Dal 1° gennaio 2025, le nuove regole sulla rateizzazione delle cartelle esattoriali offrono ai contribuenti la possibilità di dilazionare il pagamento fino a 120 rate mensili, con condizioni più favorevoli per chi dimostra una temporanea difficoltà economica. Tuttavia, la richiesta di rateazione non è priva di conseguenze: secondo la Corte di Cassazione, essa comporta il riconoscimento del debito, interrompendo i termini di prescrizione e decadenza. Questo significa che, una volta richiesta la rateazione, il contribuente non potrà più contestare eventuali vizi di notifica della cartella esattoriale. Tuttavia, resta possibile presentare ricorso entro 60 giorni dalla notifica, ma solo per motivi legati alla cartella stessa e non all’atto impositivo che l’ha generata. Scopriamo come funzionano le nuove regole, quali sono i modelli di richiesta e cosa significa realmente rateizzare un debito fiscale.
La rateizzazione delle cartelle esattoriali rappresenta una soluzione per chi non riesce a saldare immediatamente il proprio debito con il Fisco, evitando così azioni esecutive come pignoramenti e ipoteche. Con le nuove disposizioni in vigore dal 1° gennaio 2025, i contribuenti possono richiedere piani di pagamento fino a 120 rate mensili, con regole che variano in base all’importo del debito e alla situazione economica del richiedente.
Rateizzazione delle cartelle esattoriali nel 2025 cambia tutto
La giurisprudenza della Cassazione ha chiarito un aspetto cruciale: la richiesta di rateazione equivale al riconoscimento del debito, interrompendo i termini di prescrizione e impedendo di sollevare vizi di notifica. Questo implica che il contribuente, pur potendo contestare nel merito la pretesa fiscale, non potrà più eccepire di non aver ricevuto correttamente la cartella. Vediamo nel dettaglio come funziona la rateazione, quali sono i modelli da utilizzare e quali implicazioni comporta per chi intende presentare ricorso.
Come funziona la rateizzazione delle cartelle esattoriali nel 2025?
Le nuove regole sulla dilazione dei pagamenti prevedono piani di rateizzazione differenziati in base all’importo del debito e alla documentazione presentata:
Dal 2025 al 2029, il numero massimo di rate aumenterà progressivamente:
- 2025-2026: fino a 120 rate per chi documenta difficoltà economiche.
- 2027-2028: da 97 a 120 rate.
- Dal 2029: da 109 a 120 rate.
Quali moduli utilizzare per richiedere la rateazione?
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha aggiornato i moduli per la presentazione delle richieste di rateizzazione, disponibili dal 1° gennaio 2025:
- RS – Rateizzazione semplice: per importi fino a 120.000 euro, senza documentazione.
- RDF – Rateizzazione documentata (persone fisiche e ditte individuali).
- RDG – Rateizzazione documentata (società e altri soggetti diversi da persone fisiche).
- RDP – Richiesta di proroga per rateizzazioni in corso.
Tutti i moduli sono disponibili sul portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, garantendo una procedura trasparente e accessibile.
Rateizzare significa riconoscere il debito?
Secondo la Corte di Cassazione, la richiesta di rateazione ha importanti conseguenze legali:
- Interrompe i termini di prescrizione, allungando i tempi in cui l’ente riscossore può pretendere il pagamento.
- Equivale a un riconoscimento del debito, pur non rappresentando un’accettazione della pretesa fiscale.
- Impedisce di eccepire eventuali vizi di notifica della cartella.
La Cassazione (ordinanza n. 19401/2022) ha chiarito che la domanda di rateazione, pur non configurando acquiescenza alla pretesa tributaria, riconosce l’esistenza del debito e interrompe la prescrizione ai sensi dell’articolo 2944 del Codice Civile.
Si può ancora presentare ricorso dopo la rateizzazione?
Sì, ma con limitazioni:
- Si può impugnare la cartella solo per vizi propri (es. errori di calcolo, errata intestazione).
- Non si può contestare l’atto di accertamento che ha generato la cartella, se questo è già diventato definitivo.
- Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della cartella.
Conclusione: rateizzare è conveniente?
La rateizzazione delle cartelle esattoriali è un’opportunità per dilazionare il pagamento, ma comporta anche conseguenze legali che è bene conoscere. Prima di richiedere una rateazione, è fondamentale valutare se vi siano vizi nella notifica della cartella, poiché la richiesta di rateizzazione preclude la possibilità di contestarli successivamente. Per chi è incerto, è consigliabile consultare un esperto fiscale prima di avviare la procedura.
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