Sassari truffa, aveva chiesto il reddito di cittadinanza: ma a sua insaputa era una possidente

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Sassari Quando le era stata notificata la conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Sassari, aveva strabuzzato gli occhi. Sia perché solo in quell’istante aveva scoperto di essere proprietaria di un cospicuo patrimonio immobiliare, sia perché veniva accusata di aver truffato l’Inps dichiarando il falso nella compilazione dell’Isee presentato per ottenere il reddito di cittadinanza.

Possidente a sua insaputa, quindi, visto che – stando agli accertamenti della guardia di finanza – era proprietaria di beni che superavano i centomila euro, tra terreni e immobili, e che al catasto risultavano intestati proprio a lei. Una donna che, in realtà, se la passava tutt’altro che bene economicamente e per questa ragione aveva presentato la richiesta di reddito di cittadinanza.

Finita a processo, è stata però assolta dal giudice che ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Antonella Chirigoni. Secondo quanto scritto nel capo d’imputazione, la donna “al fine di ottenere e mantenere indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza, utilizzava dichiarazioni sostitutive uniche per il calcolo dell’Isee attestanti cose non vere, omettendo di indicare di essere proprietario di un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione”, per un valore reddituale complessivo di 111.800 euro. Durante l’istruttoria dibattimentale l’avvocato Chirigoni ha avuto modo di chiarire al giudice, con la produzione di precise prove documentali, cosa era capitato alla sua assistita.

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La donna aveva ereditato, senza saperlo, l’intero patrimonio immobiliare del padre defunto. Peccato, però, che si trattasse di un patrimonio all’asta, con una denuncia di successione della sola madre. L’imputata, una volta morto il padre, aveva deciso di non accettare l’eredità perché i debiti superavano di gran lunga il valore dello stesso patrimonio. Non aveva però formalizzato la rinuncia all’eredità perché sapeva di avere dieci anni di tempo per farlo. Ma succede che la guardia di finanza fa degli accertamenti (solo tramite il catasto) e si accorge di questa misteriosa intestazione – all’imputata – dell’intero patrimonio del padre, nonostante nel nucleo familiare ci fossero anche la madre e sei fratelli.

In tribunale l’avvocato difensore ha ribadito come la propria assistita avesse scoperto di essere titolare di quei beni (di cui non aveva mai preso possesso) solo nel momento in cui l’indagine a suo carico era stata chiusa, ribadendo le ragioni per le quali aveva deciso tempo prima di rinunciare all’eredità. Per lei, infatti, non era affatto semplice andare avanti nella situazione economica in cui si trovava, figurarsi se aveva intenzione di accollarsi un patrimonio finito all’asta con la mole di debiti accumulati dal padre. Il giudice, all’esito del procedimento penale che vedeva l’Inps come persona offesa, condividendo le argomentazioni illustrate dall’avvocato Antonella Chirigoni ha assolto l’imputata con formula ampia.

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