Oggi ho avuto una squadra che aveva grande mentalità, era una gara difficile. Oggi voglio fare soltanto complimenti».

Forse è stata la miglior gara contro una grande. Oggi non avete preso infilate…

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«Noi contro l’Inter facciamo una prima mezz’ora strepitosa, poi si fanno male Gila e Gigot, devo mettere un terzino a fare il centrale, mancava Castellanos. Le squadre sono fatte anche di consistenza. Il Napoli ha una consistenza incredibile e un allenatore esperto e abituato a vincere. Noi siamo giovani, dobbiamo crescere, ma non dobbiamo mai lasciare dedizione e bellezza».

Dia è forse il miglior sostituto di Castellanos? Ci fa un aggiornamento sugli infortunati?

«Patric dovrebbe iniziare la settimana con noi, dovrebbe rientrare. Vecino andrà valutato, con lui ci possiamo prendere una settimana in più per tutelarlo, perché per me è fondamentale. Oggi il dolore più grosso è quello di essere stato costretto a fare uscire Castellanos. Ma Dia e Pedro sono straordinari, poi abbiamo Noslin e Tchaouna, ho lavorato su Tchaouna da prima punta in settimana. A seconda del centravanti, noi dobbiamo cercare di cambiare le modalità per servirlo. Noslin ha fatto un’ottima gara».

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