Festival di Sanremo, trionfa Olly. L’incredulità del cantante ligure: “Ciao ma’, ciao pa’, è assurdo ma è successo”

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Sanremo. Olly ha vinto il 75° Festival di Sanremo con Balorda Nostalgia. Per il giovane cantante genovese un trionfo maturato in un crescendo di consensi sino al primo posto nella serata finale.

Olly, camicia azzurra, canottiera e catenina, è rimasto senza parole non riuscendo quasi neanche a sorridere, travolto dall’incredulità. Poi ha detto: “È una di quelle cose che sembra non sia vero quando capita: sono molto contento, grandi! Grazie al maestro Pallotti alla direzione, all’orchestra, a voi. Ciao ma’, ciao pa’, è assurdo ma è successo”.

Che fosse la sua serata si intuiva già durante l’esibizione, in cui ha raccolto l’applauso più lungo del pubblico sino a quel momento. Erre moscia, trasporto nel cantare la sua Balorda nostalgia, che funziona parecchio.

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“Complimenti a Olly, vincitore del Festival di Sanremo 2025. Un talento nato e cresciuto nella nostra Liguria che ha saputo conquistare il dell’Ariston con incredibile energia e passione: si tratta di un successo che rende orgogliosi tutti i liguri e che porta il nome della nostra Regione sul tetto della musica italiana”. Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, commentando la vittoria del cantante Olly al festival di Sanremo 2025. Il cantante ha portato a casa la vittoria con il brano ‘Balorda nostalgia’. Voglio complimentarmi anche con l’altro ligure in gara, Bresh, che ha fatto a sua volta un ottimo percorso nella competizione”, così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci.

Ha battuto, sul filo di lana (percentuali di 23,8% contro 23,4%) Lucio Corsi, rivelazione di questo Festival, per cui ha avuto parole al miele proprio subito dopo la proclamazione: “Grande Lucio, sei un cantautore potentissimo, e così tutti i membri del cast fantastico di questo festival”. Terzo posto per Brunori Sas, quarto posto per Fedez, quinto posto per Simone Cristicchi.

All’annuncio del quintetto dei finalisti fischi all’Ariston per il settimo posto di Achille Lauro e il sesto di Giorgia, in gara rispettivamente con le canzoni ‘Incoscienti giovani’ e ‘La cura per me’.

Questa la classifica completa: 6) Giorgia – La cura per me 7) Achille Lauro – Incoscienti giovani 8) Francesco Gabbani – Viva la vita 9) Irama – Lentamente 10) Coma_Cose – Cuoricini 11) Bresh – La tana del granchio 12) Elodie – Dimenticarsi alle 7 13) Noemi – Se t’innamori muori 14) The Kolors – Tu con chi fai l’amore 15) Rocco Hunt – Mille vote ancora 16) Willie Peyote – Grazie ma no grazie 17) Sarah Toscano – Amarcord 18) Shablo feat Guè, Joshua e Tormento – La mia parola 19) Rose Villain – Fuorilegge 20) Joan Thiele – Eco 21) Francesca Michielin – Fango in paradiso 22) Modà – Non ti dimentico 23) Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore 24) Serena Brancale – Anema e core 25) Tony Effe – Damme ‘na mano 26) Gaia – Chiamo io chiami tu 27) Clara – Febbre 28) Rkomi – Il ritmo delle cose 29) Marcella Bella – Pelle diamante.

Premio Sergio Bardotti per il miglior testo: Brunori Sas – L’albero delle noci. Premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale: Simone Cristicchi – Quando sarai piccola. Premio della critica sala stampa Mia Martini a Lucio Corsi – Volevo essere un duro. Premio della critica Lucio Dalla: Simone Cristicchi – Quando sarai piccola. Premio Tim per l’artista più votata sulla app: Giorgia con La cura per me. All’annuncio e alla consegna del premio ovazione pazzesca della platea, standing ovation e lacrime per l’artista e il coro: “Hai vinto”.

“La vittoria di Olly è motivo di orgoglio per tutta la Liguria. Il suo successo testimonia la vitalità e la creatività dei nostri giovani artisti, capaci di emergere sulla scena nazionale – commenta il vice presidente della Regione Liguria con delega ai Grandi Eventi Alessandro Piana – Il Festival di Sanremo si conferma come evento di punta per la promozione del nostro territorio, cuore pulsante della musica italiana e una straordinaria occasione di visibilità per la Liguria. Il trionfo di Olly aggiunge un valore speciale a questa edizione, celebrando il talento e l’energia dei nostri giovani. Con la vittoria al Festival, avrà ora l’opportunità di rappresentare l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest, portando con sé l’entusiasmo e l’energia della Liguria su un palcoscenico internazionale. Infine, voglio menzionare il ruolo fondamentale dei fiori di Sanremo, protagonisti indiscussi sul palco dell’Ariston e che riconfermano il legame storico tra la Liguria e la manifestazione canora più prestigiosa d’Italia. A Olly vanno i miei più sentiti complimenti e l’augurio di una carriera ancora ricca di tanti successi”.

“La vittoria di Olly a Sanremo è un motivo d’orgoglio per tutta la Regione. La sua “Balorda nostalgia” incorona infatti la Liguria regina del Festival a 22 anni di distanza dall’ultima volta, quando trionfò la spezzina Alexia. Il cantante genovese è entrato nel cuore degli italiani non solo per il suo indiscutibile talento, ma anche per la capacità di trasmettere allo stesso tempo energia e sentimento con grande trasporto emotivo. Complimenti Federico, non vediamo l’ora di vederti all’Eurovision Song Contest”. Così l’assessore alla Cultura della Regione Liguria Simona Ferro, commentando la vittoria del cantante Olly al Festival di Sanremo 2025.

Si chiude così il primo Festival post-Amadeus, caratterizzato da ascolti record (anche se è cambiato il metodo di rilevazione con la total audience che tiene conto anche delle piattaforme come Raiplay e la durata più corta delle serate non rende paragonabili i dati) su cui tanti non avrebbero scommesso.

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Il Festival della scaletta puntuale, dei braccialetti luminosi al pubblico (ormai lontani dalla platea ingessata delle edizioni più datate) delle paillette, dei petti nudi, del total black, del total white, dei saluti alle mamme, dei co-conduttori che ha consacrato Geppi Cucciari vera mattatrice della serata cover con la sua ironia coinvolgente e la battuta sempre pronta.

Doveva essere il Festival della rivalità tra Fedez e Tony Effe, ex amici, ma così non è stato. Al di là del fatto che quest’ultimo ne sia uscito con le ossa rotte al di là del caso della collana vietata per “riconoscibilità del marchio” tanto da farci domandare perché abbia deciso di partecipare a un Festival che inevitabilmente lo snatura, è stato invece il Sanremo che ha portato agli altari la gentilezza, la normalità, i “bravi ragazzi” più che gli eccessi.

La finale di Bresh, esibizione di Tedua

L’altro genovese in gara, Bresh quarto in ordine di uscita, ha rischiato di cadere sull’ultimo gradino della scalinata che porta sul palco, prendendola sul ridere dopo i problemi tecnici ai microfoni durante la serata cover. Ancora una volta si è esibito con grande padronanza nella sua Tana del granchio che gli calza a pennello e cresce a ogni ascolto. Al termine dell’esibizione il cantautore genovese ha chiesto: “Dove sei Chiara?”, e manda un bacio. “Chi è Chiara?”, ha chiesto Carlo Conti. “Mia sorella” la risposta. Conti si lascia andare a una delle poche battute della serata: “Breshia”.

Bresh

L’invasione di Sanremo da parte dei genovesi si completa in questa finale con l’esibizione di Tedua, anche lui elegantissimo, sul Suzuki Stage con Bagagli.

La maratona finale

Gabri Ponte e il tormentone Tutta l’Italia hanno aperto la finale con ballerine di Paso Doble e un vocalist mascherato come il medico della peste.

Alessandro Cattelan e Alessia Marcuzzi hanno fatto da co-conduttori in una serata scandita sempre dal ritmo imposto da Carlo Conti.

Marcuzzi, prima fasciata in un lungo e accollato abito nero con ampia scollatura sulla schiena e poi in rosso, ha iniziato chiedendo un abbraccio: “Carlo io ho bisogno di contatto fisico per sentirmi a casa” e prima abbraccia Conti, poi Mara Venier e infine una persona del pubblico a caso. È lei a riuscire a coinvolgere Conti nel mimare la gestualità di Rose Villain. La foto che li immortala diventa subito un meme da social.

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alessia marcuzzi, carlo conti

Diversi gli ospiti: Alberto Angela ha citato come canzoni preferite del Festival Vita Spericolata di Vasco Rossi e Terra Promessa di Eros Ramazzotti: “se la ascoltate, è una canzone moderna perché parla di speranza nel futuro. Oggi vedo nei ragazzi questo timore del futuro: ma è lì, bisogna costruirlo e darci dentro”.

Antonello Venditti, che ha ricevuto il premio alla carriera, ha cantato Ricordati di me e Amici mai visibilmente provato nella voce a causa dell’influenza.

Sulla Costa Toscana sono stati i Planet Funk a esibirsi con un medley.

Qualche sorpresa nella serata: il saluto a fine “Grazie ma no grazie! di Luca Ravenna, che per tutte le esibizioni di Willie Peyote è stato un corista speciale. Fru dei Jackal si è esibito come ballerino insieme ai Kolors e Brenda Lodigiani ha invaso il palco ballando travestita da Angela dei Ricchi e Poveri, ormai vero tormentone.

Il calciatore Edoardo Bove, che durante Fiorentina – Inter si accasciò per un arresto cardiaco, occhi lucidi, ha raccontato la sua esperienza: “Sto vivendo questa esperienza con alti e bassi, senza il calcio manca qualcosa credo come per un cantante la voce o una persone che prende un grande amore. Mi sento un pochino incompleto. So che ci vuole tempo e ci vuole tanto coraggio. Sto iniziando un percorso anche di analisi su me stesso, mi fa star male ma mi servirà per il futuro. Nel mio caso è stato importante il primo soccorso, mi ha fatto capire quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile e quanto dipendiamo da chi ci è accanto”.

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