un’analisi sui principali fattori di rischio per la salute della popolazione nel 2023

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L’analisi della salute pubblica in Sardegna, condotta attraverso i dati Istat del 2023, rivela vari aspetti riguardanti il comportamento dei sardi rispetto ai principali fattori di rischio per la salute: fumo, alcol, obesità e sedentarietà. Questi elementi offrono uno spaccato della situazione attuale e dei progressi compiuti, nonché delle sfide ancora presenti. La Sardegna si distingue da altre regioni italiane, mostrando indicatori interessanti soprattutto nell’attività fisica, ma anche nella crescita di alcuni comportamenti a rischio.

La situazione della sedentarietà e dell’attività fisica in Sardegna

I dati recenti mostrano come la Sardegna sia meno sedentaria rispetto alla media delle altre regioni del Sud Italia. Nel 2023, solo il 35,9% delle persone con più di tre anni non pratica alcuna attività fisica, una percentuale nettamente inferiore rispetto ai valori delle altre aree meridionali. Questo andamento conferma l’impegno della popolazione verso uno stile di vita attivo. Rispetto al 2022, si attesta una diminuzione della sedentarietà che è passata dal 36,4% al 35,9%. Un segnale positivo che sottolinea l’attenzione crescente dei sardi verso l’importanza dell’attività fisica.

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Praticare sport è diventato un vero e proprio stile di vita per molti sardi. Circa il 29,7% della popolazione dai tre anni in su pratica sport in modo continuativo, superando di 1,5 punti la media nazionale. Questo aumento evidenzia la tendenza verso una maggiore responsabilità individuale riguardo al proprio stato di salute. Negli ultimi anni, il numero di persone che intraprendono attività fisica regolare è costantemente aumentato, con un incremento significativo di quasi 2,5 punti percentuali rispetto al 2022. Questo impulso verso il movimento è essenziale per contrastare i rischi legati a uno stile di vita sedentario.

Nonostante la generale propensione all’attività fisica, il 27,8% della popolazione svolge solo qualche attività fisica, mentre il 6,4% si dedica sport in modo saltuario. Questo implica che ancora una buona parte della popolazione potrebbe trarre benefici implementando la frequenza e l’intensità della loro attività fisica. Nel complesso, quasi il 64% dei sardi adotta uno stile di vita attivo, un dato che è sicuramente da considerare positivo per il benessere generale.

Il panorama dell’obesità e del sovrappeso in Sardegna

Focalizzando l’attenzione sul tema del peso corporeo, ci sono indicatori incoraggianti nella popolazione sarda rispetto al sovrappeso e all’obesità. Nel 2023, solo il 31% della popolazione adulta risulta sovrappeso, significativamente al di sotto della media delle altre regioni del Sud Italia, che si attesta intorno al 37%. Inoltre, dal 2021 al 2023, la percentuale di sardi con problemi di sovrappeso è in costante calo, con quasi tre punti percentuali in meno. Questo trend positivo è supportato dalla crescente consapevolezza sui rischi legati all’eccesso di peso.

Per quanto riguarda la condizione di obesità, la Sardegna mantiene una percentuale stabile ai livelli del 10,1%, inferiore alla media italiana dell’11,8% e ben al di sotto delle regioni meridionali, dove si attesta al 13,2%. È interessante notare come i sardi, pur registrando un aumento dei soggetti sottopeso del 3,6% rispetto alla media italiana e regionale, stiano comunque mostrando un miglioramento rispetto al passato, visto che la percentuale nel 2022 era del 4,4%. Questi dati evidenziano la necessità di una continua attenzione verso le abitudini alimentari e il supporto per uno stile di vita più sano.

Fumo e consumo di alcol: tendenze in Sardegna

L’analisi dei comportamenti legati al fumo mostra che il 18,4% della popolazione sarda di 14 anni e oltre fuma, un dato che è di poco inferiore alla media nazionale . Tuttavia, dal 2022, il numero di fumatori è aumentato di 1,5 punti percentuali. Una curiosità riguarda il cambiamento nelle abitudini di consumo di sigarette, con un evidente incremento del fumo contenuto , mentre diminuisce il numero di fumatori di alto consumo. Pure il segmento di grandi fumatori – quelli che superano le 20 sigarette – ha visto un aumento, con percentuali che sono passate dal 2,6% nel 2021, al 4,1% nel 2022, fino al 4,6% nel 2023. È pertanto fondamentale considerare strategie di prevenzione e supporto per ridurre questa problematica in crescita.

Per quanto riguarda il consumo di alcol, la Sardegna mostra una generale propensione verso un consumo moderato. Il 46,3% della popolazione con più di 11 anni rientra nel consumo ritenuto moderato, mentre solo l’8,6% dei bevitori rientra nella categoria di consumo eccedentario, in linea con i dati nazionali. Tuttavia, il fenomeno del “binge drinking” sta prendendo piede, coinvolgendo il 9,8% dei consumatori di alcol, statisticamente più alto rispetto alla media italiana. La crescita del binge drinking, specie fra i giovani, evidenzia l’importanza di educare e sensibilizzare sulla salute e sul consumo responsabile.

Le misure regionali per la salute: azioni concrete in Sardegna

In risposta ai fattori di rischio per la salute, la Sardegna ha intrapreso varie iniziative per promuovere benessere e prevenzione. Ogni Azienda Sanitaria Locale ha istituito un Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze ai sensi della Legge Regionale dell’11 settembre 2020, che offre supporto, prevenzione e cura per le problematiche legate all’abuso di sostanze, incluso l’alcol. Ciò avviene attraverso servizi dedicati e strutture riabilitative accreditate che possono aiutare chi affronta difficoltà legate al consumo di alcolici e fumo.

Nell’ambito della salute alimentare, i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione delle ASL svolgono attività importanti, come sorveglianza e campagne informative. Questi servizi promuovono scelte alimentari salutari nelle scuole e incentivano stili di vita attivi, contribuendo a una maggiore consapevolezza sui temi collegati all’obesità e alle abitudini alimentari.

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Infine, recenti delibere della Giunta regionale hanno previsto il potenziamento dei Centri Antifumo nelle ASL, con un investimento annuale di 110 mila euro, per azioni mirate alla promozione di stili di vita corretti e al sostegno per abbandonare il fumo. Queste iniziative rivelano una crescente attenzione delle autorità sanitarie sarde verso la salute e il benessere della popolazione, con l’obiettivo di costruire una comunità più sana e consapevole.





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