Si intitola “Valore Romagna” perché, tra gli scopi della carta ideata dai soci fondatori della startup Simone Bertozzi, Marco Fratta e Basilio Martorana, c’è soprattutto quello di creare valore da far rimanere nei confini del territorio. A beneficio dei commercianti, dei residenti, e anche degli attori che lo animano: istituzioni, associazioni, enti.
Fu nel lontano 2019 che Bertozzi, Fratta e Martorana – tre liberi professionisti attivi nel campo del marketing – si ritrovarono a interrogarsi su come poter rilanciare un territorio che, sotto il punto di vista commerciale, faceva acqua da tutte le parti. Lo stop imposto dal Covid ha solamente rallentato i progetti, ma non ne ha esaurito la linfa. E così, nel novembre 2022, si approdò finalmente a Valore Romagna. Una carta ispirata alla SMaC di San Marino che i tre, all’inizio, decisero di testare negli undici Comuni della Valmarecchia.
“Conoscevamo il mercato, ciascuno da un punto di vista diverso – spiega Bertozzi a RiminiToday -. Studiammo vari circuiti locali e tanti sistemi di cashback. Alla fine, quello che più rispondeva alle nostre esigenze era quello sammarinese, proprio perché vincolato al territorio”.
L’idea alla base di Valore Romagna? Bertozzi la spiega così: “Fai acquisti nei negozi del territorio, supportando i commercianti che aderiscono al circuito, ottenendo in cambio un cashback da poter spendere per fare compere in altre attività del circuito. Così facendo si dona nuova linfa all’economia locale, oltre a ottenere vantaggi per il proprio portafoglio”.
Uno strumento che, cinquant’anni fa, non si sarebbe mai reso necessario, perché all’epoca i soldi spesi da una famiglia rimanevano comunque sul territorio. “Oggi, tra Amazon, grandi catene e megastore, tante realtà stanno drenando risorse dall’economia locale – osserva il fondatore della startup -. Il nostro obiettivo, condiviso con i Comuni che ci hanno appoggiati, non è sconfiggere Amazon, ma offrire alle persone un’alternativa di territorio”.
I due anni in Valmarecchia, prosegue Bertozzi, hanno consentito di mettere a segno risultati più che positivi: circa 4.500 utenti registrati, 130 attività commerciali che hanno aderito al circuito e un volume d’affari pari a due milioni di euro. A partire dal prossimo primo marzo, Valore Romagna approderà a Rimini. “Le aspettative, in questo caso, sono di gran lunga più alte – puntualizza -. Secondo le nostre previsioni, ogni anno, rimarrebbero sul territorio almeno 200-300 mila euro in più”.
Valore Romagna sbarca a Rimini: come funziona la card
Il lancio, nel territorio comunale di Rimini, è fissato al prossimo primo marzo. Con obiettivo, svela Bertozzi, di allargare l’iniziativa anche a tutto il territorio provinciale, coinvolgendo quante più attività e utenti possibili.
Ci si registra tramite l’app web su www.valoreromagna.com, dove si può trovare l’elenco delle attività che aderiscono al circuito. Alcune sono contrassegnate da bollino rosso, e sono quelle presso cui è possibile ritirare la card fisica.
Il “plus” di Valore Romagna, osserva Bertozzi, non è però solo quello di creare un circuito di territorio. “Tramite le iniziative Valore Sport e Valore Scuola puntiamo a creare un valore che sia davvero circolare – spiega -. Facendo un acquisto con Valore Romagna si produce un bonus in denaro a beneficio di questi due comparti. Più consumi nelle botteghe locali, più vantaggi per tutti”.
Crisi dei negozi, uno aperto ogni tre chiusi. Dicembre con vendite in calo: peggio del 2023
Il progetto, partito su iniziativa totalmente privata, vanta di partner come Cna, Confartigianato, Confcommercio Marche Nord e Banca malatestiana, che si sono impegnati a promuovere l’iniziativa, al pari dei Comuni di riferimento. “Qui a Rimini – precisa Bertozzi -, gli asili nido e le materne gestite dal Comune daranno via le card fisiche. Ci sono già una 50ina di attività intenzionate ad aderire, ma puntiamo ad averne almeno 200 entro la fine dell’anno”.
E se Valore Romagna dovesse prendere piede anche nella città di Fellini, preannuncia il fondatore della startup, non sarebbero soltanto settori come scuola e sport a beneficiarne. “Potremmo aiutare enti, associazioni di volontariato, attività di vario tipo – conclude -. Potremmo dare valore al territorio in tutte le sue componenti”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link