Pfas, manager Miteni a processo: i pm chiedono 121 anni di carcere e l’assoluzione di 6 dirigenti

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di
Rebecca Luisetto

La procura invoca 9 condanne: «Ma tutti dovranno fare i conti con le loro coscienze»

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Oltre 121 anni complessivi di carcere per 9 manager e la piena assoluzione per altri 6. È questa la richiesta della procura alla Corte d’assise di Vicenza per chi stava al vertice dell’ex stabilimento chimico di Trissino, accusati di aver contaminato la falda sottostante l’azienda, la più grande d’Europa, con i Pfas, sostanze tossiche persistenti (alcune cancerogene). I composti chimici sono finiti nel sangue di 350.000 vicentini, veronesi e padovani. Ad avanzare le proposte sono stati i pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Paolo Fietta, che dal 2021 a oggi hanno portato avanti il processo nei confronti dei presunti responsabili della contaminazione.

Le richieste nei dettagli

Le condanne più pesanti sono state richieste per i dirigenti di Icig, la società lussemburghese che ha controllato lo stabilimento dal 2009 fino al fallimento (2018), e di Miteni, indicando una pena a 17 anni per i reati di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato e bancarotta fraudolenta. Si tratta di Patrick Fritz Hendrik Schnitzer (Icig), Achim Georg Hannes Riemann (Icig) e Alexander Nicolaas Smit (Miteni). Per Brian Anthony Mc Glynn (Miteni) alla pena di 17 anni si aggiungono 6 mesi per l’inquinamento ambientale. Solo all’amministratore delegato della Miteni, Luigi Guarracino, sono state riconosciute le attenuanti generiche, per cui sono stati chiesti 12 anni. Mentre per i due dirigenti di Mitsubishi Corporation Naoyuki Kimura e Yuji Suetsune, che hanno controllato Miteni fino al 2009, sono stati richiesti 16 anni per gli stessi reati dei colleghi tedeschi, senza avere alcuna responsabilità in merito ai reati fallimentari. Le accuse nei confronti di Antonio Alfiero Nardone e Martin Leitgeb sono invece di inquinamento ambientale per C604 e GenX (sostanze prodotte dalla stessa azienda dopo lo scoppio del caso Pfas nel 2013 e finite nel terreno) e di bancarotta fraudolenta. Per loro sono stati richiesti rispettivamente 5 e 4 anni.




















































Le proposte di assoluzione

Proposta l’assoluzione per non aver commesso il fatto per Maki Hosoda, Kanji Ito, Mario Fabris, Davide Drusian, Mauro Cognolato e Mario Mistrorigo. Ci sono le prove che tutti loro fossero a conoscenza della contaminazione, ma dagli accertamenti realizzati sarebbe evidente che nella loro posizione non potessero prendere delle decisioni operative, anche se ognuno di loro «dovrà fare i conti con la propria coscienza», le parole di Blattner. Per la società Miteni la procura ha chiesto una sanzione di 125.000 euro per i reati fallimentari e la confisca di 437.500 euro. La stessa somma, secondo i pm, dovrebbe essere confiscata anche a tre ex vertici di Miteni (Nardone, Leitgeb e Mc Glynn).

Le reazioni

«Sono condanne pesanti — commenta l’avvocato di parte civile Edoardo Bortolotto — d’altronde sono commisurate all’entità dei reati imputati, quindi non siamo stupiti. Abbiamo preso atto delle assoluzioni. Noi ci prenderemo del tempo per valutare se accodarci alle richieste fatte in aula. Però possiamo dire di essere soddisfatti». Perplessità arriva dai sindacati, che si dicono «preoccupati per le richieste di assoluzione — dice Giampaolo Zanni della Cgil Veneto —. Sono state avanzate nei confronti di persone che sapevano ma non hanno fatto nulla per fermare la contaminazione pur non avendo ruoli apicali». Dubbi anche tra le Mamme No Pfas, il gruppo di genitori che da anni lotta per la messa al bando di queste sostanze che si trovano in alte concentrazioni nel sangue dei loro figli. «Cosa sono 120 anni a fronte di un crimine che non si risolverà mai — dichiara Giovanna Dal Lago —. Non sappiamo quale sia la pena giusta, l’unica cosa certa è che chi vive nelle zone inquinate ha nel sangue qualcosa che non dovrebbe esserci e che è pericoloso». Nelle prossime udienze la parola passerà alle parti civili. Per la sentenza di primo grado bisognerà attendere, arriverà in primavera.

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