A quanto ammonta e come viene affrontato il non-take-up in Europa • Secondo Welfare

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Dopo aver inquadrato le cause del non-take-up – quel fenomeno per cui persone che avrebbero diritto ad avere una data prestazione sociale pubblica non la ricevono – in questo articolo si esaminano i tassi del problema nei diversi Paesi europei nonché le strategie adottate per affrontarlo.

Occorre da subito sottolineare che l’eterogeneità dei contesti nazionali è il risultato di percorsi amministrativi e modelli di welfare differenti, che influenzano non solo il livello di accesso alle prestazioni, ma anche la capacità di monitorare il fenomeno. A rendere il quadro ancora più complesso vi è la difficoltà nel misurare con precisione il take-up, che può essere stimato sia attraverso indagini specifiche, sia mediante dati amministrativi ufficiali, ove presenti. In molti Paesi, infatti, non esistono sistemi strutturati per raccogliere in modo sistematico i dati sulla platea potenziale degli aventi diritto a una data prestazione sociale e sui beneficiari effettivi. Per questa ragione, la ricerca accademica ha spesso sopperito a questa lacuna, utilizzando metodologie basate su simulazioni di eleggibilità.

Ciò nonostante, quando vengono prodotte stime ufficiali, queste possono risultare parziali. È il caso, ad esempio, del dato diffuso dall’INPS sul take-up del Reddito di Cittadinanza, che nel 2021 risultava pari al 71%. Questo valore considera solo coloro che hanno presentato un ISEE inferiore ai 9.360 euro, senza includere chi non ha presentato la dichiarazione e che, dunque, potrebbe ampliare la dimensione reale del non-take-up (INPS, 2023). In questo caso, coloro che per svariate cause possono non aver presentato la dichiarazione ISEE, risultano “invisibili” per il welfare italiano.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Le riflessioni proposte di seguito sono frutto della tesi di laurea dell’autore, discussa presso l’Università degli Studi di Milano e dedicata al tema “Non-Take-Up and Means- Test: The Case of Indicatore Situazione Economica Equivalente (ISEE)”.

Come si calcola e quanto vale il non-take-up in Europa

La quantità di dati disponibili, il sistema di welfare adottato e le diverse culture politiche e amministrative influiscono sulla quantità e sull’approccio utilizzato per arginare il problema dai diversi Stati europei.

In questo contesto, il Regno Unito, pur non essendo più parte dell’UE, ha svolto un ruolo pionieristico nell’indirizzare le strategie di intervento. Qui il Department for Work and Pensions (DWP) pubblica annualmente stime ufficiali sul non-take-up dal 1970, segno di un chiaro riconoscimento politico e istituzionale del problema. L’approccio britannico si inserisce in un modello amministrativo orientato alla evidence-based policy, in cui i dati guidano le scelte del decisore pubblico, e può contare anche sull’impegno di organizzazioni indipendenti come Policy in Practice che propongono soluzioni per diminuire il numero di persone che non accede al welfare. Tra le iniziative più rilevanti che vanno in tale direzione si distingue il Better Off Calculator, un software che consente ai cittadini di verificare la propria eleggibilità ai sussidi, utilizzato dal governo. Nonostante tali strumenti, il valore complessivo dei benefici non richiesti ha raggiunto i 23 miliardi di sterline nel 2024, di cui 8 miliardi solo per l’Universal Credit (Ghelardi e Walker, 2024)

Nei Paesi nordici, dove il welfare si contraddistingue per la sua generosità e universalità, il non-take-up resta una questione piuttosto marginale e scarsamente studiata, in quanto numerosi benefit sono automatici. Tuttavia, per le prestazioni condizionate alla prova dei mezzi, si registrano degli studi volti ad analizzare il fenomeno. In Finlandia, simulazioni di eleggibilità basati su dati amministrativi stimano un non-take-up tra il 30% e il 40% per l’assistenza sociale, con una riduzione dal 35% nel 2013 al 29% nel 2017 (Tervola e alt., 2023). In Svezia, ricerche simili evidenziano livelli di non-take-up sensibilmente più alti: un’indagine del 2002 ha stimato una mancata fruizione tra il 70% e l’80% per le prestazioni sociali negli anni 1985 e 1997 (Gustafsson, 2002). Più recentemente, è stato calcolato un non-take-up del 53,6%, un valore superiore rispetto al 33,2% registrato in Finlandia (Tervola e alt., 2023). Una delle possibili spiegazioni riguarda l’obbligo di incontri con gli assistenti sociali per l’accesso ai benefici, che può rappresentare una barriera burocratica e rafforzare lo stigma percepito.

In Germania, le prime stime sul take-up risalgono agli anni Settanta, quando il tasso di adesione all’assistenza sociale (Sozialhilfe) era stimato al 67% (Marc. e alt., 2022). Sebbene inizialmente il tema fosse di interesse istituzionale, oggi le analisi più aggiornate sono condotte principalmente da centri di ricerca indipendenti come l’Institut für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung (IAB) e il Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung (DIW).

In Francia, il tema è affrontato in modo più strutturato, grazie al lavoro dell’Observatoire des non-recours aux droits et services (Odenore), che dal 2002 collabora con il Ministero del Lavoro. L’osservatorio non si limita a quantificare il fenomeno, ma ne analizza anche le determinanti. Nel 2009 ha stimato che il Revenu de Solidarité Active (RSA) presentava un non-take-up del 36% per la componente destinata ai soggetti in povertà (RSA socle) e del 56% per quella riservata ai working poor (RSA activité) (Eurofound, 2015). Una recente iniziativa del governo francese ha ulteriormente rafforzato l’attenzione sul tema: nel 2023 è stato avviato il progetto Territoires zéro non-recours, che mira a migliorare l’accesso ai benefici in territori selezionati attraverso campagne informative mirate e azioni di sensibilizzazione.

Anche in Belgio, l’interesse per il fenomeno è cresciuto negli ultimi anni. Il progetto TAKE, avviato nel 2015 dal Pubblico in collaborazione con le università di Anversa e Liegi, ha combinato dati amministrativi e interviste dirette per stimare il non-take-up di quattro misure di sostegno (Goedemé, 2022). Le stime evidenziano livelli di non-take-up particolarmente elevati, pari al 44% per il Social Integration Allowance e addirittura al 94% per il sussidio al riscaldamento. Oltre alla quantificazione del fenomeno, la ricerca ha individuato tra le principali barriere l’alto costo informativo e le difficoltà burocratiche, suggerendo come soluzione l’automatizzazione delle procedure di accesso.

Nei Paesi mediterranei, invece, il fenomeno del non-take-up sembra contraddistinguersi per una scarsa consapevolezza istituzionale, una limitata raccolta di dati e pochi studi che, ove presenti, sono quasi esclusivamente accademici. Nel caso della Spagna, le ricerche accademiche indicano un non-take-up compreso tra il 34% e il 40% per le pensioni non contributive e fino all’80% per i supplementi pensionistici (Matsaganis e alt., 2010).  Un altro studio più recente suggerisce che la Rentas Mínimas de Insercion (un sussidio assistenziale), parzialmente sostituito dall’ Ingreso Mínimo Vital (IMV), in alcune regioni non raggiungeva neanche il 10% (Ayala e alt., 2020).

E l’Italia?

Anche l’Italia, appartenente al modello di welfare mediterraneo, presenta una limitata attenzione istituzionale sul fenomeno. In generale, gli studi sul tema sono quasi esclusivamente accademici e le stime ufficiali scarseggiano.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Tuttavia, negli ultimi anni si osservano segnali di cambiamento che suggeriscono una maggiore consapevolezza del problema. Si vedano ad esempio i dati relativi alle misure anti-povertà che vengono pubblicati periodicamente dall’INPS (gli ultimi usciti proprio pochi giorni fa, ndr) su cui tuttavia permangono diverse criticità e alcuni limiti (ne parlava Chiara Lodi Rizzini qui con riferimento alle scelte dalla Legge di Bilancio 2025, ndr).

Nel prossimo articolo sarà andremo ad approfondire la situazione italiana, sia esaminando i tassi di non-take-up di alcune misure, sia valutando le strategie adottate per contrastare il non-riscosso.

 

Per approfondire





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi