Tre pillole di leadership che i genitori possono applicare con i figli.

Quando Erica aveva dodici anni, mise improvvisamente fine a una delle sue passioni infantili. Non perché non le piacesse più suonare il pianoforte o perché non fosse brava. Fu a causa di ciò che disse sua madre. Quando Erica sentì per caso il commento che fece a un’amica, “Entrambe le ragazze sono brave al pianoforte, ma Abby ha un vero talento”, si arrabbiò così tanto per il confronto con sua sorella che non toccò mai più lo strumento musicale.

L’errore di sua madre non è un unicum. Ci dice qualcosa di fondamentale sulla natura umana. Per un quarto di secolo ho studiato cosa significa essere un leader capace di ispirare. Ma solo quando sono diventato padre ho capito che tutto ciò che sapevo sulla leadership si applica all’essere un genitore.

La reazione di Erica rappresenta qualcosa che io chiamo effetto di amplificazione della leadership, che riguarda il modo in cui tutte le nostre parole ed espressioni, positive e negative, vengono amplificate quando siamo in una posizione di leadership.

L’effetto di amplificazione della leadership infonde un’ importanza profonda e simbolica a comportamenti fortuiti o improvvisati. Ma non si tratta solo di amministratori delegati e presidenti. Si tratta di chiunque abbia il potere e la nostra ammirazione.

I genitori sono leader per i figli. L’effetto di amplificazione dei genitori spesso trasforma i loro commenti casuali in eventi che cambiano la vita. Ma ecco la parte folle. Potremmo anche non essere consapevoli del nostro impatto. La mamma di Erica non aveva idea del perché lei avesse smesso di suonare il pianoforte finché non le ho raccontato la storia alla sua laurea!

La mia ricerca su ciò che rende qualcuno fonte di ispirazione mi ha portato a tre intuizioni che sono ugualmente applicabili alla genitorialità.

In primo luogo, tutti noi ci muoviamo lungo un continuum che va dall’essere fonte d’ispirazione all’essere fonte di esasperazione che è costituito da tre fattori universali: visione (vedere il quadro generale), esempio (essere un tutore calmo e coraggioso) e mentorship (elevare, responsabilizzare ed empatizzare con gli altri).

In secondo luogo, questi attributi sono universalmente desiderati perché ognuno soddisfa un bisogno umano fondamentale, ad esempio, essere visionari soddisfa il bisogno fondamentale di un senso di significato e comprensione.

Infine, nessuno è intrinsecamente fonte di ispirazione o di rabbia. È il nostro comportamento attuale che determina dove ci collochiamo in questo spettro. Ciò significa che tutti noi possiamo diventare più fonte di ispirazione costruendo e affinando le nostre capacità di visionari, esempi e mentori.

Iniziamo con l’essere visionari. Articolare il quadro generale fornisce ai nostri figli un contesto per i loro sentimenti e comportamenti. Ma ci aiuta anche a fare un passo indietro e vedere cosa sta realmente accadendo. Quando i miei figli hanno iniziato la scuola, litigavano ogni giorno quando li accompagnavo.

Accompagnavo prima Aden, che andava all’asilo, perché la sua classe era al secondo piano e quella di Asher, che andava in prima, era al terzo piano. Ad Aden piaceva prendersi del tempo per sistemare le sue cose e all’epoca adorava questo lungo rituale di congedo. Ma Asher odiava persino la possibilità di essere in ritardo. Ogni mattina, si arrabbiava così tanto con Aden per aver impiegato tanto tempo per questo “addio” che gli urlava: “Sbrigati, Aden!”. Poi, quando finalmente lasciavamo l’aula di Aden, salivamo di sopra infuriati. Non era un gran modo per iniziare la giornata.

Dopo circa due settimane di conflitto quotidiano, mi venne un’idea. Suggerii di lasciare prima Asher e poi accompagnare Aden in classe al ritorno. Questo semplice cambiamento progettuale risolse tutto. Asher arrivò in classe senza stress, mentre suo fratello poté prendersi il suo tempo per un lungo saluto senza che nessuno gli mettesse fretta. Anche l’insegnante di Aden notò la differenza.

Essere visionari cambia radicalmente il nostro modo di affrontare il mondo. Spesso ci concentriamo sulla persona e su ciò che generalmente fa di sbagliato. Poiché mio figlio era impaziente, questo mi portava ad alzare la voce: “Sii paziente!”. Ma stavo preparando Asher a fallire lasciando prima Aden. La prossima volta che ti accorgi che tuo figlio fallisce ripetutamente o vi accorgete che vi infastidisce ripetutamente, ponetevi due domande: la situazione attuale sta preparando me o i miei figli a fallire? Cosa posso fare per preparare i miei figli al successo?

Potreste scoprire che un semplice cambiamento di routine potrebbe trasformarvi in genitori più rilassati o i vostri figli in fratelli più rilassati.

Dobbiamo anche essere esempi di calma e coraggio per i nostri figli, soprattutto in tempi di caos e incertezza. Il mio ricordo d’infanzia più bello è quando mio padre mi teneva in braccio in mezzo all’oceano. Essere tra le sue braccia mentre le onde si infrangevano tutt’intorno mi faceva sentire avventuroso e al sicuro.

Trasmettiamo ai nostri figli il nostro stato emotivo e psicologico. La nostra calma diventa la loro calma, ma le nostre preoccupazioni diventano anche la loro ansia e paura. Dobbiamo controllare le nostre emozioni senza lasciare che quelle dei nostri figli ci contagino. Questo è stato il mio più grande errore come genitore all’inizio. Rispondevo alla rabbia o alla testardaggine di mio figlio con una forza ancora maggiore. Ma quando rispondiamo alla loro frustrazione con la nostra, rendiamo la situazione più esplosiva. Dobbiamo invece essere un contenitore per le loro forti emozioni, pur essendo nell’occhio del ciclone.

Infine, dobbiamo essere mentori capaci di ispirare i nostri figli. Insegnando leadership alla Columbia Business School, ho inventato una frase che riguarda come la motivazione debba essere personalizzata: persone diverse hanno esigenze diverse in momenti diversi.

Ciò che motiva una persona oggi potrebbe non motivarla domani e potrebbe non motivare un’altra persona oggi. Lo stesso vale per i bambini. Non sono tutti uguali e non vogliono le stesse cose o essere trattati allo stesso modo. E ciò di cui hanno bisogno cambia nel tempo. Quando erano più piccoli, entrambi i miei figli si aggrappavano a me quando li lasciavo a scuola, chiedendo abbracci extra. Ma due anni dopo non riesco nemmeno a farmi dare il cinque. Allo stesso modo, Aden aveva bisogno del mio aiuto per i compiti all’asilo, ma ora si irrita se lo aiuto in prima elementare.

I genitori più esasperanti sono quei micromanager che non hanno alcuna fiducia nei propri figli. I genitori devono invece trovare il modo di responsabilizzarli. Studiando le negoziazioni ho scoperto una nuova tecnica efficace che consente di ottenere risultati migliori, lasciando i nostri partner soddisfatti. Qual è il nuovo metodo rivoluzionario? Offrire semplicemente una scelta!

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Fortune.com