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IL TURISMO AGRICOLO: VOLÀNO DI SVILUPPO
di Pino Cozzo
Può essere considerato un’opportunità, una possibilità o un incentivo, ma occuparsi di turismo vuol dire fare qualcosa di bello, di gratificante, di positivo, che consente di recuperare le energie dalle fatiche e dallo stress della vita quotidiana, spesso improntata a corse ed affanni, nel vano, a volte, tentativo di essere sempre più presenti ed attivi nella società e nell’ambito lavorativo, ma che si traduce poi in un logorio psico-fisico che produce effetti negativi sulla salute. La vacanza assume, allora, un significato “magico” e corroborante, perché significa estraniazione, differenza, cambiamento, allontanamento. In genere, si va dove c’è qualcosa da vedere o da fare, o perlomeno che si ritiene meriti di essere visto o fatto. Così nascono le “destinazioni”, ossia quei luoghi scelti dai turisti per trascorrere una vacanza. Ed una destinazione è tale perché offre servizi, ospitalità, accoglienza, intrattenimento, svago, ma soprattutto perché possiede delle “cose degne di essere viste”, aria degna di essere respirata, e perché no, mare da essere amato, che si potrebbero definire “fattori di attrattività”. Il turismo balneare e montano, in particolare, al di là di qualsiasi strategia e intervento umano, lega le proprie sorti al clima e alla bellezza dei luoghi. È perciò corretto sostenere che la bellezza del paesaggio abbia un valore economico che, attraverso lo sfruttamento turistico, si trasforma in reddito per i soggetti imprenditoriali che operano nel turismo. E’ senz’altro vero che si ha sviluppo turistico in senso territoriale quando i primi utenti del turismo sono i locali, non solo se impegnati nel turismo (come imprenditori o come lavoratori dipendenti), ma anche se coinvolti in attività collegate, quali l’agricoltura e l’artigianato, ed anche come beneficiari residenti nelle zone turistiche. La presenza di flussi turistici consente infatti di alimentare anche altre attività imprenditoriali, che arricchiscono l’offerta e rendono la vacanza più varia e autentica. In questi casi, il turismo non solo genera flussi interni di circolazione della ricchezza, ma permette anche di mantenere tradizioni, usi e costumi altrimenti destinati all’estinzione. Estinguendosi i saperi, le produzioni e le tradizioni locali, i luoghi turistici diventano tutti uguali, quindi sostituibili. E se diventano troppo simili alle città, le persone smettono di considerarli come “l’altro” che giustifica la vacanza (e le relative spese da affrontare). Controllo e valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, implementazione delle attività locali, salvaguardia della conservazione in loco del valore aggiunto generato dal turismo: ecco cosa si deve chiedere al turismo perché sia un’opportunità di sviluppo per un’intera comunità locale. L’esigenza di inserire nel territorio lo sviluppo turistico si deve, per una parte sostanziale, alle caratteristiche specifiche del settore. Forse più di altri, il turismo si fonda da sempre su risorse e strutture locali e trova nel più moderno processo di evoluzione nuovi motivi di ancoraggio al territorio e alle sue peculiarità. La nostra Trebisacce ha un‘enorme ricchezza naturale e paesaggistica, dovuta alla sua invidiabile posizione orografica, posta al centro tra la montagna incontaminata dell’Appennino calabro-lucano e lo splendido mar Ionio. Sono ambienti che si possono raggiungere in pochi minuti di auto e che meriterebbero di essere più sfruttati a livello turistico. Si assiste invece ad uno spoglio lungomare, dove non si vedono che rari insediamenti balneari, che dovrebbero invece essere potenziati ed arricchiti, per offrire ai turisti maggiori occasioni. Si potrebbe vincere la partita con la mossa della progettualità e capacità di cooperazione degli operatori e delle istituzioni locali, coniugando lo stretto legame tra competitività turistica e integrità e rispetto del territorio e del patrimonio locale, in sintonia con i principi di sostenibilità ambientale, valorizzando la montagna come sollievo dalla calura estiva, con agriturismi, complessi abitativi e occasioni di svago ed intrattenimento.
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