Talerico (F), “Il Comune di Catanzaro perde 10 milioni di euro poiché non partecipa al bando”

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Anche questa volta Fiorita e la sua maggioranza hanno deciso di perdere un contributo sino a 10 milioni di euro per lo sviluppo della Città, pensando bene di non partecipare al bando per i Piani di Sviluppo in Aree Dismesse o in Disuso, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che metteva a disposizione oltre 210 milioni di euro per interventi di rigenerazione urbana, scaduto senza la candidatura del capoluogo in data 31 gennaio 2025.

La città di Catanzaro ha perso l’ennesima opportunità irripetibile e, che avrebbe potuto consentire il recupero del proprio patrimonio immobiliare o in alternativa si sarebbero potuto investire tali somme per interventi sul Parco Commerciale Romani, una struttura mai completata e ormai ridotta a simbolo di abbandono e spreco di risorse, rispetto alla quale al di là dei pubblici proclami di questo governo comunale nulla è stato fatto.

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Eppure, a dimostrazione che ancora oggi tentiamo di aiutarli, mi ero permesso di far segnalare da parte dell’Ing. Franco Mastroianni ad un componente della giunta di Fiorita la possibilità di partecipare a questo bando con la possibilità di proporre anche ed eventualmente un progetto per riqualificare il Parco Romani.

Nonostante le insistenze e il tentativo di avviare un confronto costruttivo, la proposta è rimasta inascoltata e il Comune ha deciso di non accedere alle ingenti risorse milionarie che avrebbero potuto cambiare il destino dell’area.

Il Parco Romani è un’area commerciale incompiuta, con una proprietà frammentata tra privati e una partecipata del Comune, che da anni giace inutilizzata senza prospettive di recupero. Un progetto di rigenerazione, sostenuto da fondi pubblici e magari con il coinvolgimento di investitori privati, avrebbe potuto dare nuova vita alla struttura, trasformandola in un polo multifunzionale per servizi, imprese e attività culturali.

Le possibilità erano molteplici:

                •             Un centro per start-up e innovazione, che avrebbe attratto giovani imprenditori e rilanciato il tessuto produttivo locale.

                •             Un hub per eventi e turismo, con spazi dedicati a congressi, cultura e sport.

                •             Un’area per la mobilità sostenibile e il commercio, che avrebbe potuto rispondere alle nuove esigenze del mercato.

Ecco perché l’incompetenza di questo governo comunale guidato dal sindaco Fiorita, compromette irreparabilmente giorno dopo giorno la nostra Città e, non solo sul piano economico.

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Oltre alla perdita di un potenziale finanziamento fino a 10 milioni di euro (cioè metà di agenda urbana!), il mancato accesso al bando rappresenta un danno molto più ampio per Catanzaro.

In un momento in cui i Comuni faticano a reperire fondi per interventi strutturali, la scelta di non cogliere questa occasione significa rassegnarsi al degrado e all’immobilismo, mentre altre città sfruttano ogni opportunità per reinventarsi e rilanciarsi.

Tra i tanti Comuni partecipanti al bando, il Comune di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, ha colto al volo l’opportunità offerta dal bando, presentando un ambizioso progetto di riqualificazione dell’area industriale dismessa ex Calcementi. Il piano prevede la rifunzionalizzazione del pontile con collegamento al lungomare, trasformando una zona abbandonata in un polo attrattivo per cittadini e turisti.  

L’opposizione, che aveva cercato di portare il tema all’attenzione della giunta, sottolinea come la mancanza di risorse non possa essere una giustificazione per l’inazione: se non si cercano i fondi disponibili, se non si coglie ogni possibilità di investimento, Catanzaro rischia di rimanere indietro rispetto ad altre realtà che invece sanno programmare il proprio futuro.

Con Fiorita e la sua maggioranza abbiamo un futuro sempre più incerto.

Così, senza un piano concreto, anche il Parco Romani resterà una cattedrale nel deserto, simbolo di una politica che non ha saputo guardare avanti. L’auspicio è che, in futuro, ci sia maggiore attenzione alle opportunità di finanziamento e una maggiore collaborazione tra le parti politiche, affinché scelte strategiche come questa non vengano lasciate cadere nel vuoto. Perché una città che ignora le occasioni di crescita, alla fine, è una città che sceglie di restare ferma.

Fiorita e la sua maggioranza dimostrano ogni giorno di non essere in grado di poter gestire neanche il proprio condominio, un autentico disastro per la Città.

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