Dalla prima lettera del sindaco al 156° presidio per la Pace – Foto 1 di 41

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


In una città  completamente vestita a festa con i colori degli aranceri, già immersa nell’atmosfera del Carnevale, dove tutti hanno ormai in testa solo la battaglia delle arance. In questo scenario c’è chi non dimentica il dramma dei conflitti nel mondo e continua a manifestare per la pace, come ogni sabato, da quasi tre anni, in piazza di città, con un solo obiettivo: chiedere la fine delle guerre. Il 156° Presidio per la Pace, tenutosi sabato 15 febbraio, è stato un’ulteriore dimostrazione, sempre che e ne fosse il bisogno, di questa determinazione e “resilienza”. 

Inevitabile una discussione sulla lettera  inviata ai capigruppo del Consiglio comunale e al sindaco qualche giorno fa e che era da considerarsi un appello accorato affinché ciascuno si facesse portavoce presso i propri partiti nazionali di un messaggio di pace e disarmo

E invece?  

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

“Ha finito – si è detto  – per diventare un “caso” sul quale la minoranza consigliare ha teso una trappola alla maggioranza…”.

Cadigia Perini ha letto la risposta (quasi una messa) del Sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, che ha espresso vicinanza alle istanze pacifiste ma ha mantenuto una posizione ambigua, sottolineando la necessità di equilibrare sensibilità diverse all’interno della maggioranza.

Inutile aggiungere che in tanti speravano in un impegno netto contro l’invio di armi, aldilà delle ideologie e dei diktat.

La risposta del sindaco Matteo Chiantore

Ivrea, 14 febbraio 2025

Alla Cortese Attenzione

Singoli e Associazioni del Presidio della Pace di Ivrea

Capigruppo del Consiglio Comunale di Ivrea

OGGETTO: LETTERA APERTA

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Gentilissimi.

con riferimento alla lettera aperta da voi trasmessa lo scorso 2 febbraio – ns. prot..n. 4315/03.02.2025 – desidero esprimere il mio rispetto per le preoccupazioni e le istanze che avete sollevato, in particolare riguardo alla questione della guerra e all’invio di armi all’Ucraina.

L’Amministrazione comunale di Ivrea condivide il ripudio della guerra e sottolinea l’importanza di perseguire soluzioni diplomatiche, con l’Europa in prima linea. E essenziale che il dialogo e la cooperazione prevalgano in un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni. La pace è un obiettivo che tutti noi dobbiamo perseguire con determinazione e impegno.

Tuttavia, mi preme evidenziare che all’interno di una maggioranza di governo dell’ente locale, possono convivere diverse legittime posizioni riguardo al diritto di difesa. Il mio ruolo di Sindaco mi impone di rappresentare l’intera comunità, evitando di schierarmi in un dibattito che può facilmente polarizzarsi. È fondamentale, in questo senso, mantenere un dialogo aperto e costruttivo, rispettando le varie opinioni e sensibilità presenti nel nostro territorio.

Le armi non dovrebbero mai rappresentare la soluzione ai conflitti, ma è importante comprendere il punto di vista di chi sente il bisogno di proteggere il proprio diritto di difesa di fronte a un’aggressione militare.

E un tema complesso, che richiede una riflessione profonda e una considerazione attenta delle molteplici sfaccettature che presenta.

Invito tutti a continuare a lavorare insieme per promuovere la pace e il dialogo, affinché le nostre azioni siano sempre orientate a costruire un futuro migliore. Sarò lieto di ascoltare ulteriori proposte e iniziative che possano contribuire a questo obiettivo comune.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Vi ringrazio per l’impegno e la passione dimostrati nel portare avanti queste importanti tematiche.

Cordiali saluti

Matteo Chiantore, sindaco di Ivrea

“Da quasi tre anni ci troviamo qui per dire basta alle guerre – ha preso la parola Pierangelo MontiChiediamo il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza, chiediamo che l’Italia smetta di alimentare i conflitti con l’invio di armi. La pace non si costruisce con le bombe, ma con la giustizia, il dialogo e il rispetto del diritto internazionale”.

Monti ha ripreso le parole di Papa Francesco: “la guerra è sempre una sconfitta”, sottolineando quanto sia cruciale promuovere una resistenza nonviolenta ispirata ai principi di Gandhi. Sempre lui a ricordare che la pace è una scelta consapevole, che richiede coraggio e perseveranza.

Tra i temi discussi, il legame indissolubile tra guerre e sfruttamento delle risorse naturali. Attraverso la lettura di un articolo di Rita Vittori del Centro Sereno Regis, è stato evidenziato come molti conflitti abbiano radici economiche, con potenze mondiali pronte a sacrificare vite umane pur di controllare materie prime strategiche.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

In Congo, la guerra ruota attorno a minerali come coltan, oro e diamanti, fondamentali per l’industria tecnologica. L’Ucraina, invece, è ricca di litio, titanio e gas naturale, risorse che hanno attirato l’interesse degli Stati Uniti e della Cina. Anche Gaza, situata sopra un giacimento di gas naturale tra i più ricchi del Mediterraneo, è da anni oggetto di forti contese.

Sul conflitto in Ucraina, Monti ha messo in evidenza due aspetti chiave: l’allarme lanciato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) sulla crescente pericolosità degli attacchi vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, e l’ipotesi di nuovi negoziati tra Trump e Putin, che potrebbero aprire uno spiraglio di pace. Un fragile barlume di speranza in un contesto ancora gravemente compromesso.

Su Gaza, si è ribadita la necessità di un cessate il fuoco duraturo e il rispetto dei diritti umani. Amnesty International e altre 161 organizzazioni hanno recentemente chiesto alla Commissione europea di interrompere i rapporti commerciali con gli insediamenti israeliani nei territori occupati, dichiarati illegali dalla Corte Internazionale di Giustizia.

La giornata si è chiusa con un messaggio di unità e resistenza pacifica. Monti ha ribadito che, nonostante le differenze di opinione, il presidio rimane una comunità coesa, decisa a far sentire la propria voce: “Possiamo anche restare in silenzio per un’ora, ma il nostro messaggio sarebbe lo stesso: basta armi, vogliamo la pace.”

La discussione sulla risposta alla lettera del sindaco e dei consiglieri continuerà mercoledì 19 febbraio, nello spazio Zac! di Ivrea, con l’obiettivo di definire quale risposta dare al sindaco e ai gruppi consigliari, ma anche le prossime azioni per rafforzare l’impegno pacifista. 

Richiedi prestito online

Procedura celere

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link