Le compensazioni ambientali previste dalla Pedemontana sulle tratte B2 e C, sebbene destinate a mitigare gli impatti della nuova infrastruttura autostradale sul territorio, sollevano perplessità tra gli ambientalisti. Questi, pur confermando la loro valutazione negativa riguardo al progetto, sottolineano l’importanza di un monitoraggio attento affinché le compensazioni non vengano svuotate del loro significato originario.
La Tratta B2: tra Meda, Seveso e Barlassina
Sulle tratte B2, i gruppi ambientalisti locali come Sinistra e Ambiente di Meda, Legambiente Seveso, e Seveso Futura hanno chiesto alle amministrazioni comunali di Meda e Seveso di chiarire la destinazione dei fondi e le modalità di realizzazione delle compensazioni.
A Meda, è stato confermato il progetto “Valle dei Mulini”, che mira a creare un’Area di Connessione Ecologica (ACE) nell’ambito di un protocollo d’intesa firmato con Pedemontana. Il progetto avrà un finanziamento iniziale di 215.500 euro per la progettazione, con l’obiettivo di favorire la biodiversità e migliorare l’ambiente urbano.
Nel Comune di Seveso, il piano di compensazione include l’ampliamento del Parco Naturale del Bosco delle Querce. Tuttavia, il disboscamento di 2 ettari, necessario per l’allargamento della superstrada e la sua trasformazione in autostrada, ha sollevato preoccupazioni. Pedemontana ha già versato 936.400 euro al Comune per il disboscamento, con l’intenzione di reinvestirli nella forestazione e nell’acquisizione di nuove aree verdi, nonostante le difficoltà legate alla bonifica da diossina e la presenza di infrastrutture complementari come vasche di laminazione e rotonde.
A Barlassina, il progetto locale PL14 riguarda la creazione di un parco urbano fluviale a servizio del territorio, con un investimento di 930.000 euro. Tuttavia, l’amministrazione locale ha chiesto a Pedemontana di rivedere il percorso della ciclabile prevista, che dovrebbe congiungere i vari quartieri, ed ha proposto l’inclusione di una vasca di esondazione.
“L’amministrazione ha chiesto a Pedemontana una revisione del percorso della ciclabile nella parte che andrebbe in aderenza alla nuova viabilità di collegamento interquartiere e vorrebbe includere nel progetto anche la parte riguardante una vasca di esondazione/laminazione localizzata in un ampio prato dietro l’azienda ex CAME, così come previsto in un elaborato del 2004 del Contatto di Fiume – spiegano – Inclusione da verificare sia perchè serve valutarne la compatibilità con le finalità del PL 14 visto che consumerebbe suolo in un prato stabile sia perchè sbilancerebbe la quota solitamente assegnata da Pedemontana per la progettazione pari al 10% dell’intera copertura.
La Tratta C: progetti di compensazione in discussione
Sulle tratte C, i gruppi ambientalisti si sono riuniti con i sindaci di Arcore, Camparada, Lesmo, Usmate Velate e Vimercate per discutere gli interventi di compensazione. Seppur l’intento fosse di rifinire i progetti previsti dal Masterplan del 2009, gran parte di essi è stato modificato o abbandonato.
Ad Arcore, per esempio, sono previsti interventi di piantumazione per un milione e 100.000 euro a nord di Bernate, e 400.000 euro per la realizzazione di ciclabili. Tuttavia, il progetto di tutela dell’area del Roccolo è stato escluso. A Lesmo, i progetti di compensazione precedentemente proposti sono stati stralciati, mentre a Vimercate sono stati stanziati 4 milioni di euro per ridisegnare gli spazi urbani in ottica green.
L’amministrazione comunale di Usmate Velate, insieme ad Arcore, ha messo in discussione il collegamento ciclabile previsto da Pedemontana, chiedendo una revisione delle risorse destinate a tale progetto.
“Principalmente collegamento ciclabile in collaborazione con il comune di Arcore: per la precisione il collegamento con Camparada è già finanziato dalla Provincia e non rientra, quindi, tra le compensazioni – si legge nel comunicato stampa di Sinistra e Ambiente – Usmate Velate ritene che il collegamento con Arcore su viale Monza debba essere fatto da Pedemontana, mentre il Comune realizzerebbe il collegamento con Casatenovo. Se Pedemontana non dovesse realizzare la pista ciclabile per Arcore dovrebbero ricalibrare le risorse anche su viale Monza.
Le osservazioni degli ambientalisti
Gli ambientalisti evidenziano che le piste ciclabili, pur essendo opere di facile realizzazione e utili alla cittadinanza, non dovrebbero essere considerate compensazioni ambientali vere e proprie. Esse, infatti, consumano suolo e non risolvono il problema del danno ecologico causato dalle infrastrutture. Inoltre, l’abbandono di alcuni progetti locali da parte delle amministrazioni riduce l’efficacia delle compensazioni previste, aumentando il rischio che porzioni di territorio vengano compromesse da nuove costruzioni.
“Quello delle piste ciclabili non può essere l’unico orizzonte che vede collaborazione tra Comuni in ottica di compensazioni. Certo rappresentano opere di facile realizzazione, con un impatto positivo per la cittadinanza, ma non possono essere considerate a pieno titolo delle vere compensazione dato che, paradossalmente, creano esse stesse ulteriore consumo di suolo, cioè il danno che dovrebbero compensare – commentano – Alcune amministrazioni comunali abbandonando alcuni dei progetti locali di compensazione proposti da Pedemontana, e optando per altri interventi distribuiti sul proprio operano una scelta che toglie efficacia al sensi ed alla funzione originale e principale delle compensazioni stesse”.
E concludono: “Al fine di evitare che vaste porzioni di territorio rimangano preda del cemento (e purtroppo sono già pronti progetti in tal senso), aggiungendo al consumo di suolo dell’arteria quello di altre strutture commerciali, industriali e residenziali, è di fondamentale importanza attivarsi per tutelare le aree limitrofe al tracciato, ma non solo, perché vengano ricomprese all’interno dei parchi esistenti”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link