Due gli spacciatori finiti nella rete della Mobile di Varese, sabato mattina, nel blitz scattato nella zona tra i comuni Vedano Olona e Malnate, a sud est di Varese. Sequestrati anche droga e denaro contante
Presidiavano la piazza di spaccio imbracciando Kalashnikov Ak-47 con colpo in canna, una potente arma da guerra, o fucili da caccia calibro 12 pronti all’uso appositamente ostentati alla clientela, che da loro si riforniva di ogni genere di droga. Il tutto avveniva in una zona ricca di strade di grande scorrimento nell’area appena a Sud Est di Varese fra i comuni di Vedano Olona e Malnate: aree boschive a stretto contatto con strade provinciali e zone industriali. Così lo scorso 12 febbraio è scattato il blitz della squadra Mobile di Varese.
Gli uomini dell’antidroga hanno cinturato l’area, bloccando le vie di accesso alla piazza di spaccio e sorvegliando il teatro delle operazioni con droni e auto civetta. I pusher presenti in quel momento nella boscaglia erano due, magrebini, irregolari di 23 e 32 anni. Gli agenti hanno aspettato che la coppia si dividesse: uno è stato fermato non appena uscito dal bosco per andare a comprare generi alimentari in un supermercato. A questo punto, rimasto nella boscaglia un solo pusher, comunque in possesso di due armi lunghe, i poliziotti sono entrati in azione, non prima di aver bloccato il tratto stradale vicino alla zona delle operazioni per evitare possibili rischi legati all’impiego di armi da fuoco. Lo spacciatore, colto di sorpresa, ha tentato una prima fuga scappando armato verso la zona industriale; e poi, dopo essersi lanciato in un dirupo è stato bloccato dagli agenti.
I poliziotti, ripercorrendo il tragitto di fuga dello spacciatore hanno recuperato i due fucili, entrambi con cartuccia camerata e pronti all’uso. È stato poi recuperato anche il marsupio, risultato contenere droga e soldi ed infine, dalla perquisizione «postazione di lavoro», è saltato fuori anche uno zaino con all’interno una pistola scacciacani, ulteriore munizionamento e il classico materiale per la pesatura e il confezionamento delle dosi di droga da vendere. Anche l’ultima perquisizione fatta alla tenda dove i due dormivano, effettuata con i cani antidroga, ha permesso di trovare altre munizioni e materiale per il confezionamento delle dosi di droga. L’operazione nel suo complesso ha consentito di sequestrare due fucili perfettamente funzionanti e pronti all’uso, circa 100 cartucce di vario calibro, 90 grammi di eroina, 150 grammi di cocaina, 80 grammi di hashish e il classico materiale per lo spaccio comprendente pellicole trasparenti, bilancini di precisione, telefoni cellulari e denaro contante. «La presenza di armi connessa all’attività di spaccio, prevalentemente collegata a guerre interne tra clan per la spartizione dei territori, è una pericolosa evoluzione già riscontrata in pregresse attività investigative», spiegano dalla questura, «e non a caso, il 13 dicembre scorso, la squadra Mobile aveva tratto in arresto un cittadino albanese per spaccio di cocaina e detenzione di armi in quanto, nel corso della perquisizione domiciliare, era stato trovato in possesso di un fucile a canne mozze, una pistola a salve e oltre 400 cartucce di diverso calibro». I due pusher sono stati arrestati e condotti in carcere dove dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina e hashish, oltre al porto illegale di armi (l’«AK-47» aveva la matricola abrasa).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link