È tornato con successo in scena per i suoi 50 anni il grande classico di Garinei&Giovannini
Garinei & Giovannini: i due dioscuri della commedia musicale italiana, non volevano apparire mai. Dicevano che non erano fatti per le telecamere, temevano di essere sfottuti. Se ne stavano in disparte dai riflettori: «per questo abbiamo fatto gli autori» dicevano.
Qual è stato il segreto del loro successo? Come mai le loro commedie musicali sono le più longeve di sempre? Loro sostengono perché hanno fatto da sempre quello che gli piaceva: «abbiamo detto molti no – aggiungeva Garinei, e Giovannini sarcastico: «il nostro segreto è non frequentarsi fuori dal lavoro». Questi due signori sono stati i più divertenti e allo stesso tempo i più seri, infaticabili, produttivi autori e impresari di commedie musicali. Il Teatro per loro era la vita: fatta di letture, viaggi, incontri, prove, matrimoni artistici e divorzi, esaltazioni e delusioni, in una parola: «passione e rischio». Pietro Garinei amava dire con quella sua voce da basso: «lo spettacolo è come il varo di una nave, con le sue gioie e i suoi rischi». Essendo un monumentale «complesso di cose» variabili e indipendenti che si svolgono tutte le sere dal vivo (brutta parola), ci si espone all’imprevedibilità dei venti e dei mari. Lo spettacolo in questione è stato un mezzo secolo di avventura umana e scenica, un viaggio dell’arca alla ricerca del meraviglioso, croce e delizia che è proprio il lavoro collettivo del teatro. Arca del diluvio universale.
La storia di «Aggiungi un posto a tavola», scritta tra il 1973 e il 1974 con Iaia Fiastri, forse la conoscete tutti: un parroco di montagna affronta molte peripezie e un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire un’arca per affrontare l’imminente diluvio universale. La gente, la comunità del suo paesino lo aiuta. L’unico a opporsi è il sindaco Crispino che solleva eccezioni giuridiche e fa ostruzionismo. A raddolcire il politico di provincia ci prova l’avvenente donna di facili costumi Consolazione (ruolo che è stato di Bice Valori, Alida Chelli, oggi Lorella Cuccarini). Il Teatro Brancaccio ha celebrato in una serata e in diverse repliche il 50° anniversario di Aggiungi un posto a tavola, spettacolo che debuttò per la prima volta l’8 dicembre del 1974.
L’occasione ha visto il Brancaccio di Roma trasformarsi in un vero e proprio viaggio nella storia di questo allestimento con mostra allestita nel foyer, dove si potevano ammirare e recuperare video, materiali esclusivi sugli autori e gli attori del passato e del presente che hanno reso la commedia così giovane. Appena si entra si avverte quel salto temporale di cinquant’anni fra il ‘74 e il 2024 attraverso fotografie che raccontano l’atmosfera unica di Aggiungi.
In un ritratto sorridente c’è Ugo Maria Morosi: attore nato a Imperia, che aveva fatto molto teatro con lo Stabile di Genova ed è stato per molto tempo Toto, la spalla del celebre don Silverio di Johnny Dorelli (dal 1977). Quel volto, quella personalità di attore è stata poi modello per gli interpreti delle generazioni successive. La commedia musicale è stata un successo anche all’estero. «Aggiungi un posto a tavola» è diventato «Beyond the raimbow» andando in scena a Londra per cinque mesi in una memorabile edizione inglese. Dorelli in quell’occasione ebbe un incidente e finì in ospedale per dieci giorni. Per qualche anno il protagonista dello spettacolo è stato Gianluca Guidi, che di Johnny Dorelli è il figlio. Lo spettacolo nel 1974 costò ben 250 milioni delle vecchie lire! Ha battuto comunque tutti i record di durata e incasso: 630 repliche, tutto esaurito. Se oggi la Broadway sul Tevere si presenta con questa edizione al teatro Brancaccio, due parole bisogna spenderle sul tempio della commedia di G&G di allora: il Teatro Sistina.
Alla fine degli anni Venti era una chiesa (sacro e profano, ecco il fenomeno-teatro). Fu demolita la costruzione e il costruttore milanese Castelli fece fare all’architetto Marcello Piacentini un nuovo cinema-teatro, nel 1947. E il 28 dicembre dell’anno seguente (il ’48) si inaugurò il Teatro Sistina. Era un luogo sconsacrato quindi, e infatti ospitò sulle prime riviste e avanspettacolo. Una di queste fu «Bada che ti mangio» con Totò, il Principe della risata. Un’avventura che comincia nell’Italia del dopoguerra e ripercorre le vicende di costume dell’intero Paese.
I nomi di artisti apparivano sulle scintillanti locandine, come Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Macario, Renato Rascel, Raimondo Vianello, Gino Bramieri, ecc… Sicuramente un attore che brillantemente ha incarnato il varietà romano con i suoi sketch e tormentoni è stato tra gli altri Paolo Panelli: er sor Cecconi Bruno geometra statale, Menelao Strarompi tassinaro: arguto, buffo, sempre pronto alla battuta, una voce libera e fuori dal coro che nella commedia musicale in questione faceva il Sindaco.
Poi l’arrivo di questi due amici, romani, G&G Garinei e Giovannini, che si mettevano a turno sulla stessa macchina da scrivere e si dicevano: «qualcosa salterà fuori!». «Noi siam quelli che ogni stagion/scrivono tre copion/per l’impresario più temerario/ pur se non è buono/ sappiamo ricavare un buon affare/ e quando non c’è da grattare più/ facciamo pure la Tivvù!».
Questo era un motivetto canzonatorio che li prendeva in giro all’apice del loro successo. Scrivevano così, due cartelle a testa. Avete mai litigato? Gli chiese qualcuno: «Sempre!» rispondevano loro con un mezzo sorriso e la sigaretta penzoloni dal labbro. Giovannini dava a Garinei la precedenza in tutto e quell’altro chiosava: «Poi se sarà un fiasco diamo la colpa l’uno all’altro».
La storia del successo di «Aggiungi un posto a tavola» continua ancora oggi: Marco Simeoli, attore che ha fatto centinaia di repliche in diverse edizioni, prende le redini della regia dal 2023. L’orchestra è sempre dal vivo ed è diretta dal maestro Maurizio Albeni. Compiuti i suoi cinquant’anni «Aggiungi un posto a tavola» si dimostra ancora una volta come uno degli spettacoli più longevi e apprezzati dal pubblico. Ormai un classico, la colonna sonora del maestro Armando Trovajoli trova la felicità della composizione proprio nei numeri musicali e grazie all’inventiva scenica di Giulio Coltellacci con i suoi girevoli che ad ogni cambio scena strappano un applauso, e le coreografie di Gino Landi, storico collaboratore del binomio G&G sono quelle con un pizzico di modernità in più. Lo spettacolo ripreso più volte, ha visto dal 2003 alternarsi più attori per il ruolo di Don Silvestro: Giulio Scarpati, e negli altri ruoli: Chiara Noschese, Max Giusti, Martina Stella, Maurisa Laurito, Valentina Cenni, ecc… Oggi il parroco è interpretato da Giovanni Scifoni.
«Aggiungi un posto a tavola» è andato in scena anche a Madrid, Mosca, in Ungheria, Messico, Argentina, Cile e Brasile. Un simbolo iconico, una favola liberamente ispirata ad «After me the deluge» di David Forrest, «Aggiungi un posto a tavola» si conferma un successo senza fine. Un intrattenimento che piace sempre. Ai grandi come ai piccini.
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