Pokemon TCG Pocket cambia, ma basterà?

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Concludendo la nostra recensione di Pokémon TCG Pocket, avevamo segnalato alcuni problemi che avrebbero potuto, sul lungo periodo, minare esperienza di gioco per neofiti ed esperti. Il primo era la distribuzione assai parca delle risorse – in particolare le clessidre e, di conseguenza, le bustine – col rischio di creare un divario troppo ampio tra gli utenti free-to-play e quelli paganti. Il secondo era il peso eccessivo della fortuna nell’economia di gioco, specie nel caso dei mazzi più competitivi.

A fine gennaio è stato pubblicato il secondo set di espansione di Pokémon TCG Pocket intitolato “Scontro Spaziotemporale”: da Kanto si vola nella regione di Sinnoh, cornice di Pokémon Diamante e Perla. Il cambio di ambientazione porta con sé 155 nuove carte (più una cinquantina fuori lista), nuovi archetipi per i mazzi, eventi a tempo e la funzionalità degli scambi. Ma basteranno tutte queste novità a fare di Pokémon TCG Pocket un’esperienza completa?

Scontro Spaziotemporale cambia tutto

Prima di parlare del supporto offerto negli ultimi mesi a Pokémon TCG Pocket, è bene soffermarsi sulla nuova espansione. Scontro Spaziotemporale è il primo set “core” del gioco di carte digitale e rappresenta un’evoluzione per certi versi naturale di Geni Supremi, lanciato a fine ottobre insieme all’app.

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Ci troviamo dunque di fronte a una cardlist di grandi dimensioni, che supera ampiamente le 90 carte dell’Isola Misteriosa ma che non si avvicina a quella del set base, da più di 225 carte. Probabilmente, questo formato intermedio da 150 carte – assai simile alle espansioni occidentali del GCC Pokémon – sarà lo standard anche per il futuro: la maxi-lista di Geni Supremi non verrà dunque replicata, e servirà perlopiù come fondamento per la costruzione dei mazzi fino a un’eventuale rotazione di formato. A questo punto, viene da chiedersi quanto siano incisive le carte di Scontro Spaziotemporale nel gioco competitivo. Una risposta definitiva la vedremo solo con l’andare del tempo, ma i primi giorni dalla sua uscita ci dicono che il nuovo set ha avuto un impatto profondo sul multiplayer, rivoluzionando la maggior parte dei mazzi e portando con sé diversi cambiamenti anche per gli archetipi più consolidati. L’unica eccezione riguarda il Tipo Acciaio, che sfortunatamente ha ricevuto meno supporto del previsto: per gli amanti di questo Tipo, l’unico archetipo utilizzabile è quello di Dialga-ex, che però soffre dell’assenza di un pool di carte ampio quanto quello degli altri tipi. Si tratta di un problema che il gioco si porta dietro da Geni Supremi – dove Acciaio era poco rappresentato – e, ancor di più, dall’Isola Misteriosa, che sulle sue novanta carte non ne aveva nessuna di Tipo Acciaio.

A oggi, l’archetipo di Dialga si trova tra quelli di fascia media, con i quali è possibile ottenere un limitato successo nel competitivo. Un discorso simile lo si potrebbe fare anche per il Tipo Drago: nonostante l’aggiunta dell’intera linea evolutiva di Garchomp e della carta Allenatore di Camilla, infatti, i Draghi restano relegati al ruolo di puro supporto, e quello più utilizzato è ancora Druddigon (che arriva dall’Isola Misteriosa). Come era più che lecito aspettarsi, alcuni mazzi dominanti nelle scorse stagioni competitive sono stati depotenziati, e non di poco: il deck di Pikachu-ex è molto meno performante che in passato, per esempio. Ed è un bene, visto il suo strapotere negli ultimi mesi. Nessun mazzo Elettro si sta facendo valere in competitivo, e ciò dipende in larga parte dal fatto che Pachirisu-ex, il nuovo Pokémon-ex Elettro di Scontro Spaziotemporale, non è stato all’altezza delle aspettative.

Problema a sua volta collegato a un utilizzo dei nuovi Oggetti Pokémon ben diverso dalle intenzioni degli sviluppatori: gli Oggetti Pokémon sono la nuova tipologia di carta introdotta con Scontro Spaziotemporale e si comportano come gli Equipaggiamenti di Yu-Gi-Oh! e Magic. L’idea alla base di Pachirisu-ex era quella di creare un mazzo colmo di Oggetti Pokémon da assegnare al topo elettrico per potenziarlo a dismisura, ma questa strategia si è rivelata incapace di resistere alla concorrenza di altri mazzi. Scende anche il tipo Fuoco, a causa di Infernape-ex – altra delusione nei giorni iniziali di Scontro Spaziotemporale – e di una fisiologica perdita di competitività dell’archetipo finora dominante, quello di Charizard-ex e Moltres-ex. Non pervenuto infine il Tipo Psico, dopo lo strapotere di Mewtwo-ex per quasi tre mesi.

Il momento d’oro dei Tipi Buio e Lotta

I grandi vincitori sono i tipi Buio e Lotta. Il secondo ha visto la resurrezione del mazzo “toolbox” che era stato tentato con poco successo ai tempi dell’Isola Misteriosa, nonché del deck di Aerodactyl-ex, anch’esso “scoperto” già con il mini-set di fine 2024.

Quest’ultimo è diventato competitivo solo grazie all’arrivo della carta di Lucario, che fornisce dalle retrovie quel boost ai danni che finora è mancato per rendere Aerodactyl-ex capace di dire la sua nel meta. Per quanto riguarda il Tipo Buio, segnaliamo – con un po’ di rammarico, bisogna dirlo – la sostituzione dell’archetipo “bounce” con uno più aggressivo e meno cervellotico. Le strategie basate sull’avvelenamento dell’avversario cedono così il passo agli artigili di Weavile-ex e ai poteri da incubo (letteralmente) di Darkrai-ex, che tradiscono un po’ l’idea di base del Tipo Buio stesso. Restano in cima al competitivo anche i Tipi Acqua ed Erba, anche se un distinguo va fatto: mentre per il Tipo Acqua la strategia resta grossomodo sempre la stessa e carte come Misty e Vaporeon vedono ancora ampio gioco (ora insieme a Palkia-ex, e non più con Gyarados-ex), per il Tipo Erba si è assistito a un rapidissimo pensionamento dell’amato-odiato Celebi-ex in favore di un mazzo basato, udite udite, su Exeggutor-ex, carta introdotta in Geni Supremi e finora passata in sordina.

In generale, possiamo dire che Scontro Spaziotemporale ha aperto il gioco competitivo a un numero elevato di archetipi, favorito un sano ricambio delle “ricette” per i mazzi vincenti e spinto delle soluzioni piuttosto ardite tra i giocatori più interessati al deckbuilding: spulciando in rete abbiamo visto delle liste molto particolari che cercavano di far funzionare Dialga-ex e Magnezone, che fino a qualche settimana fa sarebbero state impossibili a causa dello strapotere di tre temi (Pikachu-Celebi-Charizard), che finiva per azzerare qualsiasi tentativo di sperimentazione. In futuro un assestamento del meta ci sarà, ma potrebbe essere più su 7-9 mazzi che su 3-4. E questo è un bene.

Ancora meglio, il nuovo set punta molto meno sulla Dea bendata rispetto ai precedenti: benché Acqua resti basato sul tiro fortunato della moneta di Misty, tutti gli altri sembrano focalizzarsi sulla capacità di “leggere” l’avversario e di prevedere le sue mosse, oltre che sulla corretta gestione delle risorse. Per fare pratica, anche a questo giro ci sono una serie di lotte contro CPU di vari livelli, che forniscono delle preziosissime Clessidre Buste per aprire nuovi pacchetti e che vi permettono di farvi le ossa con i nuovi mazzi. Il ritorno del sistema dei deck a nolo, inoltre, garantisce una certa varietà anche agli utenti che non vogliono spendere grandi cifre nello spacchettamento delle bustine fin dal day-one.

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Non è un gioco free-to-play

La riduzione della casualità che avevamo auspicato in fase di recensione di Geni Supremi è dunque stata raggiunta. Discorso diverso per la gestione delle risorse e delle valute in-game, che sembra aver vissuto un’involuzione negli ultimi mesi. L’elefante nella stanza è ovviamente la funzione di scambio di Pokémon TCG Pocket, implementata in ritardo e con delle richieste esorbitanti in termini di risorse. L’attuale gestione degli scambi è da rivedere, specie nel tasso di conversione tra le carte più rare e i Gettoni Scambio: non a caso, l’implementazione della feature ha fatto insorgere i fan, al punto che gli sviluppatori stessi hanno promesso cambiamenti in futuro.

Anche l’esperienza di apertura delle bustine non è cambiata di una virgola rispetto a Geni Supremi: i pull rate restano bassi, specie per le carte con artwork alternativo e i Pokémon-ex. Se per la prima tipologia non si tratta di un gran problema (visto che si tratta di variazioni prettamente cosmetiche), per i Pokémon-ex dei tassi di comparsa più alti sono assolutamente necessari per mantenere la fanbase che gioca gratuitamente o quasi. Questo per una questione prettamente ludica. Ogni mazzo competitivo richiede tra le due e le quattro carte -ex per funzionare a dovere, il che significa che un giocatore che desidera costruirsi anche solo un deck accettabile potrebbe dover aspettare settimane prima di mettere le mani sulle carte giuste. Ai tempi di Geni Supremi e dell’Isola Misteriosa si poteva chiudere un’occhio perché almeno una o due alternative budget c’erano: ora, invece, di mazzi senza costosi Pokémon-ex ne restano ben pochi.

Il problema viene tamponato solo parzialmente dalla meccanica dei mazzi a nolo (di cui abbiamo già parlato poco fa) e dagli altri sistemi per accrescere la propria collezione: la Pesca Misteriosa aiuta a ridurre la casualità degli spacchettamenti, mentre le periodiche distribuzioni e gli eventi forniscono bene o male una base estesa di carte comuni a tutti, talvolta anche piuttosto forti. A inizio febbraio, per esempio, è partito l’Evento Bonus di Cresselia-ex, con il quale tutti i giocatori che seguono la “linea gratuita” possono mettere le mani sul Leggendario di Sinnoh in versione -ex in duplice copia. A novembe, con Lapras, la scelta si era rivelata vincente perché il Pokémon era subito entrato in circolazione nel competitivo.

Con Cresselia le cose potrebbero andare in modo diverso, visto che non si tratta di una carta altrettanto forte, ma quantomeno c’è la parvenza di un impegno di TPC nei confronti dei giocatori non paganti. Torna anche il supporto per il gioco classificato coi nuovi Eventi Emblema partiti il 6 febbraio con l’Evento Emblema 2 di Scontro Spaziotemporale. Con questi Eventi Emblema è possibile mettere alla prova le proprie abilità sfidando altri allenatori in carne e ossa e ottenere ricompense tangibili nel gioco. Al di fuori di questi Eventi, però, la modalità competitiva ha davvero poco senso: a differenza di tutti gli altri cardgame digitali in circolazione, sconfiggere gli avversari non fornisce benefit tangibili, se non una quantità risibile di Punti Esperienza.



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