17.41 – venerdì 14 febbraio 2025
Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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In Toscana hanno appena aperto la porta a una deriva pericolosissima. Il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge dei radicali che istituzionalizza il suicidio assistito.
Sai cosa significa? Che il Servizio Sanitario Regionale (lo “Stato”) non si limiterà più a curare e ad alleviare la sofferenza, ma aiuterà attivamente le persone ad ammazzarsi.
Marco Cappato e l’Associazione radicale Luca Coscioni – che da anni portano avanti la battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia in Italia – hanno trovato il modo di aggirare il Parlamento e imporre la propria agenda mortifera attraverso le Regioni. Questo non è progresso. Non è libertà.
È un pericoloso passo verso una società in cui i malati, gli anziani e le persone fragili saranno sempre più considerati un peso e spinti a “scegliere” la morte perché nessuno offrirà loro un’alternativa. La Toscana è solo l’inizio. La proposta di legge dei radicali è stata presentata in tutte le Regioni d’Italia.
Oggi passa in Toscana, domani potrebbe essere approvata in un’altra regione, a meno che non agiamo subito. Il Governo Meloni ha il potere e il dovere di impugnare subito questa legge davanti alla Corte Costituzionale per fermarne l’imminente deriva. Ora per chiedere al Governo di bloccare questa legge prima che sia troppo tardi! Chi sostiene il suicidio assistito dice che serva a garantire una scelta consapevole e responsabile.
Ma i dati dicono l’esatto contrario! Nei Paesi che hanno legalizzato il suicidio assistito, il numero delle persone che scelgono di uccidersi è aumentato drasticamente: In Canada, dal 2016 al 2022, le richieste di morte assistita sono aumentate del 990%, superando i 13.000 casi solo nell’ultimo anno. In Olanda, dopo la legalizzazione dell’eutanasia, i suicidi sono aumentati del 34% in 12 anni. In Belgio, il numero di morti assistite è raddoppiato in meno di un decennio. Questo perché quando lo Stato offre il suicidio come “soluzione”, le persone più fragili iniziano a considerarlo come l’unica opzione possibile.
Ed è quello che accadrà in Italia se non fermiamo questa follia. Come se non bastasse, in Toscana questa legge sarà finanziata con soldi pubblici, mentre la sanità è già al collasso. Mancano medici, infermieri e posti letto. Tantissime persone non possono curarsi perché non ci sono fondi.
Ci vogliono mesi per una visita specialistica e molti rinunciano alle cure perché non possono permettersi un ticket. E ora cosa fanno? Usano i soldi pubblici per aiutare i più deboli e vulnerabili ad ammazzarsi.
Ecco il vero scandalo: meno fondi per chi soffre, più risorse per chi può essere eliminato. Questa non è una società più giusta. Questa è una società che spinge i più fragili a sentirsi un peso e li accompagna alla morte invece di offrire cure e speranza.
Se non fermiamo questa legge oggi, domani potremmo ritrovarci con lo Stato che facilita la morte invece di garantire assistenza e cure. Firma subito per fermare questa follia! la battaglia per la vita ha bisogno di te!
Se lasciamo passare questa legge, non si tornerà più indietro. Chi oggi ci dice che è “solo una scelta”, domani ci dirà che è un diritto, e dopodomani diventerà un dovere.
Come già accade in Canada, dove i disabili e i malati vengono indirizzati verso il suicidio assistito persino dagli ospedali. Questa non è la società che vogliamo. La vita va difesa.
Non sottovalutare la forza della tua voce: firma ora per chiedere alla Meloni e al suo Governo un intervento immediato contro questa legge pericolosa e incostituzionale!
Avanti tutta, per la vita!
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Toni Brandi
Antonio Brandi
Presidente Pro Vita & Famiglia
P.S. il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge radicale sul suicidio assistito, aggirando il Parlamento e aprendo la strada all’eutanasia in Italia. Questa follia è passata grazie anche al supporto di 10.000 firme raccolte dall’Associazione Luca Coscioni.
Ora tocca a noi rispondere. Se vogliamo convincere il Governo a fermare questa deriva, dobbiamo essere il doppio più forti. Firma subito la petizione e poi condividila con almeno 10 amici su WhatsApp e sui tuoi social. Più siamo, più sarà difficile ignorarci!
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