Xylella Csr Puglia 40 milioni investimenti olivicoltura

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Nuovo impianto olivicolo realizzato in area infetta da Xylella fastidiosa con la varietà Fs-17 (o Favolosa)

20 milioni per la zona infetta da Xylella fastidiosa, 20 milioni per la zona indenne. Il plauso di Cia Puglia

40 milioni di euro per investimenti nel comparto olivicolo, fra cui il reimpianto di varietà di olivo resistenti al batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ST53. Li ha disposti la Regione Puglia finanziando due interventi del Complemento per lo sviluppo rurale (Csr) della Puglia 2023-2027. In pratica un unico bando per l’accesso ai finanziamenti riguardanti l’olivicoltura è stato sdoppiato in due bandi.

Con Determinazione dell’Autorità di Gestione Csr Puglia 2023-2027 31 gennaio 2025 n. 3 la Regione Puglia ha approvato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande di sostegno relativo all’intervento SRD01.01B “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole – Comparto olivicolo in zona infetta da Xylella fastidiosa sub. pauca”. E con Determinazione dell’Autorità di Gestione Csr Puglia 2023-2027 31 gennaio 2025 n. 4 la Regione Puglia ha approvato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande di sostegno relativo all’intervento SRD01.01A “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole – Comparto olivicolo in zona indenne da Xylella fastidiosa sub. pauca”.

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Rafforzare la competitività delle aziende olivicole pugliesi

I due bandi puntano a rafforzare la competitività delle aziende olivicole pugliesi, sia nella zona infetta sia in quella indenne, favorendo anche l’introduzione di varietà resistenti a Xylella. Gli interventi previsti rientrano in una strategia più ampia di valorizzazione e crescita dell’agricoltura pugliese, fondata sulla digitalizzazione, sulla riduzione dell’impiego di prodotti chimici e sulla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse idriche con l’installazione degli impianti irrigui a microportata di irrigazione.

I due bandi sono rivolti agli imprenditori agricoli, singoli o associati, che rispettino i criteri ammissibilità previsti da Csr. Gli investimenti finanziabili comprendono:

  • la realizzazione di nuovi impianti olivicoli
  • la realizzazione di infrastrutture per l’irrigazione,
  • l’acquisto di macchinari e attrezzature,
  • la costruzione di strutture di supporto.

La spesa massima ammissibile per beneficiario è di 3 milioni di euro, l’importo minimo per accedere ai fondi è di 30.000 euro.

Cia Puglia: «Nuovo piano di contrasto e rigenerazione»

Cia Puglia ha plaudito alle ultime misure varate per aiutare l’olivicoltura pugliese colpita dalla Xyella a risollevarsi, attraverso le parole del presidente regionale Gennaro Sicolo: «I 20 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia per le aree colpite dalla Xylella e i 30 finalmente sbloccati dal Governo per i reimpianti sono due buone notizie. Ora occorrono altre due cose: una condivisione strategico-operativa tra i due più importanti livelli istituzionali e l’elaborazione concertata anche con l’Europa di un nuovo piano di contrasto e rigenerazione sul modello di ciò che è stato fatto per l’olivicoltura in Andalusia, dove il governo ha messo a disposizione un miliardo di euro. In Puglia, che è la prima regione olivicola d’Italia, va fatta la stessa cosa e vanno impiegate le medesime risorse, distribuite magari in cinque anni, per trovare una cura efficace e, al contempo, ripristinare per intero il potenziale produttivo andato distrutto nelle aree colpite dal batterio».

Sicolo: «Piano condiviso e dotato di adeguate risorse»

Per Sicolo solo attraverso un piano dotato delle necessarie risorse, concordato e condiviso tra Regione, Governo ed Europa, e di concerto con le organizzazioni agricole, è possibile pensare di sconfiggere definitivamente la piaga ultradecennale della Xylella.

«Occorre fornire alla scienza le risorse necessarie a passare dalla diagnosi a una terapia risolutiva. Allo stesso tempo i reimpianti vanno favoriti non soltanto economicamente ma anche snellendo e velocizzando l’immediata operatività degli stessi, in modo da far diventare le piante presto produttive. È fondamentale un coordinamento delle attività di ricerca regionali, nazionali e internazionali. Se per il Salento e, più in generale, per tutte le zone colpite da Xylella c’è l’urgenza di ripartire, dall’altra parte occorre fermare definitivamente sia lo sviluppo dei nuovi ceppi sia l’avanzata del batterio verso il Barese e il nord della Puglia, che altrimenti avrebbe effetti disastrosi sull’economia del comparto olivicolo-oleario pugliese con riverberi occupazionali e produttivi non sostenibili nemmeno sotto il profilo della tenuta sociale. Stiamo parlando della punta di diamante del settore agricolo regionale, principale leva economico-produttiva del sistema agricoltura della Puglia, principale asset del nostro export e della nostra identità anche da un punto di vista paesaggistico, culturale e turistico. Per tutte queste ragioni è vitale che i livelli istituzionali vadano oltre ogni possibile contrasto di natura politico-ideologica per cementare un’alleanza vera, basata sulla piena consapevolezza che, qualora non si riuscisse a sconfiggere la Xylella e ripartire, le conseguenze sarebbero tragiche per tutti».





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