I cittadini sono chiamati alle urne il prossimo 23 febbraio, dopo che alla fine del 2024 è stato sfiduciato il cancelliere Olaf Scholz e il Parlamento è stato sciolto in anticipo. Come si formerà il nuovo Bundestag?
La Germania si prepara ad andare alle urne. Il 23 febbraio i cittadini sono chiamati a votare per rinnovare la composizione del Bundestag, la camera dei deputati, dopo la crisi di governo che alla fine dello scorso anno ha visto sfiduciare il cancelliere Olaf Scholz (SPD) e ha portato ad anticipare la scadenza della legislatura, inizialmente prevista per l’ultima parte del 2025. Sarà una tornata elettorale fondamentale per capire dove sta andando il Paese, che sta attraversando forti cambiamenti politici: i socialdemocratici perdono consensi, l’estrema destra dell’AfD continua invece a crescere, forte anche di un approccio più morbido nei suoi confronti da parte della Cdu (Unione Cristiano-Democratica). Come funziona il sistema elettorale tedesco?
Il sistema elettorale tedesco
Il sistema elettorale federale per l’assegnazione dei seggi del Bundestag è di tipo misto e viene definito come un sistema proporzionale personalizzato, prendendo in prestito anche qualche meccanismo maggioritario. Viene considerato generalmente come uno dei più macchinosi, almeno nel panorama europeo, ed è pensato per spronare le varie realtà politiche a formare coalizioni.
I due voti
Ogni elettore ha diritto a due voti, da esprimere su un’unica scheda. Il primo voto, l’Erststimme, è quello maggioritario: va a esprimere la preferenza per un candidato della propria circoscrizione elettorale locale (in tutto esistono 299 collegi uninominali). Viene eletto il nome che riceve più voti in ciascuna circoscrizione. Con il secondo voto, Zweitstimme, si sceglie invece un partito politico, i cui candidati sono fissati su una lista per ciascun Land. È fondamentale per la successiva formazione del governo, perché sulla base di questo voto si determina la distribuzione proporzionale dei seggi del Bundestag. È ammesso il voto disgiunto: il candidato indicato con il primo voto può anche essere di un partito diverso da quello indicato con il secondo voto.
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La soglia di sbarramento e le eccezioni
È prevista una soglia di sbarramento del 5%: i partiti e le coalizioni che restano al di sotto non ottengono alcun seggio. In realtà sono previste due eccezioni. La prima riguarda i partiti che riescono a ottenere tre mandati diretti attraverso i primi voti: per loro si trasformano in seggi i voti di lista della parte proporzionale, anche se in generale non hanno superato il 5%. Anche se questa eccezione è stata formalmente abrogata, a queste elezioni – per effetto di una pronuncia del Tribunale costituzionale e in attesa di una modifica legislativa – viene ancora applicata. La seconda eccezione tocca invece i partiti in rappresentanza delle minoranze nazionali, che non devono raggiungere per forza il 5%.
La riforma del 2023
Conseguenza diretta del sistema elettorale tedesco è che il Bundestag non ha un numero fisso di componenti. Viene però previsto un numero minimo di deputati, 598, e un numero massimo, fissato a 630 con una riforma del 2023. In precedenza era in vigore un metodo di compensazione con cui le liste che con il primo voto arrivavano ad avere più seggi rispetto a quelli che avrebbero ottenuto con il secondo voti potevano mantenere i seggi eccedenti. Per far sì che questo non “sporcasse” la proporzionalità del sistema erano anche previsti mandati compensativi per gli altri partiti. Il risultato è che venivano eletti troppi deputati (736 nel 2021). Si è quindi deciso di mettere un paletto a 630 membri, eliminando i mandati compensativi e i seggi eccedenti.
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